Feith ‹fàit›, Rhijnvis. - Poeta e prosatore nederlandese (Zwolle1753 - ivi 1824), tipico/">tipico rappresentante nei Paesi Bassi del sentimentalismo settecentesco. Di carattere malinconico e sensibile, F. è influenzato dalla "poesia notturna" di Young, dai canti di Ossian e dall'opera di Klopstock, dove l'amore è concepito in stretto rapporto con la virtù e la religione. Scrisse due romanzi sentimentali: Julia (1783) e Ferdinand en Constantia (1785): nel primo la natura fa da sfondo alla "voluttuosa malinconia" dei protagonisti. Il tema fondamentale del desiderio della morte e della speranza in una vita felice nell'al di là si rivela più posatamente nei suoi poemi didascalici: Het Graf ("La tomba", 1792) e De Ouderdom ("La vecchiaia", 1802). Sugli esempî tedeschi F. scrisse alcune romanze; pubblicò 5 volumi di Oden en Gedichten ("Odi e poesie", 1796-1814) e alcune tragedie in alessandrini, quali: Lady Johanna Gray (1791), Inez de Castro (1793) e C. Mucius Cordus (1795). Fu inoltre autore di saggi e lettere su argomenti varî, in parte raccolti in Brieven over verscheide onderwerpen ("Lettere su argomenti varî", 4 voll., 1784-89).
Poeta olandese, nato a Zwolle il 7 febbraio 1753, morto l'8 febbraio 1824. Ammiratore dello Young, del Klopstock, e, soprattutto, del Werther, fu il più tipico rappresentante della sentimentalità del Settecento nella letteratura olandese tanto nei romanzi (Julia, 1784; Ferdinand en Constantia, 1785), ...