GARIBALDI, Ricciotti

Enciclopedia Italiana (1932)

GARIBALDI, Ricciotti

Giulio Del Bono

Figlio di Giuseppe e di Anita, nato a Montevideo il 28 marzo 1847, morto a Roma il 17 luglio 1924. Poco dopo la nascita, fu portato a Nizza dalla madre, ma l'anno seguente rimase affidato, col fratello Menotti, alle cure della nonna materna e, questa morta, nel marzo del 1852, venne accolto da amici, finché, quattro anni dopo, il padre lo condusse con sé a Caprera. Nel 1866, nel reparto Guide del Missori, si comportò valorosamente a Bezzecca; nel 1867 comandò il plotone Guide a Mentana. Nel 1870 partecipò alla campagna nei Vosgi e, avuto il comando della 4ª brigata, il 20 novembre sorprese un'avanguardia nemica a Châtillon-sur-Seine e la sconfisse; nel dicembre vinse i Prussiani a Montbard; il 21, durante la prima delle tre battaglie combattute attorno a Digione, ricacciò i nemici di là da Messigny e il 23 difese strenuamente, col Canzio, il castello di Poully, e inseguendo alla fine il 61° prussiano, gli tolse la bandiera. Nel 1887 fu eletto deputato del 1° collegio di Roma. Nel 1897 comandò in Grecia una brigata di volontarî che combatté i Turchi nella giornata di Domokos (17 maggio); nel 1912 organizzò 10.000 volontarî fra i quali 2000 italiani che combatterono i Turchi presso Giannina. Suoi figli: Giuseppe, detto Peppino, nato a Melbourne il 29 luglio 1879, combatté in Grecia e nel Messico, comandò la Legione dei volontarî italiani in Francia nel 1914, fu tenente colonnello nella brigata Alpi nel 1915 e poi colonnello brigadiere per merito di guerra; Bruno, sottotenente nella Legione italiana in Francia, colpito a morte il 26 dicembre 1914; Costante, aiutante-capo nella stessa Legione, morto presso il burrone di Courtechausse nelle Argonnes il 5 gennaio 1915; Ezio, Sante, Ricciotti e Menotti; Italia e Rosa.

Bibl.: R. Garibaldi, Ricordi della campagna di Francia 1870-71, Roma 1897; G. A. Castellani, Memorie eroiche di R. G.: da Digione alle Argonne, Milano 1915; C. Marabini, La rossa avanguardia dell'Argonna, Milano 1915.