Risparmio energetico

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Insieme delle azioni finalizzate a risparmiare energia; più in particolare, la riduzione degli sprechi di energia e di risorse nelle attività quotidiane e nella produzione industriale. Le strategie per il risparmio energetico, reso più impellente dalla diminuzione delle risorse naturali e dal notevole aumento delle emissioni inquinanti e dei gas serra, sono varie e riguardano il settore industriale, quello dei trasporti e quello residenziale.

Molti dei risultati finora ottenuti e ancora ottenibili nel settore industriale sono legati a migliori procedure di gestione aziendale (con l’attribuzione dei compiti di risparmio energetico a un dirigente responsabile dell’energia, o energy manager), una più oculata scelta dei processi produttivi e un più generalizzato riutilizzo del calore di processo, molto spesso solo marginalmente degradato. La cogenerazione di energia elettrica e di calore consente di progettare un impianto riducendo leggermente la quantità di energia elettrica prodotta a fronte della possibilità di scaricare l’energia termica a temperature che ne permettano ancora l’utilizzo nel processo industriale, portando l’efficienza globale a valori ben superiori al 60%. In Italia si è promossa la diffusione di tali impianti, costituiti generalmente da turbogas, attraverso una legislazione che impone all’ENEL l’acquisizione dell’eccedenza di energia elettrica così prodotta. Un particolare settore è quello della produzione di energia elettrica da parte di aziende municipalizzate o di altri operatori, associata a impianti di teleriscaldamento; il rendimento energetico complessivo risulta in tal caso molto elevato e, a parte gli alti costi di impianto, il risparmio energetico è molto consistente. Anche le pompe di calore costituiscono una tecnologia molto interessante in termini di riduzione dei consumi specifici di energia, specialmente per la produzione di calore di processo a temperature relativamente basse; i settori più promettenti per il loro impiego sono l’industria agroalimentare, quella della carta e quella tessile.

La prospettiva del risparmio energetico nei trasporti è rilevante sia perché i combustibili derivati dal petrolio non sono facilmente sostituibili con altre fonti di energia, sia perché i relativi consumi sono sempre aumentati in tutto il mondo, anche nei periodi di crisi. Per il traffico urbano, al problema energetico si somma quello dell’inquinamento ambientale, egualmente dipendente dal consumo di combustibili fossili. Schematicamente, per la risoluzione del problema le modalità di intervento si riassumono in: aumento dell’efficienza dei mezzi di trasporto attraverso la riduzione dei consumi per chilometro; aumento del fattore di carico dei mezzi di trasporto, ottenuto incentivando l’uso del trasporto pubblico o l’utilizzazione dello stesso mezzo (per es., un taxi) da parte di più utenti; razionalizzazione della mobilità delle persone e delle merci, ottenuta limitando la necessità degli spostamenti fisici (per es., lavoro a domicilio e collegamenti informatici). Risultati molto importanti sono ottenibili con il miglioramento tecnologico dei motori e l’uso dei nuovi materiali, più leggeri e resistenti, dei nuovi rivestimenti che riducono l’attrito dell’aria, del controllo automatico della combustione e della guida, con la conseguente ottimizzazione, istante per istante, della coppia motrice e del numero dei giri del motore in funzione della velocità del veicolo. La prospettiva dell’introduzione di veicoli elettrici, specie per il traffico urbano, si inquadra bene nell’ottica di un sensibile risparmio energetico.

Per ridurre i consumi di energia nel settore residenziale è sufficiente non riscaldare gli spazi non abitati, eliminare le fughe d’aria calda attraverso finestre e vetrine, diminuire le dispersioni di calore utilizzando doppi vetri e adeguate guarnizioni nei serramenti ecc. Cospicui miglioramenti sono possibili nei nuovi edifici grazie a opportune scelte architettoniche, al ricorso alle più sofisticate tecniche di progettazione assistita da elaboratore elettronico, nonché attraverso l’automazione domestica (➔ domotica), ovvero con il controllo delle temperature nei vari ambienti. La sostituzione di un sistema di riscaldamento centrale (più efficiente ma al di fuori del controllo del singolo utente) con sistemi indipendenti, meno efficienti ma gestiti direttamente, è il metodo che permette il più consistente risparmio energetico in quanto il singolo utente è incentivato a risparmiare energia. Considerando che il consumo di energia di un’abitazione dipende per circa un quarto dagli elettrodomestici e dall’illuminazione, si comprende la maggiore attenzione, anche da parte del consumatore, verso elettrodomestici di nuova generazione con più elevata efficienza energetica (con riduzioni dei consumi del 20-50%) e verso lampade, come quelle a scarica, più costose ma con una resa maggiore.

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Cogenerazione