Satta, Salvatore

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Giurista e scrittore (Nuoro 1902 - Roma 1975). Prof. univ. dal 1934, insegnò diritto processuale civile nelle università di Camerino, Macerata, Padova, Trieste e da ultimo (1958-72) in quella di Roma; socio nazionale dei Lincei (1973). Diede importanti contributi in ogni campo del diritto processuale civile, particolarmente testimoniati dal suo Commentario al Codice di procedura civile (4 voll. in 6 parti, 1959-71).

Ha scritto notevoli opere scientifiche tra cui: Contributo alla dottrina dell'arbitrato (1931); L'esecuzione forzata (1937); Teoria e pratica del processo (1940); ancora L'esecuzione forzata (1950, nel Trattato di diritto civile italiano diretto da F. Vassalli); Diritto processuale civile (1948; 8a ed. 1973); Diritto fallimentare (1974); e ha riunito considerazioni su temi giuridici, alcuni saggi e varî ricordi di maestri e colleghi in Soliloqui e colloqui di un giurista (1968), da cui è stata poi tratta la raccolta minore Il mistero del processo (1994). Di grande interesse la sua appassionata riflessione sugli avvenimenti italiani del 1940-45 in De profundis (1948; 2a ed. 1980). Ha lasciato anche due romanzi, pubblicati postumi: Il giorno del giudizio (1977); La veranda (1981).

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