ROTA

Enciclopedia Italiana (1936)

ROTA

Agostino Tesio

. Il Tribunale della sacra rota è il tribunale ordinario della S. Sede per le cause a essa spettanti o legittimamente deferite. Si compone di un ristretto numero di membri, detti uditori, nominati dal papa, e presieduti da un decano, che è primus inter pares; essi giudicano delle cause sempre collegialmente, in turni di tre, o tutti insieme.

È tribunale di seconda istanza; ma giudica pure in prima istanza le cause che il papa o di motu proprio o per volere delle parti abbia avocate a sé; come pure le cause contenziose fra vescovi residenziali, e quelle riguardanti persone morali ecclesiastiche non aventi superiore immediato sotto il papa. In seconda istanza tratta le cause già giudicate in prima istanza nei tribunali diocesani e portate alla S. Sede con legittimo appello; in ultima istanza tratta le cause giudicate già da essa stessa o da altri tribunali e non ancora passate in giudicato. Tratta anche dei ricorsi per la restitutio in integrum delle cause già passate in giudicato, ma non ancora da essa trattate, le quali non possano trovare rimedio presso il tribunale ordinario di seconda istanza. Nella trattazione delle cause segue un procedimento suo proprio, stabilito dalla Lex propria di Pio X, e determinato più in particolare da norme speciali pubblicate il 29 giugno 1934. La sua competenza è contenziosa e penale; e presso di essa possono agire soltanto quegli avvocati che sono stati dichiarati idonei dopo un tirocinio triennale e un esame speciale.

Questo tribunale è antichissimo, e ha le sue origini dall'usanza dei papi di servirsi di qualcuno dei loro cappellani nel decidere le questioni. Dapprima i papi affidavano loro la semplice istruzione delle cause; ma in seguito, forse per la moltitudine di queste, diedero loro vera potestà giudiziale. Le prime regole della Rota, di cui si ha certa notizia, risalgono a Giovanni XXII nel 1331. I papi ne ebbero sempre molta cura, e ai suoi membri concessero molti e insigni privilegi. La sua competenza non era soltanto per le questioni strettamente ecclesiastiche, ma anche per quelle civili del territorio di cui i papi erano sovrani temporali. Dopo il 1870 cessò dalle sue funzioni, riducendosi a giudicare talune cose nei processi sulle virtù e miracoli dei servi di Dio. Pio X con la costituzione Sapienti consilio del 29 giugno 1908 la richiamò all'antico onore.

L'origine del nome è incerta; alcuni la derivano dall'uso di trattare le cause per turno di uditori; altri dal circolo formato dagli stessi uditori nelle loro sessioni; altri da una ruota di porfido esistente nel pavimento dell'aula delle sessioni; altri infine da un sostegno girevole (o pluteo) di legno, sul quale si collocavano i codici delle leggi.