QUASIMODO, Salvatore

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)

QUASIMODO, Salvatore (App. II, 11, p. 635; III, 11, p. 534)

Giuseppe Antonio Camerino

Poeta, morto a Napoli il 14 giugno 1968 dopo esser stato colto da gravissimo malore ad Amalfi. Negli ultimi anni di vita intraprende molti viaggi in Europa e fuori d'Europa che gli suggeriscono diverse composizioni di Dare e avere (1966), la sua ultima raccolta, che è anche un testamento spirituale. L'ossessionante incontro con la morte (già affiorante ne La terra impareggiabile) è un evento dal poeta avvertito come non lontano nel tempo per il peggiorare delle sue condizioni fisiche ("Non ho paura della morte, / come non ho avuto timore della vita"). Ne deriva soprattutto un distacco dalla materia quotidiana e dalle occasioni contingenti che possono aver ispirato le singole liriche. A partire dal 1962, oltre al suo terzo libretto per musica, L'amore di Galatea (1964), sono apparsi, anche postumi, ulteriori documenti a testimonianza di una molteplicità d'interessi: il saggio su Leonida di Taranto (1968), di cui Q. ha tradotto numerosi epigrammi in due tempi diversi; altre traduzioni: da C. Aiken ed Euripide (Ecuba, Eracle), ancora da Shakespeare (Antonio e Cleopatra) e poi da T. Arghezi, Y. Lecomte, P. Éluard. Un complessivo cenno a parte, inoltre, meritano varie introduzioni prevalentemente dedicate a opere di artisti contemporanei (ma non manca una su Michelangelo), nonché quelle ai volumi della collana "Poeti italiani contemporanei" diretta dallo stesso poeta. Postumi, come altre pubblicazioni, sono apparsi i volumi Lettere d'amore di Quasimodo (1969), Marzabotto parla. Con scritti di Salvatore Quasimodo, Giuseppe Dozza (1976) e A colpo omicida e altri scritti (a cura di G. Finzi, 1977).

Bibl.: P. Mazzamuto, in Letteratura italiana. I contemporanei, II, Milano 1963; S. Solmi, Scrittori negli anni, ivi 1963; G. Salveti, Salvatore Quasimodo, Padova 1964; G. Pozzi, La poesia italiana del Novecento da Gozzano agli ermetici, Torino 1965; G. Petrocchi, Poesia e tecnica narrativa, Milano 1965; A. Frattini, Poeti italiani tra primo e secondo Novecento, ivi 1967; O. Macrì, Realtà del simbolo. Poeti e critici del Novecento italiano, Firenze 1968; G. Contini, Letteratura dell'Italia unita (1861-1968), ivi 1968; G. Zagarrio, Quasimodo, ivi 1969; G. Finzi, Quasimodo e la critica, Milano 1969; G. Genot, Quasimodo, Parigi 1969; M. Tondo, Salvatore Quasimodo, Milano 1970; M. Gigante, Quasimodo e la poesia greca, Napoli 1970; G. Finzi, Invito alla letteratura di Quasimodo, Milano 1972; G. P. Marchi, Incunaboli quasimodiani, Verona 1973; P. Tuscano, in Critica letteraria, I, 1975; F.J. Jones, La poesia italiana contemporanea (Da Gozzano a Quasimodo), Messina-Firenze 1975; M. Bevilacqua, La critica e Quasimodo, Bologna 1976; A. Frattini, Critica, Strutture, Stile, Milano 1977; G. Bàrberi Squarotti, Poesia e narrativa del secondo Novecento, ivi 1978 (nuova ed. accresc.).

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