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santuario

Dizionario di Storia (2011)
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santuario


Luogo che acquista carattere sacro per la manifestazione o presenza in esso della divinità, o perché connesso a fenomeni considerati soprannaturali. In Grecia e a Roma i s. sorgevano in un’area sacra (in gr. temenos) ben delimitata rispetto alla zona circostante da cinte murarie o cippi. All’interno dei s. vi erano strutture deputate alle attività devozionali, in particolare l’altare su cui si svolgevano i sacrifici. L’edificio principale era il tempio, sede di un’immagine della divinità e luogo in cui si deponevano i doni votivi. Nei s. oracolari vi era una zona inaccessibile ai fedeli dove il dio manifestava il suo oracolo, comunicato poi all’esterno al fedele, come nel caso del tempio di Apollo a Delfi e dei templi di Didima e Claro. Tra le maggiori attività svolte nella struttura templare si distinguevano i sacrifici e i pasti sacri. Il legame tra il tempio e il tessuto cittadino più vicino era favorito dalle processioni e dai festival, per lo più annuali, organizzati in onore del dio. In occasione delle feste i s. divenivano anche sede di gare sportive e di esecuzioni di musica e danza, ospitate in strutture apposite, come il teatro, lo stadio, l’odeion. La grandezza e l’organizzazione interna del s. dipendevano dal tipo di programma cultuale ivi ospitato. Nei s. più grandi si distinguevano l’altare e il tempio da un’area più periferica, sede dello stadio e dei teatri. Nei templi di Asclepio e nell’Amphiaraeion la pratica dell’incubazione avveniva in un dormitorio sacro, deputato al riposo notturno del fedele che doveva ricevere l’epifania del dio in sogno. Dalle testimonianze archeologiche emerge che la forma del santuario classico si sviluppò a partire dall’8° sec. a.C., sebbene già in epoca micenea vi fossero aree sacre e altari dedicati a dei ed eroi. La scelta della località in cui far sorgere il s. era determinata da diverse ragioni: la prosecuzione di una tradizione cultuale consolidatasi nell’area fin da epoche precedenti; la presenza di caratteristiche geofisiche favorevoli, come una fonte d’acqua o un fiume; il rispetto della specificità delle singole divinità a cui era dedicato il s., cosicché, per es., templi in cui si dovevano svolgere riti oracolari o dormitori sacri non erano inseriti nel tessuto cittadino, ma in zone isolate rispetto all’abitato. Alcuni s. erano deputati alle attività religiose delle comunità locali, mentre altri rappresentavano il luogo di incontro e il punto di riferimento sovranazionale di più poleis, come nel caso di Olimpia e Delfi. La gestione e il controllo dei s. erano deputati alla città e, spesso, a un gruppo di ufficiali pubblici, gli hieromnemones. I s. del periodo romano ripresero le caratteristiche principali delle strutture greche, basandosi in particolare su certi modelli ellenistici (per es., il s. di Artemide a Magnesia sul Meandro); una tendenza diffusa è quella di accentuare le caratteristiche scenografiche, anche sfruttando, a tale scopo, le risorse naturali del terreno (come nel caso del tempio della Fortuna Primigenia a Palestrina), in funzione della creazione di ambienti conclusi a prospettiva limitata.

Vedi anche
tempio Edificio sacro, luogo consacrato al culto di una divinità e concepito per lo più come dimora, permanente o temporanea, della divinità stessa, che vi può essere rappresentata da un’immagine o da un simulacro. archeologia Il tempio classico nasce in Grecia in età arcaica. Nella civiltà cretese-micenea ... Olimpia (gr. ᾿Ολυμπία) Antico centro religioso della Grecia, nell’Elide (Peloponneso). Olimpia visse solo in rapporto con il santuario e con le celebrazioni dei giochi olimpici. L’area del santuario (fig.) presenta frequentazioni in periodo preistorico e protostorico. A partire dal 10° sec. a.C. vi si trova ... Delfi (gr. Δελϕοί) Località della Focide, occupata con continuità dal 2° millennio a.C., famosa per l’oracolo e il santuario di Apollo. Non è noto se un oracolo esistesse già nel periodo miceneo, ma i ritrovamenti di materiale votivo del 9° sec. attestano che era già in vigore il culto di Apollo. Certamente ... sacro Ciò che è connesso, più o meno intimamente, con la divinità, con la religione e con i suoi misteri, e perciò impone un particolare atteggiamento di riverenza e di venerazione (contrapposto in genere a profano). antropologia 1. sacro e profano Il concetto di sacro è fondamentale nello studio delle ...
Categorie
  • LUOGHI STRUMENTI E OGGETTI DEL CULTO in Religioni
Altri risultati per santuario
  • santuario
    Enciclopedia on line
    RELIGIONI Nelle varie tradizioni religiose, luogo che ha acquistato carattere sacro per la manifestazione o la presenza in esso della divinità, o perché connesso a eventi e fenomeni considerati soprannaturali; nell’antica religione ebraica, la parte più interna e più sacra del tempio, cioè il sancta ...
  • SANTUARIO
    Enciclopedia Italiana (1936)
    Franz Rudolf MERKEL Arnaldo BERTOLA Sono chiamati santuarî alcuni luoghi considerati sacri perché vi si è rivelata e vi è riconosciuta presente una potenza superiore, alla quale viene ivi poi tributato il culto. Questa presenza della divinità può riconnettersi a particolari e sorprendenti fenomeni ...
Vocabolario
santüàrio
santuario santüàrio s. m. [dal lat. tardo sanctuarium, der. di sanctus «santo», sul modello di sacrarium «sacrario»; il sign. 3 b è dovuto a influenza dell’ingl. sanctuary]. – 1. Nelle varie tradizioni religiose, luogo che ha acquistato...
cabìrio
cabirio cabìrio s. m. [dal gr. Καβείριον]. – Santuario dei cabiri nell’antica Grecia.
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