GIUSEPPE Calasanzio, santo

Enciclopedia Italiana (1933)

GIUSEPPE Calasanzio, santo


Nato nel castello di Calasanza presso Peralta in Spagna l'11 settembre 1556 (o 1ss7?) di famiglia nobile, ma ridotta in modesta condizione, compì i suoi studî in patria e a Estadilla, studiò filosofia e diritto in Lérida, teologia a Valenza e ad Alcalá, e nel 1583 fu ordinato sacerdote. Dopo avere esercitato importami uffici in Urgel, nel 1592 venne a Roma; fu teologo del card. Marcantonio Colonna, e attese a opere di personale devozione e di assistenza sociale. Sulla fine d'autunno del 1597, in due povere stanze attigue alla chiesa di S. Dorotea in Trastevere, iniziò le sue scuole gratuite e giornaliere che erano non di solo catechismo ma vere e proprie scuole e dovevano nell'intenzione del santo diffondere l'istruzione anche tra i figli del popolo. Ivi ebbe origine "la prima scuola popolare gratuita d'Europa" (L. Pastor, Storia dei papi, XI, p. 440). Cominciò con un centinaio di alunni e col nome di "scuole pie", che restò poi definitivo e diede origine, per i suoi religiosi, al nome di "scolòpio". Ben presto, con il crescere degli alunni, ebbe altri sacerdoti, che si associarono con lui a quell'insegnamento. Tale istruzione, perché gratuita e perché subito acclamatissima tra il popolo, destò gelosie e incontrò sospetti: sicché Clemente VIII dové commettere ai cardinali Baronio e Silvio Antoniano di prendere in esame l'iniziativa e riferirgliene: in seguito al loro parere favorevolissimo, la approvò e incoraggiò. Rendendosi necessario, in vista della sua stabilità, affidarla a una congregazione religiosa formata, si tentò, con la sanzione di Paolo V, nel 1614 di fondere in uno l'istituto del Calasanzio e quello del beato Giovanni Leonardi; ma il tentativo non ebbe esito, e lo stesso papa nel 1617 distaccava le due opere, lasciando quella del Leonardi nello stato primitivo e costituendo quella calasanziana in "Congregazione Paolina delle scuole pie". Il 25 marzo il card. Benedetto Giustiniani rivestiva dell'abito scolopico il fondatore, nella cappella di Palazzo Giustiniani: e questi, alla sua volta, nell'oratorio di S. Pantaleo, dove risiedeva dal 1612, vestì i suoi primi quattordici compagni. Nel 1617 stesso, ll Calasanzio aprì scuole a Frascati, e queste trovando accoglienze entusiastiche dappertutto, furono aperte anche fuori dello stato del papa, in Toscana, nel Napoletano, in Liguria, in Moravia, in Polonia. Nel 1621 Gregorio XV promosse la congregazione a dignità e grado di "ordine religioso" propriamente detto; volle che il santo ne dettasse le costituzioni, e gl'impose di assumerne per nove anni il governo supremo. Urbano VIII gli confermò l'incarico a vita. Ma l'istituto, rapidamente ingrandito, andò incontro a una crisi assai grave, provocata all'interno soprattutto dai fratelli laici, aspiranti al sacerdozio e all'esterno da un deciso attacco di emuli coperti e di nemici aperti, cagionò da parte di Urbano VIII la deposizione del Calasanzio da superiore generale (l'8 agosto del 1642 il santo, di 86 anni, fu fin portato alle carceri del Sant'Uffizio); e poi, da parte di Innocenzo X, un "breve" del 17 marzo 1646, che imponeva la regressione dell'ordine a semplice unione libera di varie case tra loro indipendenti, con piena facoltà a ciascuno di entrare a farne parte o uscirne. Il colpo fu assai rude per il Calasanzio, che il 25 agosto del 1648, quasi novantenne, morì con la tristezza di lasciar l'opera sua in tali condizioni. Nel 1748 Benedetto XIV beatificò il Calasanzio, e nel 1767 Clemente XIII lo santificò. La sua festa si celebra il 27 di agosto.

Per la storia ulteriore degli scolopi, restituiti al grado primiero nel 1669, per l'importanza dell'opera calasanziana, e per le caratteristiche dell'istituzione "la prima nella Chiesa che espressamente e interamente si consacrasse alla scuola", v. Scolopi.

Bibl.: I. Cinacchi, Vita del V. Giuseppe della M. di Dio, Roma 1734; V. Talenti, Vita del B. G. C., Roma 1753, rist. Firenze 1917; U. Tosetti, Compendio della vita di S. G. C., Roma 1767, 20ª ed., Firenze 1930; W. E. Hubert, Der h. J. C., Magonza 1886; Timon-David, Vie de S. J. C., 2 voll., Marsiglia 1883; G. Giovannozzi, Il C. e l'opera sua, Firenze 1930.

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