Scardova

Enciclopedia Dantesca (1970)

scardova


Pesce d'acqua dolce (più comunemente ‛ scàrdola ' o ‛ scardina ') dalle scaglie dure e ampie, ricordato da D. nella similitudine dei falsari di metalli che si grattano con le unghie il corpo pieno di schianze (croste), come il coltello di un cuoco raschia le squame di un pesce scaglioso, di scardova le scaglie / o d'altro pesce che più larghe l'abbia (If XXIX 83). Il Migliorini (Storia della lingua italiana, Firenze 1960, 189) ricorda il vocabolo come uno tra quelli di più netto colorito idiomatico che abbia la Commedia; infatti i copisti variano con altre forme di uso locale; il Cortonese con la già ricordata scardina, il Laurenziano 22 (umbro-marchigiano) con scardona.

Bibl. - Vedi anche F. Vivaldi, Qualche segreto della D.C., Firenze 1968, 120-121.

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