Sacco di Roma

Dizionario di Storia (2011)

sacco di Roma


Il s. di R. fu conseguenza della decisione di papa Clemente VII di promuovere nel maggio 1526 una lega antiasburgica, detta di Cognac. Alla lega aderivano, oltre al re di Francia, i principali Stati italiani: ducato di Milano, repubbliche di Venezia e di Genova oltre alla Firenze medicea. Lo sviluppo del conflitto volse presto in favore di Carlo V, le cui forze finirono con l’affacciarsi alle porte dell’Urbe. L’attacco alla città, che mise a rischio la vita del pontefice, il quale si salvò rifugiandosi in Castel Sant’Angelo, iniziò il 6 maggio 1527 e ne furono protagonisti, a fianco delle truppe spagnole, i lanzichenecchi tedeschi, in gran parte luterani. Rinchiuso nella fortezza, Clemente VII, il 26 nov., firmò un accordo, che lo reintegrava nel controllo dello Stato pontificio – con l’eccezione di alcuni luoghi strategici –, ma lo impegnava alla convocazione di un concilio e al pagamento di una enorme somma; il 6 dic. il papa abbandonò Roma alla volta di Orvieto, che lasciò dopo qualche mese per Viterbo, dove rimase fino al termine dell’occupazione. Dopo una lunga serie di saccheggi, anche determinati dal fatto che le truppe erano rimaste senza soldo, le forze imperiali lasciarono Roma, che fu duramente colpita dall’evento e la cui popolazione si ridusse drasticamente – da 53.000 a 30.000 unità –, nel corso del febbraio 1528.

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