ADELAIDE, santa e imperatrice

Enciclopedia Italiana (1929)

ADELAIDE, santa e imperatrice

Fedor Schneider

, Nacque nel 931, morì il 16 dicembre 999 nel convento di Selz (Alsazia). Fu figlia di Rodolfo II, re dell'alta Borgogna (911-937), appartenente alla casa sveva dei Guelfi, e di Berta, una delle figlie del duca Burcardo di Svevia. Dopo la morte del padre, che dal 933 regnava anche sulla bassa Borgogna, venne promessa a Lotario II d'Italia, mentre sua madre sposava il padre di Lotario, Ugo, re d'Italia. Nel 947, sposò Lotario, il quale morì nel 950. Berengario II, successore di Lotario, tenne prigioniera la giovane vedova (che, alla testa del potente partito borgognone, avrebbe intrigato contro la sua assunzione al trono) prima in Como, nel 951, poi nel castello imperiale di Garda. Ciò nonostante ella riusci a fuggire e a rifugiarsi presso il conte Attone, più tardi fondatore della casa di Canossa. Ottone I, che già aveva imposto la sua protezione a Corrado il Pacifico di Borgogna, fratello di Adelaide, sostenne la causa di costei, scese con un esercito contro Berengario, ed alla fine del 951 sposò A. Dei quattro figli nati da queste nozze, due soli sopravvissero al padre: l'imperatore Ottone II e la badessa Matilde di Quedlinburg. A. con la discordia che insieme al fratello di Ottone, il duca Enrico di Baviera, attizzò tra il proprio marito e il di lui figlio di primo letto, Liudolfo, provocò grandi guai; sua è particolarmente la colpa della guerra del 953. La sua causa e quella di suo figlio trionfarono quando Liudolfo morì nel 957 in Italia. A. e Ottone II cinsero la corona imperiale, l'una nel 962, l'altro nel 967. Ella diresse per la parte essenziale l'educazione del figlio; suo consigliere era Eccheardo II di San Gallo. Nel primo periodo di governo esercitato dal figlio (973-978), ella ebbe su di lui grandissima influenza; poi si mise in urto con lui, si allontanò dalla corte e dimorò ora in Italia ora in Borgogna. Solo nel 983 suo fratello Corrado II di Borgogna la riconciliò con Ottone II. Nei disordini seguìti alla morte di quest'ultimo, ella fu il fulcro del governo imperiale ed assicurò il trono a suo nipote Ottone III. Un dissidio con la propria nuora Teofane la fece decadere, nel 985, dalla sua potenza, che essa riottenne in parte solo tra il 991 e il 994, dopo la morte della nuora. Dall'epoca della maggiorità di Ottone III, A. restò lontana dalla politica e si diede alle pratiche religiose. Fu in rapporti di grande amicizia con gli abati Maiolo e Odilone di Cluny, e favorì gli sforzi dei riformatori cluniacensi. Tra i numerosi monasteri da lei fondati i più celebri sono quelli di Selz in Alsazia, dove essa è sepolta, Peterlingen (Payerne) in Borgogna (oggi nel cantone di Vaud nella Svizzera) e San Salvatore di Pavia.

Bibl.: Odilone di CLuny, Epitaphium Adalhaidae in Mon. Germ. hist., Scriptores, IV, pp. 633-645, a cui fu aggiunto in Selz un secondo libro di "miracoli", ibidem, pp. 645-649; cfr. anche Wattenbach, Deutschlands Geschichtsquellen, I, 7ª ed., Berlino 1904, p. 474; G. von Giesebrecht, Gesch. der deutschen Kaiserzeit, I, 5ª ed., Lipsia 1881; E. Dümmler, Kaiser Otto d. Grasse, Lipsia 1876; K. Uhlirz, Otto II, Lipsia 1902; L. M. Hartmann, Geschichte Italiens im Mittelalter, III, IV, i, Gotha 1908 e 1915; E. Sackur, Die Cluniacenser, Halle 1892-1894, 2 voll.; E. Steindorff, in Allgemeine deutsche Biographie, I, pp. 5-77; Haffner, in Kirchenlexicon, 2ª ed., Friburgo 1882, I, pp. 219-222.

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