LIGURE, REPUBBLICA

Enciclopedia Italiana (1934)

LIGURE, REPUBBLICA

Vito Antonio Vitale

. Ha avuto origine dal convegno di Mombello (5 e 6 giugno 1797) tra Napoleone Bonaparte e i rappresentanti genovesi.

Il governo provvisorio che ne uscì, costituito di 22 membri con esclusione dei più accesi e fanatici, durò in carica fino al principio del '98 e dovette provvedere alla trasformazione dello stato e alla compilazione della nuova costituzione, imitazione e adattamento della francese dell'anno III. Ardua l'opera di questo governo che rappresentava una minoranza ed era minacciato dall'opprimente protezione francese, senza la quale tuttavia non poteva vivere, dalle violenze dei demagoghi, dall'opposizione dei nobili e del popolo delle campagne esplosa in un moto controrivoluzionario nel settembre. Costituite le municipalità, di cui s'impadronirono gli elementi più accesi, diviso il territorio in dipartimenti, approvata il 2 dicembre la costituzione con un plebiscito, ai primi di gennaio 1798 furono costituite le assemblee legislative dei giuniori, di 60 membri, e dei seniori, di 30. Cinque furono i direttori e di essi uno solo appartenuto al governo provvisorio, Luigi Corvetto; quattro i ministri, dipendenti dal direttorio. Anche l'ordinamento della giustizia fu ricalcato sul modello francese. Le gare e le ambizioni provocate dall'aver reso elettive tutte le cariche furono tra le maggiori cause di disordine. Del resto il nuovo governo, che per la difesa doveva affidarsi più alle forze francesi che alle proprie, non poté funzionare per i dissidî tra i consigli e tra questi e il direttorio accusato da ogni parte d'incapacità e di debolezza. La piccola guerra col Piemonte nel giugno 1798 diede la misura di quella disorganizzazione; imposta dai rappresentanti francesi a Milano e a Genova, terminò poco onorevolmente. La nomina di una commissione d'inchiesta portò alle dimissioni di alcuni elementi tra i più saggi ed equilibrati delle assemblee. Peggio fu quando nella primavera del '99 il Corvetto uscì per sorteggio dal direttorio. Le discordie violente, le continue dimissioni dei direttori, il conflitto sempre più acuto tra i consigli e il direttorio esautorato, la necessità di conservare il dominio dell'ultimo lembo d'Italia rimasto ai francesi dopo i rovesci del '99, indussero il generale Saint Cyr e il Belleville a un colpo di stato. I consigli furono sospesi (7 dicembre 1799) e i poteri affidati a una commissione, nella quale il Corvetto fu la figura di maggiore rilievo. Fatto capitale del momento è che in Genova, centro dei patrioti di tutta Italia si manifesta e si svolge, rappresentata specialmente da un giornale, Il Redattore Italiano, la concezione dell'unità, rimedio a tante oppressioni, mezzo per conservare la libertà, unica salvezza anche per la Francia; il concetto cioè che ha la più nota espressione nella celebre lettera del Foscolo allo Championnet. La nuova commissione governa solo apparentemente; quando viene il Massena a dirigere il famoso assedio (1800) si restringe a una deputazione militare alla diretta dipendenza del comandante; ogni potere locale è annullato.

Nel breve periodo dell'occupazione austriaca il potere è affidato a una reggenza provvisoria di sette membri. Dopo Marengo, il Primo Console manda a Genova Gian Francesco Déjean a riordinare il governo. In realtà la nuova Repubblica Ligure vive in una situazione equivoca; la sua autonomia è solo apparente e di carattere amministrativo; su tutta l'azione di governo si esercita oppressivo il controllo del Déjean e la situazione di chi, come Agostino Pareto, incaricato della politica estera, vuol mantenere l'autonomia così cara ai Liguri, non tarda a divenire insostenibile. Sugli schemi proposti da Genova, e ricalcati sul tipo consolare, la costituzione è definitivamente formulata dal Primo Console che designa anche gli eletti per i tre collegi dei dotti, dei possidenti e dei mercanti. Alla testa della Repubblica un doge e un senato di 30 membri; la prevista consulta di 72 possidenti non funziona mai. Il senato si divide in cinque magistrature: giustizia, interno, finanze, guerra e marina, magistrato supremo. Quest'ultima è composta del doge e dei presidenti delle altre quattro che hanno funzioni di ministri e di quattro senatori eletti dai colleghi, ed è il vero potere centrale dello stato. Macchinosa costruzione nella quale il potere esecutivo ha organi troppo frammentarî e multipli, il legislativo azione tarda e lenta e il doge attribuzioni vaghe e indefinite. Ma più che per questo, e per il conflitto presto delineatosi tra il senato e il magistrato supremo, la costituzione, cui si aggiunge un nuovo ordinamento amministrativo, non può funzionare per lo stato di assoluta dipendenza dalla Francia rappresentata ora da Cristoforo Saliceti. La Liguria è ormai nell'orbita francese, perciò l'annessione all'impero (1805) se ferisce le più vive tradizioni di autonomia, appare almeno la fine di una situazione penosa e insostenibile.

Bibl.: C. Clavarino, Annali della Rep. Ligure, 1797-1805; M. Ruini, L. Corvetto, Bari 1929; V. Vitale, Onofrio Scassi e la vita genovese del suo tempo, in Atti Soc. lig. st. pat., LIX, con la bibl. anteriore; id., Un giornale della Rep. ligure: Il redattore italiano, in Atti Soc. lig. di st. pat., LXI.