BUTLER, Samuel

Enciclopedia Italiana (1930)

BUTLER, Samuel

Gian Napoleone Giordano Orsini

Scrittore inglese, nato presso Bingham nel Nottinghamshire il 4 dicembre 1835, da padre ministro della chiesa anglicana e figlio d'un altro ecclesiastico, Samuel, che salì alla dignità episcopale e fu rettore del collegio di Shrewsbury. Venne anch. egli indirizzato alla carriera ecclesiastica; educato a Shrewsbury e poi a Cambridge, salì i primi gradini della gerarchia anglicana; ma lo assalirono i dubbî sulla fede, e venne ad aperto contrasto con la volontà tirannica del padre: contrasto che poi formerà l'argomento principale del suo romanzo. Lasciò allora la chiesa ed emigrò nella Nuova Zelanda, dove per cinque anni (1859-64) fece con successo l'allevatore di pecore. Il paesaggio esotico gli servì di sfondo per la prima parte del suo Erewhon.

Tornato in patria, si stabilì a Londra, dove iniziò la sua carriera di dilettante di genio nei campi più disparati dell'arte e della scienza. Studiò pittura, compose quadri - uno dei più interessanti, "Preghiere in famiglia", potrebbe benissimo essere premesso al suo romanzo (cfr. Memoir, II, frontisp.) - quanto ai suoi studi, egli stesso, in uno dei suoi numerosi frammenti autobiografici, li paragona a "escursioni o gite di piacere".

Risultato di queste escursioni fu una serie di libri acuti e mordacemente polemici, quasi tutti pubblicati a spese dell'autore, riprovati dagli specialisti scandalizzati, e ignorati dal gran pubblico: una revisione della teoria darwiniana, un contributo alla questione omerica, un'interpretazione dei sonetti di Shakespeare, varie satire sulla religione e il moralismo. Eccezionalmente, il suo primo volume ebbe un certo successo librario fin dal suo primo apparire (1872): è Erewhon, classica satira del conformismo vittoriano in religione, scienza e moralità. Erewhon (palindromo di Nowhere, nessun luogo) è un'ironica utopia dove i delinquenti sono sottoposti a cure mediche e i malati sono messi in prigione: la salute è virtù e la malattia è delitto, principio del resto consono al fisiospiritualismo sviluppato poi dal B. Le chiese vi sono satireggiate sotto il simbolo delle "banche musicali", dove si accumulano interessi spirituali, e gli studî classici sotto quello della "lingua ipotetica" insegnata nelle università invece delle scienze pratiche. Il nuovo Gulliver, scopritore di Erewhon, ne evade mediante un pallone: questa fuga è considerata in Erewhon un avvenimento soprannaturale, e ritornandovi alcuni anni dopo (Erewhon revisited, 1901) l'esploratore scopre di essere stato divinizzato e fatto centro di un culto ufficiale, con miti, agiografia, ecc.

Nella prima parte, un'applicazione paradossale del darwinismo è data nell'episodio del Book of the Machines: anche le macchine si evolvono le une dalle altre e finiranno col dominare l'uomo. Ma l'analogia paradossale servì al pensiero del B. per andar oltre il darwinismo meccanico: come l'evoluzione delle macchine è, in realtà, semplicemente il progresso della volontà umana che si crea strumenti sempre più perfetti ai suoi fini, così anche la selezione naturale è il risultato della volontà di vivere che si crea organismi sempre più adatti all'ambiente (le macchine sono arti distaccabili, e conversamente), tesorizzando i risultati delle innumerevoli esperienze nella memoria incosciente, che, trasmettendosi nella generazione costituisce il fondamento dell'eredità e lega tutti gl'individui in un essere unico: "cosicché noi siamo tutti un solo animale, e la riproduzione e la morte sono fasi del processo consueto di consumo e riparazione che si svolge ogni giorno nei nostri corpi" (Memoir, II, 445: v. Life and Habit, 1877; Evolution Old and New, 1879, Unconscious Memory, 1880, Luck or Cunning, 1886, The Deadlock in Darwinism, 1890).

Ogni anno il B. si recava a villeggiare in Italia, specialmente in Piemonte: e scrisse varî briosi libri di viaggio: Alps and Sanctuaries of Piedmont and Canton Ticino, 1881; Ex Voto, 1888 (intorno al Sacro Monte di Varallo-Sesia, e all'arte del Tabacchetti e di Gaudenzio Ferrari), nei quali si dimostra uno dei pochi stranieri che abbiano saputo apprezzare non solo l'arte e il paese, ma anche il carattere del popolo italiano, "la più vigorosa e amabile delle nazioni moderne" (The Way of all Flesh, cap. 84).

Studiando musica, e in particolare Händel, per il quale aveva un vero culto, gli venne l'idea di comporre un oratorio intorno a Ulisse (ne compose poi anche uno intorno a Narciso): all'uopo studiò l'Odissea, e gli nacque la convinzione che il poema fosse stato composto da una donna, nativa di Trapani: v. The Authoress of the Odyssey, 1897, frutto di minuti studî topografici. Tradusse anche i poemi omerici in prosa inglese (1898 e 1900), scrisse la vita del nonno e Shakeaspere's Sonnets Reconsidered, 1899 (la persona a cui son diretti i sonetti sarebbe un uomo di umile stato).

Morì il 18 giugno 1902; e nel 1903, postumo, uscì il romanzo The Way of all Flesh, a cui aveva lavorato per lunghi anni (1872-1885): satira della concezione ipocritamente religiosa e moralisti l'era vittoriana. Singoli tratti sono autobiografici, e vi è una innegabile generosità umana di sentimenti, ma, nella sua catastrofica vicenda, il romanzo ha troppo spesso il carattere artificioso e astratto che è proprio di tutte le opere a tesi.

Il B. passò, presso i contemporanei, per un eccentrico pescatore di granchi; il pensiero moderno inglese, nella sua reazione al vittorianismo, ha invece riconosciuto in lui un grande rivoluzionario, maestro e precursore. B. Shaw gli deve moltissimo, e lo riconosce calorosamente (cfr. la prefaz. a Major Barbara). Al suo riconoscimento hanno giovato anche i lavori del suo amico e biografo, Henry Festing Jones, che lo conobbe nel 1876, e curò un'edizione dei suoi taccuini, ricchi di aforismi e idee acute (The Note-Books of S.B., Londra 1912), e un'ampia biografia con l'epistolario (Memoir, Londra 1919, voll. 2).

Le opere del B. sono state ripubblicate dall'ed. Fifield di Londra, con un volume di saggi importanti (Essays on Art and Science, ed. R.A. Streatfield, 1908), tra cui il Deadlock of Darwinism cit.

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