Rubinetto

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fig. 1
fig. 2

Organo di intercettazione o di regolazione dell’afflusso di un fluido lungo la tubazione nella quale è inserito. Per le tubazioni di elevata sezione si parla più propriamente di valvola. A seconda della forma e del movimento dell’organo mobile i r. di più largo impiego possono essere del tipo a maschio, a valvola e a spillo; la manovra di apertura e di chiusura è per lo più eseguita a mano mediante chiavetta, volantino, leva ecc. o con una chiave quadra agente su un dado solidale con l’organo mobile. Il r. a maschio ha la parte intercettatrice costituita da un maschio a di forma conica o sferica (fig. 1), provvisto di un foro b, generalmente circolare, il quale, ruotando nel corpo c del r., può mettere in comunicazione le estremità di due tubazioni. In r. più complessi il maschio ha più fori tra loro comunicanti, così da permettere il collegamento fra più tubazioni. I r. a maschio hanno il vantaggio di essere poco costosi e di facile manutenzione; non si prestano sia nel caso di liquidi contenenti impurità, a causa del pericolo del grippaggio, sia quando bisogna evitare brusche manovre e conseguenti fenomeni di colpo d’ariete. Il corpo del r. è generalmente di ottone, bronzo, o di materia plastica, mentre il maschio è di bronzo duro. I r. a valvola (fig. 2) sono costituiti da un corpo a contenente un organo otturatore b (valvola), a sede piana, che consente di regolare l’efflusso tra la bocca d’ingresso c e quella d’uscita d; lo spostamento dell’organo otturatore, che è munito di guarnizione elastica e, avviene con un accoppiamento vite-madrevite ed è comandato da una manopola connessa all’asta f. La vite è sempre ricavata sull’asta, mentre la madrevite può trovare posto nel corpo del r. ovvero sull’organo otturatore. Con il primo sistema, usato nei r. più economici, l’organo otturatore ruota rispetto alla sede, trascinato dall’asta rotante, e la guarnizione tende a rovinarsi facilmente, mentre, con il secondo sistema (come è in fig. 2), l’organo otturatore, e quindi la guarnizione, scorrono soltanto longitudinalmente su guide piane g, spinti contro la sede dall’asta rotante f. I r. di quest’ultimo tipo sono muniti di uno o più guarnizioni circolari h per assicurare la tenuta verso l’esterno. I r. a valvola si prestano meglio di quelli a maschio nel caso di liquidi in pressione e quando occorra una graduale regolazione dell’efflusso. I r. a spillo, usati solo in applicazioni particolari, sono simili a quelli a valvola e sono muniti di un organo otturatore con estremità a forma di cono; si prestano meglio degli altri tipi per la regolazione dell’efflusso di gas ad alta pressione.

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