PRODI, Romano

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

PRODI, Romano (App. V, iv, p. 282)

Paola Salvatori

Economista e uomo politico. Presidente dal 1981 del Comitato scientifico della società di studi economici Nomisma, lasciò l'incarico nel 1995 quando, in vista delle imminenti elezioni legislative, si propose come leader di una nuova alleanza di centro-sinistra (l'Ulivo) basata su una convergenza di diverse culture politiche - l'umanesimo cattolico, il riformismo laico, la cultura laburista - che fosse in grado di mobilitare un vasto elettorato e di contrapporsi, in un'ottica bipolare, quale alternativa allo schieramento di centro-destra.

Con la vittoria riportata dall'Ulivo nelle consultazioni politiche del 21 aprile 1996, P. venne eletto deputato del Partito popolare italiano (PPI) e in maggio fu nominato presidente del Consiglio, alla guida di un esecutivo formato dai rappresentanti del Partito democratico della sinistra (PDS), del PPI, dei Verdi, di Rinnovamento italiano, dell'Unione democratica (gruppo di ispirazione laica fondato da A. Maccanico), con l'appoggio esterno del Partito della rifondazione comunista (PRC).

Stretto anche dagli accordi internazionali assunti dall'Italia nell'ambito del trattato di Maastricht, P. pose al centro dell'azione di governo in particolare il risanamento della finanza pubblica, tentando una difficile mediazione tra il rigore finanziario e la tutela dei ceti meno protetti, obiettivo che pure rientrava tra gli impegni assunti dalla maggioranza. Il successo raggiunto con l'annuncio ufficiale (maggio 1998) che l'Italia era tra gli 11 paesi che potevano entrare subito a far parte dell'Unione monetaria europea non fu sufficiente a garantire la sopravvivenza del suo governo, minato dai contrasti con il PRC, critico verso la politica economica e sociale dell'esecutivo. In ottobre, in seguito al voto di sfiducia espresso sulla manovra finanziaria dall'ala intransigente del PRC, facente capo a F. Bertinotti, P. venne infine costretto alle dimissioni. Intenzionato a rilanciare il progetto politico dell'Ulivo in vista delle elezioni del 1999 per il Parlamento europeo, P. si faceva promotore (febbraio 1999) di una nuova formazione politica denominata Democratici per l'Ulivo - cui aderivano il movimento di A. Di Pietro, 'l'Italia dei valori', e il movimento dei sindaci, 'Centocittà' - che otteneva nelle consultazioni europee tenutesi il 13 giugno 1999 il 7,7% dei voti. Nel settembre 1999 P. veniva eletto presidente della Commissione europea.

Tra i suoi scritti più recenti si ricordano: Il tempo delle scelte (1992); Governare l'Italia (1995); Capitalismo bentemperato (1995); Un'idea dell'Europa (1999).

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