GESSNER, Salomon

Enciclopedia Italiana (1932)

GESSNER, Salomon

Giovanni Vittorio AMORETTI
Paul GANZ

Poeta tedesco, nato a Zurigo il 1° aprile 1730. Per desiderio del padre, che era libraio, si recò nel 1749 a Berlino per esercitarsi nella professione paterna. Nel 1750, dopo un soggiorno ad Amburgo per conoscervi F. v. Hagedorn, ritornò a Zurigo dove ebbe occasione di avvicinare il Klopstock e C. Gellert, e più tardi anche H. v. Kleist e il Wieland. Nel 1751 pubblicò nella rivista Criton, organo dei bodmeriani, il Lied eines Schweizers an sein bewaffnetes Mädchen, che destò entusiasmo ed entrò a far parte della poesia popolare svizzera. Morì a Zurigo il 2 marzo 1788.

Il G. ebbe rinomanza anche come acquafortista e come paesista. Si era formato dapprima sulle opere di Waterloo, Berchem, Everdingen; ma soprattutto si raffinò nello studio di Poussin e di Claude Lorrain, dei quali condivideva la venerazione per gli antichi. I suoi paesaggi immaginarî con templi, boschetti e grotte, con pastori, satiri e ninfe, sono delicati idillî rococò, secondo il gusto del suo tempo. In tale tono sono le sue illustrazioni alle proprie poesie; e non ne differiscono le vignette alla traduzione dello Shakespeare, fatta dallo Eschenburg (1775).

La massima fama gli venne tuttavia dai suoi Idyllen. Ne pubblicò una prima raccolta nel 1756; altri seguirono nel 1772. Non usò per i suoi idillî il verso, bensì una prosa ritmica, armoniosa e chiara che li rende di facile e piacevole lettura. Malgrado il suo culto per la semplicità dei costumi e la dolce vita dei campi, il G. non credette, come A. Haller, di ritrovare il vagheggiato mondo pastorale intorno a sé, nel suo tempo, ma lo cercò in mezzo alla natura. E più che ai Francesi (Fontenelle) mirò a Teocrito, sebbene la serena chiarezza, la luminosità, la naturalezza primitiva del poeta greco gli fossero estranee. La sua opera fu così una delle espressioni più tipiche del Settecento; e la stessa sentimentalità, che oggi lo allontana dal nostro gusto, fu ai suoi tempi una delle maggiori cause della sua fama. Un suo poema in prosa Tod Abels (1758) risente del Milton e del Klopstock, ed è, tecnicamente, troppo vincolato alle teorie estetiche del Bodmer e del Breitinger. Più felice è una novella Der erste Schiffer. Il G. fu uno dei poeti tedeschi più tradotti e imitati in tutta Europa. In Italia si occupò di lui specie il Bertola.

Opere: Sämtliche Schriften, 2 voll., Zurigo 1777-1778; una scelta a cura di A. Frey nella Deutsche National-Literatur diretta da J. Kürschner, Stoccarda 1884, vol. 41; Dichtungen, scelte da H. Hesse, Lipsia 1922. Una raccolta delle sue acqueforti apparve nel 1883, 2 voll., 336 fogli.

Bibl.: J. J. Hottinger, S. G., Zurigo 1796; H. Wölfflin, S. G., Frauenfeld, 1889; F. Bergemann, S. G., Monaco 1913; O. van Tieghem, Les idylles de G. et le rêve pastoral, dans le préromantisme européen, in Le préromantisme, II, Parigi 1930; S. G. Gedenkbuch zum 200. Geburtstag, herausgegeben vom Leserzikel Hottingen, Zurigo 1930; P. Leeman, van Elck, S. G. mit Verzeichnissen seiner literarischen und künstlerischen Werke, Zurigo 1930; F. Flamini, Aurelio Bertòla e i suoi studî intorno alla letteratura tedesca, Pisa 1895, sul quale v. A. Farinelli, Poesia germanica, Torino 1928, p. 501 segg.