ROTTERDAM

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)

ROTTERDAM (XXX, p. 174; App. II, 11, p. 753; III, 11, p. 636)


Con una popolazione di 601.012 ab. nel 1977, R. è la seconda città dei Paesi Bassi dopo Amsterdam; da alcuni anni a questa parte si registra una costante flessione nel numero degli abitanti, compensata peraltro dal maggior dinamismo demografico dei comuni periferici, quali Schiedam (78.856 ab.), Vlaardingen (79.068 ab.), Ridderkerk (44.976 ab.): in complesso l'agglomerato urbano imperniato su R. conta oltre 1 milione di abitanti, e supera per consistenza demografica quello della capitale. L'evoluzione recente delle strutture portuali e degl'insediamenti industriali è stata caratterizzata dalla realizzazione di grandi progetti tendenti a espandere l'area portuale verso il mare. Sulla sponda sinistra della Nieuwe Waterweg (corso canalizzato del ramo principale del Reno), in corrispondenza del suo sbocco nel Mare del Nord, è stato costruito fra il 1957 e il 1960 un imponente complesso di nuovi bacini portuali, l'Europoort, il cui nome evidenzia la funzione preminente che occupa nel quadro dei traffici marittimi dell'Europa.

Più recente è il progetto Maasvlakte, intrapreso nel 1965 e in via di completamento; in corrispondenza della parte terminale della Nieuwe Waterweg una vasta estensione già occupata da banchi di sabbia è stata integrata nell'area portuale, con la costruzione di nuovi bacini per superpetroliere e per il trasbordo dei minerali dalle navi di grande tonnellaggio. Nell'area di Maasvlakte, su una superficie di 644 ha, ha trovato posto anche un grande impianto siderurgico a ciclo integrale, in grado di produrre 10 milioni di t di acciaio all'anno. Lo sviluppo delle industrie, particolarmente di quelle di base, ha determinato un enorme incremento del movimento portuale. Nel 1977 il volume del traffico internazionale ha raggiunto 269.910 t (oltre 288 mil. nel 1976) per oltre tre quarti costituito da merci sbarcate. Gl'idrocarburi liquidi importati (16,2 mil. di t nel 1955;142,7 nel 1977) rappresentano oltre il 52% del movimento in entrata; seguono i minerali (16%), i cereali, i mangimi, i prodotti chimici e altre merci, tra le quali il carbone, la cui importazione, che ancora nel 1965 era apprezzabile (1,5 milioni di t), è scesa a livelli trascurabili (112.000 t). Le petroliere dispongono di ben otto bacini specializzati, che occupano complessivamente 471 ha; il petrolio viene in gran parte rispedito, greggio o raffinato, via mare con navi di medio tonnellaggio, o via terra con oleodotti. A R. fanno capo due grandi oleodotti: il primo, Rotterdam-Reno (in esercizio dal 1960), è destinato ad alimentare le raffinerie tedesche della Renania; il secondo, entrato in funzione nel 1971, unisce R. con il porto belga di Anversa, inadeguato a ricevere le petroliere di grande stazza.

Lo sviluppo delle attività industriali legate alla Nieuwe Waterweg, al complesso petrolifero e ai trasporti marittimi e fluviali ha determinato la formazione di una regione industriale che s'inoltra largamente al di fuori dei confini municipali di Rotterdam. I suoi limiti si estendono verso Nord-Est in direzione di Gouda, a Est fino a Gorinchem; a Sud-Est fanno parte integrante della regione industriale di R. la zona di Dordrecht e la fascia settentrionale del Brabante. Complessivamente si calcola che gli addetti alle industrie legate alla funzione portuale siano oltre 140.000.

Per coordinare l'espansione economica, la pianificazione territoriale, i trasporti, le misure anti-inquinamento, si è resa necessaria l'istituzione del Rijnmond, un organismo che sovraintende ai vari problemi posti dallo sviluppo nell'ambito di una zona formata dai 23 comuni inclusi nella conurbazione di Rotterdam. Si prevede che la futura espansione portuale, industriale e urbana, tenuto conto della relativa saturazione raggiunta nell'area della Nieuwe Waterweg, s'indirizzerà verso Sud, in direzione della fascia costiera della Zelanda, interessata dalle grandi opere infrastrutturali realizzate nel quadro del Piano Delta (v. paesi bassi, in questa Appendice).

In prospettiva la regione di R. si configura quindi come il polo settentrionale della regione geo-economica integrata in corso di formazione nel delta comune della Schelda, della Mosa e del Reno.

Bibl.: D. Sutti, Rotterdam: un primato strappato al mare, in Rass. Lavori Pubblici, XVIII (1971); J. Malézieux, Signification géographique d'un projet d'investissement industriel. Un centre sidérurgique dans la Maasvlakte de Rotterdam, in Annales de géogr., LXXX (1971), pp. 428-39; F. Citarella, Il porto di Rotterdam: differenziazione funzionale e importanza commerciale, in Geografia nelle scuole, XXIII (1978), pp. 193-207.

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