RICCARDI, Riccardo Romolo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 87 (2016)

RICCARDI, Riccardo Romolo

Paolo Malanima

RICCARDI, Riccardo Romolo. – Nacque a Firenze nel 1558, terzogenito di Giovanni (1520-1568) e di Costanza d’Alamanno di Bernardo de’ Medici, dopo Francesco (1552-1611) e Bernardo (1554-1595).

I tre fratelli Riccardi, negli anni Settanta del Cinquecento, furono medi proprietari di terre situate nel contado di Pisa. Mentre Bernardo continuò a occuparsi della gestione delle terre possedute dalla famiglia, Francesco e Riccardo si volsero all’attività mercantile a Firenze a partire dal 1571, quando effettuarono un primo investimento nel banco di Francesco Capponi. A quello seguì un investimento nel banco di Niccolò Paganelli nel 1577 e, infine, nel 1581, la costituzione del banco Riccardi, gestito da Riccardo e Francesco. Questo banco continuò la sua attività fino al 1649 e fu il fondamento della ricchezza della famiglia e del successo nella società fiorentina e presso la corte granducale.

Una prova dell’affermazione di Riccardi come uomo d’affari nella Firenze di fine Cinquecento si ebbe nel 1590, anno di carestia in tutta la Toscana. Insieme al mercante Neri Giraldi, egli ricevette dal granduca Ferdinando I (3 agosto 1590) l’incarico di «far provisioni di grani, farine, biade, o altre vettovaglie» (Archivio di Stato di Firenze, Mediceo del Principato, 66, c. 232) nella Germania settentrionale (Lubecca) e in Polonia (Danzica) e di inviare il tutto a Livorno. In quell’occasione, oltre ai grani acquistati per conto del granduca, Riccardi inviò a Livorno a sue spese un vascello carico di cereali. Proprio a partire dal 1590 cominciarono gli incarichi dei due fratelli per il granduca e i primi riconoscimenti pubblici. Nel 1592, con una delegazione nominata da Ferdinando I, Riccardi accompagnò Giovanni de’ Medici a Roma per rendere omaggio a Clemente VIII, della famiglia fiorentina degli Aldobrandini, appena salito al soglio pontificio; nel 1596 fu nominato sovrintendente delle Zecche di Firenze e Pisa. Nel 1596 il fratello Francesco divenne senatore e consigliere delle fiere dei cambi di Pisa.

Testimonianze dei successi economici e sociali di Riccardo e Francesco furono l’acquisto, nel 1590, della villa e fattoria di Castelpulci, vicina a Lastra a Signa (prima appartenuta ai Pulci e poi ai Soderini); nel 1596 di un palazzo in via Maggio a Firenze (in cui aveva abitato Bianca Cappello dal 1580 al 1585, dapprima amante e poi moglie del granduca Francesco I) e, nel 1598, del giardino e palazzo di via Gualfonda (oggi Valfonda). Il palazzo fu fatto ristrutturare e ampliare dall’architetto e scultore Gherardo Silvani. Nel 1606 i Riccardi vennero dichiarati famiglia nobile.

Importante fu l’attività di Riccardo come uomo di cultura, collezionista e bibliofilo. Fu allievo, presso lo Studio fiorentino, dell’umanista Piero Vettori (1499-1585), amico di Scipione Ammirato, e intrattenne relazioni con importanti uomini di cultura del suo tempo, quali Giovan Battista Adriani, Vincenzo Borghini, Benedetto Varchi, Leonardo Salviati. Acquistati codici manoscritti e versioni a stampa delle Rime di Petrarca, ne preparò una nuova edizione. Il 17 luglio 1600 fu nominato tra gli accademici della Crusca. L’8 ottobre 1600 fu tenuta, nel giardino e palazzo di via Gualfonda, una memorabile festa in onore di Maria de’ Medici sposa di Enrico IV di Borbone. In questa occasione compose canzoni e ballate. Fu anche autore di poesie e della tragedia Conversione di Santa Maria Maddalena, scritta per il matrimonio del principe don Cosimo de’ Medici (1608). Sin da giovane, Riccardo fu appassionato collezionista di reperti e sculture antiche. Nel 1585 e 1586 acquistò a Venezia, in gran quantità, gemme e oggetti antichi. La collezione aumentò nel tempo: comprendeva pietre dure, gemme, marmi (specie statue e busti), iscrizioni, bronzi, avori. Acquistò anche opere di Raffaello e Tiziano, insieme a quelle di artisti del primo Cinquecento toscano quali Andrea del Sarto, Pontormo, Rosso Fiorentino, Bronzino. Questa raccolta di dipinti, disegni, monete, gemme, oggetti d’antiquaria, manoscritti e testi a stampa proseguì nei secoli successivi per opera dei discendenti. Testimonianza degli interessi culturali di Riccardi è la costituzione del primo nucleo della Biblioteca Riccardiana.

Mentre Riccardo non contrasse matrimonio, Francesco legò la famiglia ad altre influenti case fiorentine. Sposò, infatti, in prime nozze, Maddalena Mannelli e, in seconde, Costanza Valori. Nel 1611, alla morte del fratello, Riccardo stese il testamento. Nominò suoi eredi Gabbriello e Cosimo, figli del fratello. Il patrimonio della famiglia era stato all’incirca raddoppiato in valore da Riccardo e Francesco rispetto a quello lasciato loro dal padre. Nel 1611 la ricchezza della casa ammontava a 600-700.000 scudi.

Morì a Firenze il 25 gennaio 1612 nella sua casa di via Maggio. Fu sepolto nella cappella di famiglia, nella chiesa di S. Pancrazio, prossima alla casa che i Riccardi possedevano a Firenze dal 1534. Gabriello Chiabrera compose l’epitaffio funebre (Archivio di Stato di Firenze, Mannelli, Galilei, Riccardi, 426, n. 23).

Fonti e Bibl.: La maggior parte delle fonti relative alla famiglia Riccardi sono conservate in due fondi dell’Archivio di Stato di Firenze: Riccardi, e Mannelli, Galilei, Riccardi. In particolare notizie biografiche di Riccardi sono contenute in Riccardi, 356, 818; Firenze, Biblioteca Riccardiana, Manoscritti, 2122, n. 10. Il testamento di Riccardi e inventari del patrimonio sono in Archivio di Stato di Firenze, Mannelli, Galilei, Riccardi, 294, n. 32, e 288, cc. 4-30; Riccardi, 258, 259, 263. Lettere di Riccardo e dei suoi fratelli sono conservate nella Biblioteca Marucelliana di Firenze, Manoscritti, B.V.31. La dichiarazione di nobiltà della famiglia Riccardi nel 1606 si trova in Archivio di Stato di Firenze, Riccardi, 89, cc. 111-112.

A Riccardi fu dedicata una biografia da Giovanni Lami (1697-1770), Amplissimi viri Richardi Romuli Richardii patricii florentini vita in qua alia multa ad historiam florentinam spectantia e re nata tractantur, Florentiae 1748. Alcune notizie biografiche si trovano anche in Id., Catalogus codicum manuscriptorum qui in Bibliotheca Riccardiana Florentiae adservantur, Liburni 1756, p. 13. Una sintesi della biografia di Lami è contenuta nelle Novelle Letterarie, IX, Firenze 1748, pp. 689 s. Le vicende biografiche di Riccardi sono esaminate in P. Malanima, I Riccardi di Firenze. Una famiglia e un patrimonio nella Toscana dei Medici, Firenze 1977, pp. 48-103. Al patrimonio fondiario di Riccardi e dei suoi discendenti è dedicato I Riccardi a Firenze e in villa, tra fasto e cultura. Manoscritti e piante, Firenze 1983. Sulla famiglia Riccardi, con notizie su Riccardo, si veda D. Tiribilli-Giuliani, Sommario storico delle famiglie celebri toscane, III, Firenze 1864, n. 153. Numerose notizie sulla famiglia Riccardi sono contenute in R.B. Litchfield, Emergence of a bureaucracy. The Florentine patricians 1530-1790, Princeton 1986, pp. 49, 50, 59, 251. Sul collezionismo dei Riccardi e sulla formazione della Biblioteca, si vedano E. Vaiani, Monete, medaglie, gemme e piccole antichità: la Collezione delle anticaglie dei Riccardi negli «armari» della Galleria, in Studi di Memofonte, 2009, 3, http://www.memofonte.it/contenuti-rivista-n.3/vaiani-la-collezione-delle-anticaglie-dei-riccardi.html (3 ottobre 2016); C. Tombini, La Biblioteca Riccardiana, un percorso storico attraverso la formazione dei suoi cataloghi, ibid., http://www.memofonte.it/contenuti-rivista-n.3/tombini-la-biblioteca-riccardiana.html (3 ottobre 2016); M.J. Minicucci, Una biblioteca all’incanto: la Riccardiana, Firenze 1979. Alcune composizioni poetiche di Riccardo sono contenute in R. Riccardi, Conversione di Santa Maria Maddalena ridotta in tragedia con alcune stanze in lode della Vergine del medesimo, Firenze 1609.

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