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funebre, rito

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L’insieme dei modi di comportamento religioso, regolati da norme o tradizioni collettive, che si esplicano in occasione di un caso di morte.

Sin da remote epoche preistoriche si hanno tracce di riti funebri: i cadaveri collocati in determinate posizioni, ornati, dipinti, forniti di cibo o di oggetti d’uso attestano forme rituali di comportamento nei confronti del defunto. Nelle diverse civiltà tale tipo di riti si presenta con una varietà estrema. Essi prendono inizio spesso già al momento del decesso, o durante l’agonia. Prima delle esequie può aver luogo il lamento funebre, la vestizione della salma e la veglia; presso certi popoli primitivi si procede anche a una forma rudimentale di mummificazione, che nell’antico Egitto fu portata a grande perfezione. Alcuni popoli di interesse etnologico, come pure il folclore europeo, conoscono anche offerte di cibi e bevande al morto prima dei funerali. Le esequie possono avere forme varie; la loro necessità, sentita in quasi tutte le culture (fanno eccezione i popoli che, per ragioni religiose, abbandonano i morti o moribondi), è motivata ora dal punto di vista del defunto che altrimenti non troverebbe la propria pace o la via dell’aldilà, ora dal punto di vista dei vivi che si preoccupano di disfarsi dello spirito del morto o degli influssi nefasti emananti dal cadavere. Oltre all’inumazione e alla cremazione, che sono le forme più diffuse, ne esistono altre: il summenzionato abbandono; la sopraelevazione, cioè la elevazione della salma al di sopra del suolo; l’immersione; la scarnitura, che rappresenta però solo la prima fase della cosiddetta sepoltura indiretta o in più fasi, cui segue una delle altre forme sopracitate. Come tipo particolare di inumazione va inoltre ricordato il seppellimento in un’urna che raccoglie le ceneri o l’intero corpo del defunto, peculiare di talune popolazioni sudamericane. Dal seppellimento rituale normale sono esclusi, presso molti popoli, i bambini, le persone morte di morte violenta, gli schiavi. Riti di vario genere accompagnano i funerali stessi: la salma può essere allontanata dalla casa attraverso un’uscita speciale; lamenti e parole di congedo possono aver luogo presso la tomba; certi popoli uccidono le mogli (come anche in India fino a tempi recenti), gli schiavi, gli animali domestici del morto; altri popoli sostituiscono le persone con apposite figurine. Si conosce pure l’uso (anche nell’Europa preistorica) di legare il cadavere o di spezzargli le gambe, per impedirgli di ritornare. Dopo i funerali seguono altri riti, anzitutto purificatori; presso certi popoli non si torna più al villaggio colpito da un caso di morte, e per lo meno la casa del morto resta inabitata. Ugualmente dopo i funerali (a una distanza variabile, secondo le tradizioni, di ore o di giorni) si svolge il banchetto funebre; il luogo può essere adiacente alla tomba, ma anche in caso diverso il morto è di solito considerato presente e partecipe alla festa. In molte civiltà, anche in quella omerica, gare, agoni, combattimenti rituali completano i funerali; altrove si hanno danze mascherate, scene mimiche. Lamento, banchetto, agoni possono essere ripetuti periodicamente assumendo carattere di commemorazione.

Dei riti f. largamente intesi fanno parte anche le diverse usanze di lutto (➔). I congiunti del morto sono soggetti a vari tabù. Di questi si conserva la sostituzione del normale modo di vestirsi con abiti dalle fogge o dal colore specifici.

Nel folclore religioso europeo i riti f. rappresentano una rete di assicurazione dell’intero gruppo (villaggio, paese) contro il trauma determinato dall’evento di morte, intensamente sentito dalla comunità. Hanno questa funzione: il pranzo offerto da parenti e da amici, spesso per più giorni, alla famiglia colpita dal lutto; la lamentazione funebre fatta dai parenti o da piagnone prezzolate (prefiche); i tempi di lutto riguardante gli abiti, con varianti in rapporto al vincolo di parentela con il defunto; gli usi di assicurare al defunto il passaggio nell’aldilà riponendo nella bara monete e pane; il considerare il defunto come ‘cadavere vivente’ per alcune ore o giorni successivi alla morte, con conseguente affidamento a lui di messaggi per altri morti a mezzo di lettere o oralmente.

Vedi anche
inumazione Seppellimento del cadavere in una fossa scavata dentro terra. È la forma di sepoltura più diffusa e una delle più antiche. Nel Paleolitico superiore abbondanti sono le documentazioni del culto dei morti, con tombe scavate nel terreno dove il cadavere, generalmente supino, era accompagnato dal corredo ... cadavere Il corpo umano dopo la morte.  medicina  Caratteristiche del cadavere sono la rigidità, che interviene poche ore dopo la morte, e le macchie ipostatiche, che intervengono più tardi e sono determinate da stravasi sanguigni nelle parti declivi e da trasformazioni dell’emoglobina. ● Il complesso dei fenomeni ... cremazione Procedimento di sepoltura, consistente nella distruzione totale o parziale della salma mediante combustione; spesso è accompagnata da altre parti del rito funerario (dispersione delle ceneri, inumazione, cannibalismo).  ● Nota agli antichi Messicani e largamente praticata nel mondo greco e romano, è ... rito Il complesso di norme che regola lo svolgimento di un’azione sacrale, le cerimonie di un culto religioso. Suo connotato essenziale è l’imprescindibilità da un ordinamento preesistente alle singole azioni sacre; diversamente si possono avere manifestazioni soggettive di religiosità, non riti. 1. Caratteri ...
Categorie
  • FOLKLORE E TRADIZIONI POPOLARI in Scienze demo-etno-antropologiche
  • PRATICHE RITUALI E LITURGICHE in Religioni
Tag
  • MUMMIFICAZIONE
  • ANTICO EGITTO
  • INUMAZIONE
  • CREMAZIONE
  • TABÙ
Altri risultati per funebre, rito
  • culto dei morti
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
    Adriano Favole Gesti, parole, riti per celebrare e ricordare i defunti Il culto dei morti è l'espressione della pietà che gli esseri umani provano verso i defunti e della speranza in una vita futura. Il culto dei morti si manifesta nei riti funebri, diffusi in tutte le società; nella costruzione di ...
  • Funerale
    Universo del Corpo (1999)
    Claudia Mattalucci di Red e Claudia Mattalucci Funerale Una definizione minimale di funerale (dal latino funus, "rito funebre") è quella che lo fa coincidere con la gestione dei resti del corpo senza vita destinati alla corruzione. Tuttavia, poiché la morte per l'uomo non costituisce esclusivamente ...
Vocabolario
fùnebre
funebre fùnebre (poet. funèbre) agg. [dal lat. funĕbris, der. di funus -nĕris «funerale»]. – 1. Che riguarda un defunto o le onoranze che si rendono ai defunti: rito f., in senso ampio, l’insieme delle manifestazioni rituali che si svolgono...
rito
rito s. m. [dal lat. ritus -us, affine al gr. ἀριϑμός «numero» e al sanscr. ṛtá- «misurato» e come s. neutro «ordine stabilito dagli dèi»]. – 1. a. Il complesso di norme, prestabilite e vincolanti la validità degli atti, che regola lo svolgimento...
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