MINOCCHI, Salvatore

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

MINOCCHI, Salvatore


Storico delle religioni, nato a Raggiolo (Casentino) nel 1869, morto a Travale (Siena) il 13 agosto 1943. Orfano di padre a pochi mesi, si fece ordinare sacerdote (1892) più per volontà dello zio che lo aveva educato, che per una sua intima vocazione. Dedicatosi allo studio delle scienze bibliche, fondò e diresse (1901-07) gli Studî religiosi, che ebbero una influenza determinante nel rifiorire di questi studî in Italia, specialmente fra il clero. Implicato nella crisi modernista, pur non dividendo, dei modemisti, l'esigenza religiosa e apologetica, fu sospeso a divinis nel 1907 per aver affermato in una conferenza il valore puramente simbolico del racconto del Genesi sul peccato originale. Rifiutata la sottomissione, lasciò l'abito talare; fu successivamente professore incaricato all'università di Pisa, poi impiegato in una biblioteca a Firenze.

I suoi lavori migliori sono piuttosto quelli anteriori alla condanna (oltre i suoi articoli su Studi religiosi, cfr. la versione commentata dei Salmi, 1895; dei Vangeli, 1900; del Cantico dei cantici, 1897, di molti altri libri della Bibbia) che non i successivi, fra i quali una sintesi dell'evoluzione religiosa dell'antichità (Pantheon) pubblicata nel 1914. Negli ultimi anni tentò anche, con scarso successo, esperienze puramente artistiche. Ha lasciato, tutt'ora in gran parte inedita, un'autobiografia.

Bibl.: S. Minocchi, Le memorie di un modernista, estratto a cura e con premessa di F. Gabrieli, in Ricerche Religiose, XIX (1948), pp. 148-67.

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