KIPLING, Rudyard

Enciclopedia Italiana (1933)

KIPLING, Rudyard

Mario Praz

Novelliere e poeta, nato a Bombay il 30 dicembre 1865. Suo padre, John Lockwood Kipling, oriundo dell'Inghilterra settentrionale, si era fatto una riputazione di archeologo e di disegnatore (disegnò poi le illustrazioni di Kim e di altri famosi libri del figlio) e dirigeva la scuola d'arte di Lahore. Sua madre, Alice Macdonald, di sangue misto scozzese e irlandese, aveva una sorella, Georgiana, sposata al pittore Edward Burne-Jones. Costui ebbe notevole influsso sul giovane K.: fu grazie a lui che il K., dopo aver passato la prima fanciullezza in India e ricevuto colà l'impressione indelebile dell'ambiente e dopo essere stato dal 1871 al 1877 ospite di amici a Southsea, presso Portsmouth, fu mandato al United Services College a Westward Ho (Devonshire), che egli poi doveva descrivere in Stalky and Co. Il K. era destinato alla carriera d'impiegato governativo, ma la vista difettosa gl'impedì di seguirla. Tornato in India nel 1882, divenne redattore della Civil and Military Gazette di Lahore. Nel 1886 pubblicò Departmental Ditties, volume di versi di leggiera vena satirica, che solo in due o tre poesie preannunziano quella che doveva essere la vera ispirazione di K. Nel 1887 fu promosso vice-direttore di The Pioneer di Allahabad, e servì questo giornale fino al 1889. Nel 1887 pubblicò, a Calcutta, il primo volume di racconti, Plain Tales from the Hills: di quarantadue racconti, ventotto erano apparsi nella Civil and military Gazette. Negli anni 1888-89 uscirono, in sei opuscoli della Wheeler's Railway Library di Allahabad, Soldiers Three, The Story of the Gadsbys, In Black and White, Under the Deodars, The Phantom Rickshaw e Wee Willie Winkie. Questi racconti, che continuavano motivi di Plain Tales, rivelavano al mondo un nuovo narratore di genio: gli opuscoli della Railway Library di Allahabad furono avidamente ricercati anche in Inghilterra.

Nel 1889, il K. fu inviato in inghilterra dal Pioneer, e vi si recò passando per il Giappone, San Francisco e New York: narrò il suo viaggio in una serie di lettere (Letters of Marque) pubblicate dal giornale, e poi nei due volumi From Sea to Sea (1889). Nel settembre arrivò a Londra, dove ripubblicò i suoi racconti indiani e ne scrisse dei nuovi per il Macmillan's Magazine. Questi, insieme con altri, apparvero in volume nel 1891 col titolo di Life's Handicap, che segna la fine del primo periodo, indiano, della vita e dell'attività di K.

Con The Light that failed (1891, dopo esser stato pubblicato, con diversa chiusa, in Lippincott's Magazine), K. tentò il romanzo (fu drammatizzato nel 1905), ma senza ottenere grande successo: il carattere di Dick Heldar, che il K. propone alla nostra ammirazione, non è in tutto convincente. Con ben diverso successo si rivelò poeta. Già nei Plain Tales aveva dato saggi di Barrack Room Ballads, a guisa di motti dei racconti. Una raccolta di queste ballate fu pubblicata dal National Observer, diretto allora dal nazionalista W. E. Henley. I versi del K., scritti nel gergo soldatesco, pubblicati in volume nel 1892 a Londra, insieme con la ballata East and West e altre poesie, furon riconosciuti come l'espressione più robusta delle tendenze imperialistiche che al tempo stesso affioravano nelle principali letterature occidentali. Nel 1891 il K. viaggiò nel Sudafrica, nell'Australia, nella Nuova Zelanda, a Ceylon: visitò quindi i genitori a Lahore. Tornato in Inghilterra, sposò Miss Caroline Starr Balestier di New York, sorella di Wolcott Balestier a cui il K. dedicò le Barrack Room Ballads (lo ebbe collaboratore nel volume The Naulahka, 1891). Dopo una visita al Giappone, i K. si stabilirono a Battleboro, Vermont (Stati Uniti), dove vissero dall'agosto 1892 al settembre 1896. Durante questi anni K. fu per tre volte in Inghilterra a trovare i genitori che avevano ivi preso residenza dopo aver abbandonato l'India. L'influsso dell'ambiente americano si scorge nelle opere scritte in questi anni, Many Inventions (principiato nel 1890 e pubblicato nel 1893), The Jungle Book (1894), seguito da The Second Jungle Book (1895), Captains Courageous (1897). Soprattutto con gli ispirati apologhi dei "alibri della giungla" il K. ampliò la cerchia dei suoi lettori, mentre le poesie di The Seven Seas (1896) riconfermavano la sua fama di poeta.

Con la famiglia passò l'inverno del 1897-1898 nel Sudafrica, e si fece campione di un tipo d'imperialismo militante che colorò di propaganda i suoi scritti; nel 1900 accompagnò come corrispondente le truppe nella guerra contro i Boeri e il 29 marzo assistette alla battaglia di Karree Siding: fu questo aspetto del Kipling che i fratelli J. e J. Trharaud presero di mira nel noto romanzo Dingley, l'illustre écrivain.

Tornato in Inghilterra nella primavera del 1898, prese dimora a Rottingdean, presso Brighton. Nel gennaio del 1899 si recò con la famiglia in America, e a New York fu in pericolo di vita per una polmonite: della stessa malattia gli morì la figlia maggiore. Tornò in Inghilterra nel giugno. Pubblicò volumi di racconti: The Day's Work (1898), Stalky and Co. (1899), Just So Stories (1902), Traffics and Discoveries (1904), Puck of Pook's Hill (1906), Actions and Reactions (1909), Rewards and Fairies (1910); il romanzo Kim (1901); i versi di The Five Nations (1903), tra i quali l'ode per il giubileo della Regina Vittoria, The Recessional, già pubblicata nel Times del 17 luglio 1897; e ventiquattro poesie per la History of England (1911) per ragazzi, in collaborazione con C.R. Fletcher. Nel 1907 gli fu assegnato il premio Nobel "per l'opera più segnalata d'indirizzo idealistico".

La guerra europea provocò gli scritti: The New Armies in Training (1914), France at War (1915), The Fringes of the Fleet (1915), Sea Warfare (1916), e soprattutto il volume da lui curato, su The Irish Guards in the Great War (1925). Ha poi pubblicato Land and Sea Tales for Scouts and Guides (1923), Debits and Credits (1926), A Book of Words (1928), Thy Servant a Dog (1930), Limits and Renewals (1932). Il K. è stato insignito del titolo di dottore honoris causa da varie università, è stato rettore dell'università di Durham dal 1922 al 1925, e nel 1926 ha ricevuto la medaglia d'oro della Royal Society of Literature.

Il lato didattico è fortemente accentuato negli scritti del Kipling, e rende caduca molta della sua opera poetica. Precorso da Carlyle come vate di una razza eletta, l'anglosassone, il K. esalta il sistema e la gerarchia al disopra dell'individuo, e valuta questo solo per la sua funzione nell'organismo, come membro d'una squadra, anello d'una catena. Servire, ubbidire sono i supremi comandi del suo credo. La razza eletta ha il dovere d'incivilire anche loro malgrado i popoli inferiori: è the white man's burden, il fardello del bianco. Una grandezza sonora e brutale spira dai suoi ritmi volutamente popolareschi. Canta l'impero coloniale, l'esercito sudafricano, la marina, le macchine. Concepisce le macchine come individui e gl'individui come macchine. Navi, locomotive, automobili, telegrafo senza fili son cantati da lui con profusione di linguaggio tecnico che le circonfonde d'un romantico alone, anche se il linguaggio non è sempre adoperato con esattezza. La sua poesia è così in parte espressione di quella stessa tendenza moderna che altrove s'incarnò in un Verhaeren, in un D'Annunzio.

Assai più duratura che l'opera del poeta, quella del narratore. I primi racconti, scritti per il giornale, s'uniformano a criterî di economia di spazio e abbondano di frasi fatte; maggior cura e più ampio respiro in quelli pubblicati nel MacMillan's Magazine, tra cui i famosi: The Incarnation of Krishna Mulvaney, in cui appare la popolare figura del soldato Mulvaney, The Courting of Dinah Shadd, The Man Who Was e Without Benefit of Clergy. L'ambiente di questi racconti è l'India, come la poteva vedere un Inglese che nei primi anni aveva subito il fascino della vita orientale, di cui era stato a contatto. I personaggi sono, piuttosto che individui, tipi: tipici ufficiali, impiegati, ragazzi; le emozioni che il K. sottolinea son quelle comuni a tutto un gruppo anziché quelle strettamente personali. Intento didattico più o meno evidente: mostrare l'opera tenace e assidua dei servi dello stato, che tengono in piedi l'organismo nelle lontane colonie, sentinelle perdute della civiltà anglosassone. Anche gl'intrecci, tipici, illustrano aspetti dell'ambiente, son quasi parte di una casistica, sono exempla. I racconti hanno vivacità e umore, ma le corde più profonde non vengono toccate. Il narratore stesso appare di frequente in prima persona, è sempre dietro la scena, talvolta è attore. Argomenti tragici sono sfiorati con cinismo di piglio soldatesco. L'ideale cui questi racconti paiono ispirarsi è il racconto orale, l'aneddoto narrato dopo pranzo. Il color locale è fortemente accentuato con l'uso di gerghi e dialetti; ma manca unità di tono, manca l'organicità e il tocco magico della grande arte. Il metodo è in fondo lo stesso di quello consigliato dal Flaubert al Maupassant. Ma se nell'economia espressiva e nel saper tener avvinto l'interesse del lettore il K. è vicino al Maupassant, gli è inferiore assai nel resto. Il suo moralismo non è basato su una concezione filosofica profonda; è il moralismo spicciolo del senso comune. La qualità più notevole di questi racconti è l'intensità. Nelle ultime due novelle di Life's Handicap l'autore estende la sua simpatia alla scimmia e all'elefante, e prepara i Jungle Books. In questi le preoccupazioni di stile sono più evidenti, i racconti sono più lunghi e lavorati, l'intrusione del narratore è attenuata. Al contrario di quanto avviene nelle fiabe popolari, in quegli apologhi che sono i Jungle Books è l'uomo, Mowgli, un tipo d'"innocente" come Parsifal, che riceve il privilegio di essere ammesso nella società degli animali. Mowgli è l'uomo naturale, animale tra gli animali suoi fratelli, educato dai lupi e dalla pantera nera Bagheera. La morale è nel contrasto tra l'uomo primitivo e l'uomo corrotto dalla società, i cui difetti son presi di mira. In questi racconti l'unità di tono è maggiore, i particolari meno affollati, il corso della narrazione più lento: v'è maggiore finezza di trattamento, più giuoco fantastico. Nei racconti scritti dal 1898 in poi l'India non forma più la scena se non eccezionalmente. L'autore fa la scoperta dell'Inghilterra e del suo passato che ha una voce più profonda per lui, inglese d'oltre confine. In Puck of Pook's Hill e in Rewards and Fairies il K. crea per i fanciulli una nuova mitologia fortemente radicata nel suolo della patria. Una nota nuova, una delicatezza e una complessità insolite, si manifestano in alcuni racconti, come An Habitation Enforced e Marklake Witches, mentre nella fantasticheria They, per tono lirico, umanità, e senso di soprannaturale, il K. s'avvicina a Dream Children di uno scrittore da lui così diverso come il Lamb. Just So Stories, per bambini, riproducono squisitamente i modi del racconto orale, con frasi ripetute e ritornelli.

Abile autore di racconti, il K. non è altrettanto abile romanziere: Kim, che narra le avventure di un orfano figlio d'un sergente irlandese, che accompagna un vecchio lama nelle sue peregrinazioni, e viene poi adottato nel reggimento di suo padre ed educato allo spionaggio, è piuttosto una serie di scene staccate che un vero e proprio romanzo: come sequela di quadri di vita indiana, è un classico.

Edizione delle opere presso l'editore MacMillan di Londra. Edizione delle poesie in un volume, Londra, 1921. Traduz. italiane dei principali volumi di prosa.

Bibl.: E. W. Martindell, A Bibliography of the Works of R. K., Londra 1922; W. A. Young, A Dictionary of the Characters and Scenes in the Stories and Poems of R. K., Londra 1911; R. Durand, A Handbook to the Poetry of R. K., Londra 1914; C. Falls, R. K., Londra 1915; J. Palmer, R. K., Londra 1915; R. T. Hopkins, R. K., the Story of a Genius, Londra 1930 (aneddotico); W. M. Hart, Kipling the Story-writer, Berkeley 1918 (ottimo studio della tecnica narrativa); P. Braybrooke, K. and his Soldiers, Londra 1926; E. Cecchi, R. K., Firenze 1911; R. Serra, in Scritti inediti, Firenze 1923; A. Galletti, in Saggi e Studî, Bologna 1915; A. Chevrillon, in Trois Études de Littérature Anglaise, Parigi 1921.