Mali, Repubblica del

Dizionario di Storia (2010)

Mali, Repubblica del


Stato dell’Africa occid., confinante con Algeria, Niger, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea, Senegal e Mauritania. Prende idealmente il nome dell’antico impero del M. che nel periodo di massimo splendore (13°-14° sec.) si estendeva dalla costa atlantica attraverso il Sahara e il fiume Niger fino al Gambia. La dinastia fondata da Sundjata Keita (ca. 1230), poi islamizzatasi, entrò in crisi nel 15° sec. e crollò definitivamente nel 16° secolo. Dopo un periodo di semianarchia, la regione sudanese fu raggiunta da esploratori come M. Park (1795-1805) e R. Callié (1827-28). La penetrazione commerciale e coloniale ebbe come protagonisti i francesi. Conquistate Timbuctu (1888) e Gao (1898), l’impero divenne parte dell’Africa occidentale francese con il nome di Sudan. Dopo l’autonomia nell’ambito della Comunità franco-africana (1958) e il fallimento dell’unione (1959) con il Senegal (➔ Mali, Federazione del), raggiunse l’indipendenza nel 1960 con il nome di Mali. Il regime di ispirazione socialista fu guidato dal presidente M. Keita e dalla sua Union soudanaise, che aderiva al Rassemblement démocratique africain (RDA) fondato nella capitale del M., Bamako (1946). Crisi economica e corruzione politica spinsero il generale M. Traore a prendere il potere (1968). Senza rinunciare completamente ai legami con l’Unione Sovietica e la Cina, il M. si avvicinò all’ex potenza coloniale e accrebbe i legami con i Paesi arabi. Traore fu eletto presidente (1979) sulla base della Costituzione del 1974 e con l’appoggio del partito unico, l’Union démocratique du peuple malien. All’instabilità della situazione economica, collegata anche ai ripetuti interventi del Fondo monetario internazionale, si aggiunse la guerra con il Burkina Faso (1985) per il possesso della striscia di Agacher e delle sue risorse naturali. Il contenzioso terminò con la sentenza della Corte internazionale dell’Aia (1986) che spartiva la striscia contesa tra i due contendenti. Logorato dall’esercizio del potere, in un Paese ormai sistematicamente dipendente dall’aiuto estero, Traore fu destituito dagli stessi militari (1991) che lasciarono poi alla conferenza nazionale il compito di fissare i termini della nuova Costituzione e del ritorno a elezioni multipartitiche (1992). La vittoria del presidente A.O. Konare, a capo della Alliance pour la démocratie au Mali (ADEMA), fu funestata dalle istanze autonomiste dei e poi dalle proteste studentesche. Rientrate le rivolte (1995-96), le elezioni del 1997 riconfermarono Konare, che sul finire del suo secondo mandato concesse la grazia all’ex dittatore Traore (2002). Vinse le presidenziali del 2002 A.M. Toure, che aveva guidato la transizione dal regime militare a quello civile nel 1991-92. Riconfermato nel 2007 con l’appoggio della ADEMA, siglò un nuovo accordo con i tuaregh (2007), disinnescando il riacutizzarsi del conflitto. L’attivismo della società civile non riuscì mai a elevare il basso grado di partecipazione popolare alle istituzioni democratiche. Ai consolidati legami con la Francia il M. ha aggiunto una nuova alleanza con gli Stati Uniti nella lotta al terrorismo internazionale.

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