LOVELACE, Richard

Enciclopedia Italiana (1934)

LOVELACE, Richard

Mario Praz

Poeta inglese, nato forse a Woolwich, ma più probabilmente in Olanda, nel 1618, e morto probabilmente nel 1657. Di nobile famiglia, studiò a Charterhouse, dove fu contemporaneamente a Richard Crashaw, e a Oxford. Durante il suo primo anno all'università (1634) scrisse una commedia (non mai stampata): The Scholar o The Schollars (il titolo potrebbe far pensare a una riduzione della Scolastica dell'Ariosto). Ottenuto un honorary Degree nell'agosto del 1636, soggiornò per qualche mese a Cambridge, e poi si mise al servizio della corte, e prese parte alle campagne di Scozia e dello Yorkshire negli anni 1639-40, conseguendo il brevetto di capitano. Ritiratosi nel Kent, fu deputato nell'aprile 1642 a consegnare alla Camera dei comuni una petizione della contea per la restaurazione dei diritti del re; per il quale atto venne imprigionato per alcuni mesi: questa circostanza gl'ispirò la più popolare delle sue poesie (Stone walls do not a prison make). Fu in Olanda e in Francia al servizio del re negli anni 1643-46; al suo ritorno a Londra, venne di nuovo imprigionato (1648) per dieci mesi; nel 1649 pubblicò a Londra un libro di versi, Lucasta: epodes, odes, sonnets, songs, etc., to which is added Aramantha, a pastorall (l'identificazione di Lucasta con Lucy Sacheverel è puramente congetturale); nulla si conosce della sua vita negli anni successivi; perseguitato dai puritani, subì la sorte di molti altri cavaliers (partigiani del re), e dovette trovarsi in ristrettezze economiche. Una seconda raccolta di versi, Lucasta, posthume Poems (datata 1659 ma effettivamente pubblicata nel 1660), nulla aggiunse alla sua fama.

Seguace in poesia di J. Donne, il L. tratta con arguzia metafisica e spesso con freschezza di atteggiamenti, motivi comuni della lirica dell'epoca: il suo famoso canto To Althea, from Prison è un abile travestimento di un luogo comune (v'è un rondeau di V. Voiture assai simile); altri motivi egli ha in comune coi marinisti italiani (p. es. The Faire Beggar deriva dalla Bellissima mendica di A. Achillini; A Guiltlesse Ladimprisoned è affine ai versi di A. G. Brignole Sale sulla cortigiana frustata, ecc.).

Ediz.: The Poems of R. L., a cura di C. H. Wilkinson, Oxford 1925 (ediz. critica in 2 volumi: I, biografia, storia del testo, e note; II, testo delle poesie); la stessa, ediz. economica, Oxford 1930.

Bibl.: A. C. Judson, Who was Lucasta?, in Modern Philology, agosto 1925; articolo in Times literary Supplement, 21 gennaio 1926; P. Legouis, in Revue de littérature comparée, gennaio-marzo 1925 (Deux thèmes de la poésie lyrique au XVIIe siècle); M. Praz, in Modern Language Review, XXI (1926), pp. 319-322; G. Williamson, The Donne Tradition, Cambridge Mass. 1930.

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