Ricimèro (lat. Ricĭmer -ēris). - Generale svevo (m. 472). Al servizio dell'imperatore d'Occidente Avito, col titolo di magister militum (455), gli si ribellò (456), temendo un suo accordo con Marciano, imperatore di Oriente, che avrebbe limitato il prepotere dell'esercito barbarico e, vintolo, rimase padrone dell'Impero d'Occidente. Tenendo per sé il titolo di patricius (457) e di console (459), pose sul trono imperiale l'amico Maggioriano, poi (461-64) il debole Libio Severo. Nella difficile situazione, che vedeva i Vandali padroni delle coste, la Gallia e la Spagna perdute e la minaccia, dalla Dalmazia, del comes romano Marcellino, R. riconobbe l'autorità dell'imperatore d'Oriente e da lui accettò come imperatore d'Occidente Antemio, di cui sposò la figlia (467). Ma presto si scontrò con Antemio, che alla condotta ambigua di R. faceva risalire l'insuccesso della spedizione contro i Vandali (468). Dopo aver sconfitto e ucciso (472) Antemio, R. mise sul trono Olibrio; ma poco dopo morì. Il suo governo preannunciava l'imminente fine dell'impero romano d'Occidente.
Generale di origine svevo-gotica (m. 472). Al servizio dell’imperatore d’Occidente Avito, col titolo di magister militum (455), gli si ribellò (456) e, vintolo, rimase padrone dell’impero d’Occidente. Pose sul trono imperiale l’amico Maggioriano, poi (461-464) Libio Severo; in seguito riconobbe l’autorità ...
Nato da uno Svevo e da una figlia del re visigoto Valia, servì, ancora giovine, sotto Ezio, nell'esercito romano dell'Occidente. Dall'imperatore Avito fu mandato a combattere contro i Vandali nella Sicilia e nella Corsica: era allora, probabilmente, un comes ed ebbe in premio del suo valore il titolo ...