HUCH, Ricarda

Enciclopedia Italiana (1933)

HUCH, Ricarda

Leonello Vincenti

Poetessa, nata a Brunswick il 18 luglio 1864. Studiò a Zurigo; fu colà per qualche anno bibliotecaria poi insegnante a Brema, successivamente a Vienna, e, sposa del dentista italiano Ermanno Ceconi, a Trieste e a Monaco. Divorziata, passò in Brunswick a nuove nozze con un cugino, ritornando dopo la morte di lui a Monaco. Vive a Berlino presso l'unica figlia.

Segnan l'inizio della sua produzione alcune liriche e opere drammatiche, una commedia Bundesschwur (1890) e un dramma Evoè (Berlino 1892). Ma la H. trovò la sua strada solo con un romanzo, Erinnerungen von Ludolf Ursleu dem Jüngeren (Berlino 1893): in piena epoca naturalistica un richiamo romantico alle potenze dell'istinto e del destino, e al mondo della fantasia e della bellezza. Gruppi di novelle (Der Mondreigen von Schlaraffis, Teufeleien, Hadewig im Kreuzgang, Fra Celeste, ecc.; Lipsia 1896-99) esemplificarono con riflessi ora tragici ora comici e con già epica abbondanza di figure e di casi quella disposizione d'anima e quell'indirizzo d'arte. Un originalissimo studio sul romanticismo tedesco (Blütezeit der Romantik, Lipsia 1899, cui seguì Ausbreitung und Verfall der Romantik, Lipsia 1902), illuminando di nuova luce la personalità dei maggiori eroi romantici e la loro tragicità, cercava nel problema storico la soluzione del contrasto fra natura e spirito, impeto vitale e limitatezza umana, e lo trovava nell'esigenza della rinunzia attraverso la lotta. Al culto dell'epoca neoromantica per gli eroi la H. partecipò così con la celebrazione dell'eroe paziente. Inconsci ancora, anzi renitenti e quindi vittime dell'istinto, i personaggi di Aus der Triumphgasse (Lipsia 1902, schizzi di vita popolare triestina); già conscio, ma troppo intenzionalmente e perciò privo di vita fantastica, il protagonista del romanzo Vita somnium breve (Lipsia 1903, nelle edizioni successive Michael Unger); consci e vincitori, anche nella rappresentazione artistica, il Garibaldi di Die Geschichten von Garibaldi (Lipsia 1906-07) e soprattutto il Confalonieri di Das Leben des Grafen F. C. (Lipsia 1910). Questi ultimi racconti sono, insieme, larghi quadri epici. Un tono epico aveva già un romanzo fantastico del 1904 Von den Königen und der Krone (Stoccarda): ora invece la poetessa attingeva direttamente dalla storia. Dapprima l'attrasse il Risorgimento italiano: tra il Garibaldi e il Confalonieri stanno anche i saggi dei Menschen und Schicksale aus dem Risorgimento (Lipsia 1908); poi si rivolse alla storia del proprio paese creando con Der grosse Krieg in Deutschland (Lipsia 1912-14) un gigantesco affresco della guerra dei Trent'anni, del quale può considerarsi appendice lo studio su Wallenstein (Lipsia 1915). Sebbene la fantasia della poetessa non fosse ancora stanca, come provano due romanzi avventurosi: Der letzte Sommer (Lipsia 1910), Der Fall Deruga (Berlino 1917) e varie novelle umoristiche, gli studî storici e le vicende del tempo facevano inchinare il suo spirito sempre più alla meditazione. Natur und Geist (Monaco 1914) sistemava una filosofia derivata dal romanticismo; Luthers Glauben (Lipsia 1916) metteva in chiaro l'origine religiosa, protestante, della concezione dell'eroe paziente; Der Sinn der heiligen Schrift (Lipsia 1919) intesseva su precetti del Vangelo un breviario di virile morale. L'interesse della scrittrice fu poi preso dalle trasformazioni politiche e sociali del dopo guerra; problemi attuali diedero origine a libri di critica del tempo: Entpersönlichung (L1psia 1921), a biografie di agitatori e ministri: Michael Bakunin (Lipsia 1923), Stein (Vienna 1925) e a una curiosa fantasia satirica Der wiederkehrende Christus (1926). Da ultimo la H. descrisse l'aspetto e rimemorò il passato delle più caratteristiche città tedesche (Im alten Reich, voll. 2, Lipsia 1927-29), e rievocò i rivolgimenti del 1848 (Alte und neue Götter, 1931). La serie degli scritti della H. non è ancora finita; vanno aggiunti altri schizzi biografici, novelle, fiabe, studî critici, notevoli soprattutto quelli su Jeremias Gotthelf (Berna 1917), e su Gottfried Keller (Berlino 1904), dall'arte del quale ella non poco imparò. E finalmente va ricordato il volume complessivo delle sue poesie (Gesammelte Gedichte, 1929), dove i versi appassionati si alternano agli scherzosi, ai nostalgici, ma sempre di primo getto e di spontanea musicalità. Le poesie riprendono originalmente i temi della fantasia e del pensiero huchiano; i capolavori però son da cercarsi nei romanzi epici della maturità, coi quali R.H. sta in prima linea fra gli artisti contemporanei tedeschi.

Bibl.: E. Gottlieb, R. H. Ein Beitrag zur Geschichte der deutschen Epik, Berlino 1914; O. Walzel, R. H. Ein Wort über Kunst des Erzählens, Lipsia 1916; E. Gillischewski, Das Schicksalsproblem bei R. H., Berlino 1925; G. Grote, Die Erzählungskunst R. H.s und ihr Verhältnis zur Erzählungskunst des 19. Jahrhunderts, Berlino 1931. Per la bibl. cfr. Die neue Literatur, luglio 1924.

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