Casarotto, Renato

Enciclopedia dello Sport (2004)

Casarotto, Renato

Daniele Redaelli

Italia • Arcugnano (Vicenza), 15 maggio 1948-K2 (Pakistan), 16 luglio 1986

Alpinista di grandissima tecnica, si espresse compiutamente nelle scalate solitarie, che realizzava in autoassicurazione, procedendo quindi con lentezza, poiché questa tecnica richiede un percorso triplo per il recupero dei mezzi di protezione. Grande atleta, caparbio, il suo carattere chiuso non lo aiutò a propagandare le sue imprese. Nel 1974 compì la sua prima invernale solitaria (via Simon-Rossi sulla parete Nord del Pelmo, nelle Dolomiti), un anno dopo ebbe successo sulla via Andrich-Faè sul Civetta e nel 1976 aprì una via nuova sulla parete Sud dello Huandoy Sur (Ande, 6160 m). Al 1977 risale la sua scalata del Diedro Sud del Lagunaz (Pale di San Lucano, Dolomiti), con la quale fece parlare per la prima volta di VII grado nelle Dolomiti, e nell'estate dello stesso anno compì la sua grande impresa, aprendo in 17 giorni continui in parete una nuova via in solitario sulla parete Nord del Nevado Huascarán (Ande, 6768 m). Un anno più tardi insieme a Giancarlo Grassi e Gianni Comino eseguì alcune scalate di alto livello sul Monte Bianco (parete Nord dell'Aiguille Verte, parete Sud delle Dames Anglaises) e ripeté in solitario la via Chouinard sulla parete Sud del Monte Watkins (California). Nel 1979 eseguì la prima ascensione del Pilastro Nord del Fitz Roy (Patagonia, 3375 m), con la sola assistenza (una costante della sua vita) della moglie Goretta al campo base; nell'estate dello stesso anno partecipò alla spedizione di Reinhold Messner che si proponeva la prima ascensione dello Sperone Sud-Sudovest del K2 (8611 m), la 'Magic line'. Quando l'obiettivo originale si rivelò inaccessibile, rifiutò di ripiegare sulla 'via degli italiani' e tornò a casa. Nel 1981 aprì tre vie di VII grado: Antelao, Nord dell'Aiguille de Triolet e solitaria alla Cresta Sud dell'Aiguille Noire de Peuterey. Dal 1° al 15 febbraio 1982 sul massiccio del Monte Bianco realizzò, sempre in solitario, il concatenamento fra le vie Ratti-Vitali sulla parete Ovest dell'Aiguille Noire, Gervasutti-Boccalatte sul Pic Gugliermina e il Pilone Centrale del Frêney; sempre nell'inverno dello stesso anno, da solo, salì il Diedro Cozzolino sulla parete Nord del Piccolo Mangart (Alpi Giulie). Nell'estate del 1983 scalò in solitario e in 10 giorni l'ancora inviolato Broad Peak Nord (Pakistan, m 7600) lungo lo Sperone Nord. Nel 1984, in 12 giorni di durissima ascensione, aprì 'Ridge of no return', una via di 5 km di sviluppo sulla Cresta Sudest del McKinley (6194 m), in Alasca. La prima invernale solitaria della via Gervasutti-Gagliardone sulla parete Est delle Grandes Jorasses (dopo sei tentativi) e il Gasherbrum II (8035 m), raggiunto con la moglie (prima italiana su un 'ottomila'), furono i principali successi del 1985. L'anno dopo tornò all'inviolato Sperone Sud-Sudovest del K2, ovviamente in solitario, ma fu respinto tre volte dal maltempo. Nel corso dell'ultimo tentativo arrivò sino a 8500 m prima di essere costretto a desistere, ma in discesa, quando era fuori da ogni difficoltà, precipitò in un profondo crepaccio per il crollo di un ponte di ghiaccio. I soccorsi furono immediati ma inutili. Il ghiacciaio dal quale era stato sepolto ne ha restituito il corpo nel 2003.

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