• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le App
    • Skill
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

SAN LEO

di Ettore RICCI - Pasquale ROTONDI - Giuseppe CASTELLANI - - Enciclopedia Italiana (1936)
  • Condividi

SAN LEO (A. T., 24-25-26 bis)

Ettore RICCI
Pasquale ROTONDI
Giuseppe CASTELLANI

LEO Paese e comune delle Marche settentrionali, sulla destra della Marecchia, nell'aspro paese del Carpegna, in provincia di Pesaro, diocesi di Montefeltro. La cittadina è sul ripido pendio di un arduo "sasso", da m. 590 a metri 639 s. m.; il sasso, ultima propaggine nord della ruga del Carpegna, ha sull'alto, al ciglio della parete verticale, la Rocca, ora reclusorio, vigilante la valle della Marecchia, posta 450 m. più in basso: esso fronteggia i più alti rilievi dell'opposto lato del fiume, detti Monti della Perticara, noti per la notevole potenza della formazione miocenica di gessi solfiferi. Il luogo ebbe, successivamente, i nomi di Montefeltro, Feltria, San Leone di Monte Feretro (sec. XII), Monte Feliciano; gli abitanti son detti leontini. Il territorio del comune, di alte e minori colline e stretta valle di alluvione, è di kmq. 53,47 con quote estreme di m. 780 e m. 122: il suolo agrario è di ha. 4710, con buoni pascoli e coltura di cereali, viti, frutteti, foraggere; abbondante bestiame bovino e suino. La popolazione, di ab. 4403 nel 1881, saliva a 5121 nel 1901, a 5640 nel 1921 (densità 137), per discendere a 5156 nel 1931. La popolazione accentrata nel nucleo urbano è di appena 400 ab.; vi sono 9 altre borgate. Nel territorio sono giacimenti di lignite e di farina fossile (tripoli).

Monumenti. - La città conserva ancora costruzioni religiose di documentata importanza, che congiungono la loro bellezza a quella rude e rocciosa della natura che le circonda. Fra i più antichi di questi monumenti è la Pieve, attribuita al sec. IX, e già tanto possente nella sua solida struttura romanica, conservante il ciborio frammentario donato dal duca Orso (881-882). Più recente è il duomo, del sec. XII-XIII, iniziato nel 1173, anch'esso in forme romaniche ma già tendenti nell'interno al gotico. Al 1244 rimonta inoltre la chiesa di S. Igne, poco distante dall'abitato, con chiostro coevo ed affreschi del Cinquecento. Ma dove è maggiormente felice il connubio delle opere architettoniche con la natura è nella Rocca Feltresca del Quattrocento arditamente ergentesi su una roccia tagliata a picco sul piano, su cui si protende con la bassa cortina ed i forti torrioni: opera in cui l'architettura militare urbinate del Rinascimento ha raggiunto una delle più alte espressioni di forza e di severità costruttive.

Storia. - È nota l'origine leggendaria del castello (comune con quella di San Marino, v.), che si affaccia alla storia quando Belisario lo toglie a Vitige re dei Goti il quale, come luogo munitissimo e quasi inaccessibile, l'aveva presidiato con le sue truppe. Fece allora parte della Pentapoli e fu compreso nella donazione di Carlo Magno alla Chiesa. Berengario II re d'Italia sconfitto da Ottone I vi si rifugiò sostenendovi un assedio durato due anni (962-964) contro le forze dell'imperatore al quale dovette arrendersi per fame. Fece parte dei dominî della contessa Matilde e poi tornò alla Chiesa. Due edifici sacri ci attestano il progredire del nucleo abitato in questo tempo, la pieve (secolo VIII o IX) e la cattedrale (1173). Durante l'impero di Federico I, Antonio di Monte Copiolo s'impadronì di San Leo e della provincia feretrana dando origine alla dinastia dei Montefeltro che presero il nome da essa, nel cui dominio vennero confermati dall'imperatore e dal papa. Da allora fece sempre parte della signoria dei Feltreschi prima e dei Della Rovere poi, che lo ereditarono insieme col ducato di Urbino e lo tennero sempre molto caro come luogo fedelissimo e quasi inespugnabile. Quando Cesare Borgia s'impadronì del ducato riuscì anche ad avere la rocca di San Leo; per poco però, perché i partigiani di Guidobaldo la rioccuparono e di lì si mossero a riprendere tutto il ducato. Anche Lorenzo de' Medici era riuscito ad averlo per sorpresa nel 1516; alla sua morte (1519) Leone X cedette la provincia feretrana ai Fiorentini per indennizzarli delle spese sostenute per la guerra, ma alla morte di lui (1521) essa tornò ai Rovereschi cui appartenne fino alla devoluzione del ducato alla Chiesa. Fece parte degli Stati Pontifici fino all'annessione al regno d'Italia.

Bibl.: P. A. Guerrieri, La Carpegna abbellita e il Montefeltro, ecc., Urbino-Rimini 1667-68); G. B. Marini, Saggio di ragioni della città di San Leo, ecc., Pesaro 1758; R. Reposati, Della zecca di Gubbio e delle gesta dei conti e duchi di Urbino, Bologna 1772-73; F. Ugolini, Storia dei conti e duchi di Urbino, Firenze 1859; L. Serra, Storia dell'arte nelle Marche, I, Pesaro 1929; E. Berti e P. Toesca, Le chiese di S. Leo, in Le vie d'Italia, 1932, pp. 145-150; A. M. Zucchi Travagli, Animadversioni sull'Apologetico e sul saggio di ragioni per la città di San Leo, ecc.; O. T. Locchi, La provincia di Pesaro e Urbino, Roma 1934, pp. 758-64.

Vedi anche
Montefeltro Regione storica dell’Italia centrale, oggi suddivisa fra Romagna (prov. di Forlì-Cesena), Marche (prov. di Pesaro e Urbino) e Repubblica di San Marino. È costituita dalle alture di un contrafforte dell’Appennino che, diramandosi dall’Alpe della Luna, culmina nel Monte Carpegna (1415 m). ● Il nome deriva ... Pennabilli Comune della prov. di Rimini (69,7 km2 con 3124 ab. nel 2008, detti Pennesi). È situato a 629 m s.l.m. nel Montefeltro, sul versante destro della Val Marecchia. Centro agricolo, commerciale e di allevamento di bestiame. Stazione di villeggiatura. Fino al 2009 faceva parte della prov. di Pesaro e Urbino. ... Malatèsta, Sigismondo Pandolfo, signore di Rimini Malatèsta, Sigismondo Pandolfo, signore di Rimini. - Figlio naturale (Rimini 1417 - ivi 1468) di Pandolfo III e di Antonia da Barignano. Abile e temuto condottiero, a 18 anni ebbe il comando dell'esercito pontificio nella Romagna e nelle Marche. Nel 1429, dividendo l'eredità paterna con il fratello Malatesta ... Federico da Montefeltro duca di Urbino Figlio illegittimo (Gubbio 1422 - Ferrara 1482) di Guidantonio conte di Montefeltro e di Urbino. Fu una delle più celebri figure del Rinascimento: raffinato mecenate, abile condottiero, si distinse al servizio di Ferdinando I re di Napoli (1460), per poi sostenere il papa Pio II contro Sigismondo Pandolfo ...
Altri risultati per SAN LEO
  • San Leo
    Enciclopedia on line
    Comune della prov. di Rimini (53,4 km2 con 3000 ab. nel 2008, detti Leontini). Il centro è situato a 589 m s.l.m. sul versante destro della Val Marecchia, nel Montefeltro, a 73 km da Pesaro. Sorge sopra l’ultima propaggine settentrionale del Monte Carpegna. Nella parte più elevata si trova la rocca, ...
  • San Leo
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    (Sanleo) Adolfo Cecilia Centro del Montefeltro, situato sul versante destro della valle della Marecchia, a 71 Km da Pesaro. Nella parte più elevata del centro, su un colle - l'antico Mons Feretri, da cui il nome Montefeltro -, sorge la rocca, che domina la valle della Marecchia; questa posizione privilegiata ...
Vocabolario
san
san agg. – Forma tronca di santo, in uso davanti a nomi proprî maschili che cominciano con consonante semplice (san Bartolomeo, san Vittore), compresa la z (san Zanobi), o con muta + liquida (san Gregorio), più di rado con s impura (san...
san Carlo
san Carlo locuz. usata come s. m. (pl. san Carli). – Moneta d’argento con il tipo di s. Carlo emessa da Carlo Emanuele I duca di Savoia nel 1614, del valore di 9 fiorini, aumentato via via negli anni seguenti (nel 1630 era superiore di...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le App
    • Skill
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali