Sabina Regione fisica e storica dell’Italia centrale, estesa sulla sinistra del basso corso del
Si tratta di un territorio di circa 1600 km2, in assoluta prevalenza montuoso ma non molto elevato (massima altitudine, Monte Navegna, nei Monti Carseolani, 1508 m). Il gruppo centrale è costituito dai Monti Sabini, formati essenzialmente da calcari marnosi, parte della fascia più occidentale dell’Appennino Abruzzese: si estende tra le valli del Turano e del Velino, a E e quella del Tevere, a O. Non molto elevati (massima altitudine, Monte Pizzuto, 1287 m), i Monti Sabini hanno peraltro forme aspre, dovute soprattutto alle profonde incisioni provocate dall’erosione torrentizia. L’unica ampia area pianeggiante della S. è la conca reatina.
Il clima è piuttosto dolce nella parte occidentale, aperta sulla valle del Tevere e più esposta all’influenza del Tirreno, mentre in quella orientale, più elevata e accidentata, assume caratteri appenninici, con piogge abbondanti, sensibili escursioni termiche diurne e annue, inverni rigidi.
La S. comprende una sessantina di Comuni, per la massima parte nella provincia di
La
La regione nell’antichità fu abitata dai Sabini, il cui territorio in età storica era compreso fra Tevere, Nera,
Dopo la vittoria di
Nel 9° sec. gli abitanti della S., per sottrarsi alle scorrerie dei Saraceni, costruirono i tipici castelli intorno ai quali sorsero poi i centri della regione. Dopo un periodo di diretta giurisdizione della Chiesa, la S. passò sotto la signoria dei comites, con predominio prima della famiglia dei Crescenzi, poi dei