ROSSELLINI, Renzo

Enciclopedia del Cinema (2004)

Rossellini, Renzo

Marta Tedeschini Lalli

Compositore italiano, nato a Roma il 2 febbraio 1908 e morto a Montecarlo il 13 maggio 1982. Fratello minore del regista Roberto, si dedicò al cinema fin dagli anni Trenta ottenendo tuttavia i maggiori risultati nel secondo dopoguerra, quando diede il suo contributo alla stagione neorealista. In questo periodo si aggiudicò anche due Nastri d'argento, nel 1947 per la colonna sonora di Paisà (1946) di Roberto Rossellini e nel 1948 per le musiche di I fratelli Karamazoff (1947) di Giacomo Gentilomo.

Studiò composizione al Conservatorio di Santa Cecilia con G. Setaccioli e direzione con B. Molinari. Negli anni successivi si dedicò alla didattica, come direttore del liceo musicale di Varese (1934-35) e come vicedirettore e docente di composizione al Conservatorio di Pesaro (1940-1942). Fu inoltre accademico di Santa Cecilia, critico musicale di "Il Messaggero" di Roma e direttore artistico dell'Opera di Monte Carlo (1972-1976). Nelle prime opere orchestrali è rilevabile l'influenza di O. Respighi, un richiamo al realismo, un linguaggio di ispirazione pittoresca e popolareggiante, una certa propensione per la narrazione storica e mitologica. R. non venne quasi toccato dalle varie avanguardie succedutesi nel corso della sua carriera e dagli infuocati dibattiti che coinvolsero il mondo musicale, rimanendo sostanzialmente fedele alla propria impostazione estetica. Dalla metà degli anni Cinquanta si dedicò prevalentemente al teatro musicale, settore destinato, insieme alla musica cinematografica, a dargli la maggiore notorietà. Si ricollegò alla tradizione lirica dell'Ottocento e al verismo, e qualche critico pensò di vedere nel suo stile compositivo una sorta di versione operistica del Neorealismo, in realtà più in virtù dei libretti, dei quali lo stesso R. fu spesso autore, che non della musica in sé. Dopo le prime prove con La guerra (1956) e Il vortice (1958), è da ricordare la svolta stilistica di Il linguaggio dei fiori (1963), con libretto di R. tratto da F. García Lorca e, tra le ultime opere, La reine morte (1973). Compose inoltre balletti e musica di scena per il teatro e scrisse diversi saggi di argomento musicale.

Nella musica per il cinema, impegno che considerò subordinato a quello per la sala da concerto e, successivamente, a quello per le scene teatrali, R. diede priorità alla facilità e all'accessibilità dell'ascolto, privilegiando il melodismo e il realismo, con frequenti richiami alla musica popolare e al colore locale, caratteristiche comuni ad altri settori della sua produzione. Non molto spazio riservò invece a sfumature e a sfaccettature più complesse sul piano musicale e più ambigue sul piano drammaturgico, neanche nelle colonne sonore di film drammatici o con vicende sentimentali complesse.

I primi lavori per il cinema risalgono alla seconda metà degli anni Trenta. Dopo l'esordio a fianco di Guido Brignone in L'antenato (1936), realizzò le colonne sonore di Il signor Max (1937) di Mario Camerini e La principessa Tarakanova (1938) di Fëdor Ozep e Mario Soldati. Dagli anni Quaranta avviò le due collaborazioni più significative della sua carriera cinematografica: con Vittorio De Sica, che gli affidò le musiche del primo film da lui diretto, in collaborazione con Giuseppe Amato, Rose scarlatte (1940), e quindi quelle di Teresa Venerdì (1941), Un garibaldino al convento (1942) e I bambini ci guardano (1944); e soprattutto con suo fratello Roberto, per il quale realizzò una ventina di partiture, tra le quali quelle dei maggiori film del Neorealismo, dove fece spesso ricorso anche a effetti derivati da rumori e suoni dell'ambiente, come in Roma città aperta (1945) e in Paisà, o a un uso particolare del silenzio, come in Germania anno zero (1948) e in Il generale Della Rovere (1959). Accanto alla produzione per il fratello ‒ di cui fanno parte le colonne sonore di Francesco, giullare di Dio (1950), Europa '51 (1952), Era notte a Roma (1960), Viva l'Italia! (1961), Vanina Vanini (1961) ‒ bisogna infine ricordare quella nata dalle altre collaborazioni intessute da R., durante e dopo la stagione neorealista, con Mario Soldati (Eugenia Grandet, 1946), Christian-Jaque (La Chartreuse de Parme, 1948, La Certosa di Parma), Dino Risi (Il segno di Venere, 1955), Carlo Ludovico Bragaglia (Orient Express, 1954; La cortigiana di Babilonia, 1954), Luigi Zampa (La ragazza del Palio, 1957; Il magistrato, 1959). Nel 1965 realizzò le musiche di La donna del lago diretto da Luigi Bazzoni e da suo figlio Franco Rossellini. Fu inoltre consulente per la realizzazione di film di interesse musicale come Giuseppe Verdi (1953) di Raffaello Matarazzo e Tosca (1956) di Carmine Gallone.

Bibliografia

E. Comuzio, Colonna sonora ‒ Dizionario ragionato dei musicisti cinematografici, Roma 1992, ad vocem.

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