Schumann, Robert Alexander
Enciclopedia on line
Compositore tedesco (Zwickau, Sassonia, 1810 - Endenich, Bonn, 1856). Tra i massimi esponenti del romanticismo musicale tedesco, la sua produzione è improntata ad esprimere una poetica lontana da suggestioni meramente "estetiche" e ispirate da un profondo senso di adesione al carattere etico della poesia. Tale ispirazione si evidenzia in modo particolare nell'opera liederistica e in quella per pianoforte, ma trova un vigoroso mezzo di espressione anche nell'ambito della produzione sinfonica. L'opera musicale di S. è stata raccolta in edizione integrale (31 volumi divisi in 14 serie, 1879-93) presso Breitkopf und Härtel di Lipsia a cura della moglie Clara; i suoi scritti critici sono riuniti in Gesammelte Schriften über Musik und Musiker (4 voll., 1854).
Vita e opere
Diciottenne fu iscritto alla facoltà di giurisprudenza di Lipsia, città dove conobbe F. Wieck, il maestro che lo convinse a dedicarsi all'arte. Rivolto a raggiungere il massimo virtuosismo pianistico, dovette abbandonare (1830) questo orientamento a causa dell'infermità a un dito della mano sinistra, e si rivolse da allora in poi interamente alla composizione. Si occupò altresì d'estetica e cominciò a scrivere articoli di critica. Le sue prime pagine sono pianistiche: terminati e pubblicati nel 1830 i Papillons e le Variazioni sul nome Abegg, dal 1831 al 1832, incoraggiato dal favore che quei lavori ottenevano, scrisse tra l'altro gli Intermezzi op. 4, gli Studî sui Capricci di Paganini e la Toccata per pianoforte. Dopo una forte crisi depressiva (1833) che lo portò a tentare il suicidio, nell'aprile del 1834 S. riuscì a stampare il primo numero della Zeitschrift für Musik, rivista in cui si mescolano variamente attacchi feroci contro Meyerbeer, esaltazione devota dei classici, generoso appoggio a Berlioz, a Chopin, a Mendelssohn, a Liszt, ammirazione dapprima larga e calorosa, poi sempre più avaramente misurata, per Wagner e i suoi seguaci (che da ultimo finirono per essere quasi scherniti). Dal 1834 al 1840 furono sei anni di vita assai intensa e di fervidissima, felice attività che portò alla luce alcune delle sue opere più felici: Carnaval, Fantasia op. 17, Davidsbündler Tänze, Sonate op. 11 e 22, Phantastische Stücke, Études symphoniques, Kinderszenen, Kreisleriana, Novelletten, Faschingsschwanck aus Wien, Humoreske, Romanzen op. 28 (tutta musica pianistica) e 4 fascicoli di Lieder, forse i più belli. Nel 1840 sposò Clara Wieck, pianista di valore, che gli fu compagna preziosa. Non meno intensi e fruttuosi furono i quattordici anni dal 1840 al 1854, benché tormentati dall'incalzare della malattia mentale che segnò tragicamente gli ultimi anni di vita del compositore. Da Lipsia i coniugi S. si trasferirono a Dresda (1844) e in seguito (1846) a Düsseldorf. Quanto alla sua produzione, furono questi gli anni che ne accolsero l'estendersi, oltre i limiti della musica pianistica e liederistica, a tutti gli altri campi della composizione: nacquero, vicino a molte nuove pagine per pianoforte e per canto, le Quattro Sinfonie, il Concerto per pianoforte e orchestra in la min. (1841-45), i 3 Quartetti per archi op. 41 e quello per pianoforte op. 47; il Quintetto op. 44; i due Trii, una Messa, un Requiem, pezzi per coro, un oratorio profano Das Paradies und die Peri (1841-43), un'opera teatrale Genoveva (1850), le Szenen aus Goethes Faust (1844-53), lavoro che si situa tra la cantata, l'oratorio e l'opera, il Manfred, che è insieme sinfonia cantata e melologo. Nel febbr. 1854 S. fu assalito da una terribile crisi che lo portò a farsi ricoverare in manicomio, da dove tuttavia fuggì, tentando poi il suicidio gettandosi nel Reno. Tratto in salvo, fu condotto nella casa di cura di Endenich, ove passò i due ultimi anni di vita.