Southey, Robert

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Scrittore inglese (Bristol 1774 - Keswick 1843), di solito associato ai laghisti; fu infatti in rapporti amichevoli con W. Wordsworth e S. T. Coleridge. Con quest'ultimo vagheggiò un progetto di società ideale, la "pantisocrazia", alla quale poi rinunciò, dando origine a un dissenso, mai interamente sanato, con l'amico. La sua notorietà iniziale è dovuta a ballate scritte sotto l'influsso dei Reliques di Th. Percy, ma S. ambiva ad essere un poeta epico e pubblicò varî poemi: Thalaba the destroyer (1801), che influì sul Queen Mab di P. B. Shelley; Madoc (1805); The curse of Kehama (1810), il suo poema principale, tratto dalla mitologia indiana; Roderick, the last of the Goths (1814). Dal 1808 aveva cominciato a collaborare alla Quarterly Review. Poi (1813) pubblicò la più famosa delle sue opere in prosa, Life of Nelson, e l'anno stesso divenne poeta laureato. Il componimento principale che, come laureato, scrisse, fu The vision of judgment (1821), lamento per la morte di Giorgio III, il cui regno è interpretato in un senso strettamente conservatore; ciò attirò a S. una sferzante satira da G. Byron con la poesia di uguale titolo. Delle molte altre sue opere, si ricordano: Life of Wesley (1820); Omniana (1821); Life of William Cowper (1833-37); The doctor (1834-37). Della sua opera poetica sopravvive oggi soltanto qualche ballata e qualche lirica, quali The holly tree, The battle of Blenheim, Stanzas written in my library.

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