JOHANSSON, Scarlett

Enciclopedia Italiana - IX Appendice (2015)

JOHANSSON, Scarlett (propr. Scarlett Ingrid)

Cecilia Causin

Attrice statunitense, nata a New York il 22 novembre 1984. Bellissima, dall’incarnato diafano, lo sguardo malinconico e intrigante, J. ha fatto dell’innata grazia il suo punto di forza che l’ha imposta a Hollywood, dove grazie alla popolarità raggiunta con i film di Woody Allen (Match point, 2005; Scoop, 2006; Vicky Cristina Barcelona, 2008), si è affermata definitivamente con il suo talento naturale e la pura vocazione scenica, riuscendo a imporsi anche al di fuori del cinema d’autore.

Figlia di un architetto e di una produttrice, debuttò giovanissima in teatro dimostrando una precoce quanto autentica predisposizione alla scena. Di una bellezza dirompente, al tempo stesso sensuale e infantile, un po’ Marilyn, un po’ Lolita, J. ha convinto registi importanti con la sua femminilità e la sua sensibilità, da Robert Redford che la volle, appena quattordicenne, come protagonista in The horse whisperer (1998; L’uomo che sussurrava ai cavalli), a Sofia Coppola che le ha affidato la parte di coprotagonista accanto a Bill Murray in Lost in translation (2003; Lost in translation - L’amore tradotto) – con cui ha ottenuto la candidatura come miglior attrice in una commedia ai Golden Globe 2004 – fino a Woody Allen che l’ha scelta come sua musa per ben tre film, a partire da Match point (con cui ha ottenuto una nuova nomination ai Golden Globe 2006 come migliore attrice non protagonista, dopo quella per la commovente interpretazione in A love song for Bobby Long (2004, Una canzone per Bobby Long, di Shainee Gabel). Intense la raffinatezza e l’espressività silenziosa mostrate in Girl with a pearl earring (2003; La ragazza con l’orecchino di perla) di Peter Webber con cui si è aggiudicata, sempre nel 2004, un’altra nomination ai Golden Globe, questa volta come migliore interprete drammatica. Nel 2013 ha vinto il premio come migliore attrice protagonista con Her (2013; Lei) di Spike Jonze al Festival internazionale del film di Roma, mettendo in luce tutte le sue qualità di attrice in un’interpretazione soltanto vocale (quella di un sistema operativo), ma ugualmente sensuale.

Da non dimenticare la partecipazione in Iron Man 2 (2010) di Jon Favreau, We bought a zoo (2011; La mia vita è uno zoo) di Cameron Crowe, The avengers (2012) di Joss Whedon, Hitchcock (2012) di Sacha Gervasi, Don Jon (2013) di Joseph Gordon-Levitt, Under the skin (2013) di Jonathan Glazer, nel 2014 in Chef (Chef - La ricetta perfetta) di Favreau, Captain America. The winter soldier di Anthony e Joe Russo, Lucy di Luc Besson, e, infine, Avengers. Age of Ultron (2015) di Whedon.

Attivista e impegnata nel sociale, schiva e gelosa della sua vita privata, J. è anche cantante. Nel 2008 ha realizzato gli album Anywhere I lay my head, in cui interpreta cover di alcuni brani di Tom Waits, e, l’anno successivo, Break up, nato dalla collaborazione con il cantautore Pete Yorn e ispirato ai duetti di Serge Gainsbourg con Brigitte Bardot.

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