Rushdie, Salman

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Scrittore indiano di lingua inglese (n. Bombay 1947). Di cultura islamica, completò gli studî in Inghilterra, prendendo la cittadinanza britannica nel 1964. Dopo il breve romanzo d'esordio Grimus (1975; trad. it. 2004), si segnalò con Midnight's children (1981; trad. it. 1984), il cui titolo si riferisce ai bambini nati, come lui, nella notte dell'indipendenza indiana: l'opera, picaresco romanzo d'iniziazione, rimanda sia ai grandi modelli di affabulazione indiana, sia a quelli metaletterarî inglesi (per es., al Tristram Shandy di Sterne). Seguirono Shame (1983; trad. it. 1985), storia di repressioni e violenze in un Pakistan dilaniato da feroci rivalità politiche, e The jaguar smile: a Nicaraguan journey (1987; trad. it. 1989). Con The satanic verses (1988; trad. it. 1989), satirica rivisitazione dell'islamismo, R. si trovò al centro dell'attenzione mondiale a causa della condanna a morte per blasfemia emanata contro di lui dall'ayatollah R. Khumainī (la fatwa fu successivamente sospesa nel 1998). Dopo Harun and the sea of stories (1990; trad. it. 1991), uscito negli anni di una tormentosa clandestinità, R. ha dato ulteriore prova del suo virtuosismo affabulatorio in The Moor's last sigh (1995; trad. it. 1995), vasta epopea dell'India moderna, dominata da grandi personaggi, soprattutto femminili. Acuto saggista (Imaginary homelands: essay and criticism 1981-91, 1991), nel 1999 ha pubblicato il romanzo The ground beneath her feet (trad. it. 1999), rivisitando in chiave moderna il mito di Orfeo ed Euridice. Hanno fatto seguito: Fury (2001; trad. it. 2003), Step across this line: collected nonfiction 1992-2002 (2003), Shalimar the clown (2005; trad. it. 2006), The enchantress of Florence (2008; trad. it. 2009), Luka and the fire of life (2010; trad. it. 2010), Josef Anton (2012; trad. it. 2012), Two years eight months and twenty-eight nights (2015; trad. it. 2015), The Golden House (2017; trad. it. 2017), Quichotte (2019; trad. it. 2020), Victory city (2023; trad. it. 2023) e l'autobiografico Knife (2023), sofferta ricostruzione dell'attentato di cui è stato vittima nel 2022. Nel 2014 è stato insignito del premio Andersen per il suo contributo alla letteratura per l'infanzia e la gioventù.

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