ANASTASIO, santo

Enciclopedia Italiana (1929)

ANASTASIO, santo

Placido Lugano
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, Fra una ventina almeno di santi di questo nome (oltre Anastasio I e II papi e sant'Anastasio sinaita) meritano di essere ricordati particolarmente:

1.A. corrispondente di S. Gregorio Magno, e patriarca di Antiochia (559) che per aver difeso l'ortodossia contro Giustiniano (aftartodocetismo, che attribuiva a Gesù Cristo una carne incorruttibile e incapace di sofferenza, cioè negava in sostanza la realtà della sua natura umana) fu esiliato da Giustino II nel 510 e solo nel 593 poté ritornare nella sua sede, ove morì nel 599; opere a lui attribuite sono pubblicate in Patrologia Gr., LXXXIX, col. 1310 segg. e in Pitra, Iuris ecclesiastici Graecorum historia et monumenta, II, Roma 1868, p. 251 segg.

2..A., detto il giovine, successore del precedente nel patriarcato antiocheno (599-609), messo a morte dai giudei e considerato quale martire; sappiamo che tradusse in greco la Cura pastoralis di S. Gregorio Magno che però non ci è conservata.

3. A., eletto a succedere nel vescovato di Brescia a S. Paterio verso il 604, si recò a predicare ai Vandali ariani in Africa, donde ritornò per morire a Brescia verso il 608. Le sue ceneri furono conservate prima nella chiesa di S. Andrea, poi in quella di S. Stefano, di qui trasferite nel 1581 per ordine di S. Carlo Borromeo in quella di S. Pietro (costruita da A. stesso), e infine, in occasione della demolizione di questa (1633), in quella di S Giustina.

4. A. vescovo di Pavia. Era nato cattolico, ma poi divenne ariano, e in tale qualità fu vescovo di Pavia. Più tardi, però, abbandonò l'arianesimo, divenendo vescovo cattolico della stessa città. Prese parte al concilio romano del 680, in preparazione al sesto concilio ecumenico (3° Costantinopolitano, 680-681), e firmò la lettera di papa Agatone inserita negli atti di quel concilio. Morì durante lo svolgimento di esso.

5. A. benedettino, monaco al Mont-Saint-Michel, a Tomberlaine e a Cluny, nel sec. IX. Nato a Venezia, ebbe educazione e istruzione distinta. Prima del 1048 era monaco. Nel 1073 per mandato di Gregorio VII fu nella Spagna con Roberto di Cluny e Ugo Candido per predicare ai Mori, e per ottenere dai Mozarabi l'abbandono della loro liturgia particolare. Morì in viaggio nel 1085 o 1086 a Doydes, nell'antica diocesi di Rieux (ora di Tolosa). È venerato il 16 ottobre.

Bibl.: Acta Sanctorum, alle date indicate; Dictionn. d'histoire et de géographie ecclés., II, col. 1460 segg.; per A. benedettino, anche Mabillon, Acta Sanctorum Ordinis S. Benedicti, VI, ii, Lucca 1701, p. 487.

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