I Paesi scandinavi

Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)

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I Paesi scandinavi

Renata Pilati

Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook

Dai piccoli regni vichinghi si creano e si consolidano tra XI e XII secolo i regni di Norvegia, Svezia e Danimarca. La cristianizzazione, che lega la Scandinavia all’Europa occidentale, contribuisce a rafforzarvi la monarchia, ma Chiesa e Stato entrano in conflitto per il primato. Le spedizioni nel Baltico e nel Mare del Nord rafforzano l’economia di questi Paesi. Lotte dinastiche e alleanze matrimoniali consentono alla Danimarca di occupare Norvegia e Svezia. 

La Norvegia

La sconfitta a Svolder (1000) pone fine al regno di Olaf I Tryggveson, discendente di Harald Haarfager, che ha unificato il territorio senza Oplandene, un distretto del Nord. Olaf è un vichingo educato a Kiev, città con popolazione scandinava, conduce spedizioni lungo le coste del Baltico e del Mare del Nord, sbarcando due volte in Inghilterra e sottoponendo il re Etelredo a tributo (danegeld). Battezzato, nel secondo viaggio si fa cresimare dal vescovo di Winchester, scegliendosi come padrino proprio Etelredo. Impone il cristianesimo facendo distruggere i templi pagani di Maere e di Lade. Malgrado l’opposizione nel Trøndelag e nel Nord, il cristianesimo si afferma nel Vestland, in Islanda, nella Groenlandia e nelle Isole Faeröer e Shetland. Stabilitosi nel Trøndelag, vi fonda la città di Trondheim. Durante la rivolta dei contadini a Trøndelag, combatte contro Erik e Sveinn, figli del defunto conte di Lade, Haakon, che, aiutati dal re Sweyn di Danimarca, lo sconfiggono.

Erik e Sveinn diventano feudatari del re danese nel Trøndelag e Vestland: Viken dipende dalla Danimarca. Nel 1014, mentre Erik difende Sweyn in Inghilterra, Olaf II Haraldsson, pronipote di Harald Haarfager, attacca la Norvegia, impone la sua autorità ai signori locali e si assicura l’appoggio dei contadini benestanti. Impone le leggi dei ting, assemblee dei distretti legali del Nord (Frostating), dell’Ovest (Gulating) e dell’Est (Eidsivating), formate da uomini liberi, cui aggiunge il Borgarting per l’area sudorientale. Commina pene capitali ai vichinghi per i reati di razzia. Nel 1024 con il vescovo Grimkell, suo consigliere, convoca un ting a Moster sulla costa occidentale per favorire conversioni in massa, redige un codice per le chiese e fissa il calendario delle festività. I ting regionali adattano le direttive alle esigenze locali, perché vigono rapporti orizzontali tra sacerdoti e fedeli. La Chiesa norvegese si avvale di missionari inglesi per la formazione del clero, che usa nelle celebrazioni liturgiche il latino e la lingua nazionale.

La politica espansionistica di Olaf è bloccata da Canuto il Grande, re di Danimarca e d’Inghilterra, che non vuole rinunciare a Viken, e dai conti di Lade, privati del Trøndelag: entrambi fomentano la rivolta dei signori sconfitti. Olaf, appoggiato dal re di Svezia Anund Jacob, respinge Canuto nel 1025, ma è sconfitto nel 1028. Canuto si fa proclamare re. Olaf, fuggito in Russia, tenta di riconquistare il trono due anni dopo, ma è sconfitto e ucciso a Stiklestad (29 luglio 1030). Erede di Canuto è il figlio minore Svein Alfivasson, affidato alla reggenza della madre Aelgifu, un’inglese. Contro di lui i signori locali e il clero, guidati dal vescovo Grimkell, mantengono viva la memoria di Olaf, acclamato santo dopo l’apparizione di fenomeni prodigiosi sulla sua tomba, e sostengono suo figlio, il piccolo Magnus il Buono, che vive in Russia. Condotto in Norvegia da delegati, Magnus è proclamato re da tutti i ting nel 1035. Sven lascia il Paese. Magnus approfitta della guerra tra i figli di Canuto per la successione al trono di Danimarca per concludere un trattato con il terzogenito Harthacnut che li vincola a succedersi (1038).

È Magnus a beneficiarne: combatte contro il pretendente al trono Sweyn Estridsson, nipote di Canuto, e regna in Danimarca dal 1042 al 1046. A Magnus succede lo zio Harald III Hårdråde, fratello di Olaf, uomo di grande esperienza che ha combattuto in Africa e in Sicilia, è stato a Gerusalemme, ha sposato una principessa di Kiev, ma che è interessato più all’Inghilterra che alla Danimarca. Contro Aroldo si allea con Guglielmo il Bastardo di Normandia ma muore nella battaglia navale di Stamfordbridge (25 settembre 1066).

Suo figlio Olaf III Kyrre il Pacifico riporta 24 navi superstiti delle 300 allestite in Norvegia, dove attua dal 1067 al 1069 la diarchia con il fratello Magnus II per volere dei ting, e successivamente da solo. Olaf III è il primo della dinastia a saper leggere e scrivere. Riorganizza il territorio in diocesi e cura la formazione del clero. Sono fondate nuove città, come Bergen e Oslo. La vita sociale diventa più articolata: accanto ai signori locali vi sono piccoli proprietari contadini e un numero crescente di fittavoli, che dispongono di un elevato numero di servi. Il clero è reclutato tra i contadini. Gli artigiani e i mercanti sono numerosi nelle sedi vescovili, dove il mercato si allarga. A Stavanger, grazie alla sua posizione, si intensificano i rapporti commerciali con l’Inghilterra. I mercanti norvegesi esportano pesce secco e legname e importano grano, sale, miele, tessuti e oggetti in metallo di buona fattura. Bergen è per tutto il Medioevo il più grande porto commerciale della Norvegia.

Il programma espansionistico è ripreso da Magnus III Berrføtt (“colui che porta il gonnellino”), figlio di Olaf Kyrre, che conquista le isole Orcadi, Ebridi, l’isola di Man e occupa Dublino. Gli succedono i figli Olaf IV Magnusson, Øystein e Sigurd I Iorsalafaro. Sigurd combatte in Sicilia e partecipa a una spedizione in Terrasanta. Accolto con onore a Costantinopoli, lascia all’imperatore uomini e navi e torna in Norvegia via terra. Introduce il pagamento delle decime alla Chiesa. Alla morte di Sigurd la lotta di successione si trasforma in guerra civile per lo scontro tra Trøndelag e Vestland e tra ecclesiastici seguaci del re o seguaci del papa. Le lotte favoriscono i signori e il clero, che ampliano le proprietà a danno dei contadini indebitati per tasse e decime. Prevale Magnus IV, figlio di Sigurd, ma è accecato, evirato e fatto prigioniero da Harald Gilchrist, che si spaccia per figlio illegittimo di Magnus III e di una irlandese. È ucciso da un altro figlio illegittimo, che sopprime anche Magnus IV. S’impossessa del potere Inge che governa con due fratellastri.

È nel 1152 che il cardinal legato Nicola Breakspear, in visita in Norvegia concede alla sua Chiesa di emanciparsi dall’arcivescovado di Brema e di stabilire la propria sede a Nidaros (Trøndheim) presso la tomba di Olaf il Santo. Il forte partito ecclesiastico e i signori del Vestland riconoscono re Magnus V Erlingsson, nipote di Sigurd in linea femminile, che è incoronato a Bergen nel 1163 dall’arcivescovo Eystein di Trondheim con una cerimonia nuova in Norvegia. Magnus, “unto del signore” di sette anni, dichiara che il suo regno è proprietà di Sant’Olaf. Con la statuizione di Bergen si stabilisce la trasmissione ereditaria del potere monarchico al primogenito maschio legittimo. In caso di mancanza di eredi la scelta è affidata all’arcivescovo, ai vescovi e a dodici persone indicate dagli ecclesiastici, che devono decidere a maggioranza con la presenza determinante del clero. La lotta tra i pretendenti continua fino a quando prevale Sverre Sigurdsson, pronipote di Magnus III Berrføtt, che, appoggiato dal partito dei Birkebeiner con base nel Trøndelag, riesce a uccidere Magnus Erlingsson nel 1184. Sverre rafforza le basi del suo potere: nomina giuristi nei ting con il compito di applicare le disposizioni regie, invia governatori con poteri giurisdizionali nei distretti, riorganizza l’esercito e la marina. Alla vecchia aristocrazia fondiaria sostituisce un’aristocrazia di corte. Sverre è accettato fino a quando è sostenuto dal clero ma quando è scomunicato dal papa Innocenzo III, che lancia l’interdetto contro la Norvegia, deve combattere contro gli avversari. Grazie agli studi per il sacerdozio scrive con i suoi consiglieri nella lingua parlata un discorso in cui afferma che l’istituzione regale è opera divina che non ha bisogno di mediatori, affermando il primato dello Stato sulla Chiesa. Il programma accentratore è coronato dalla vittoria sugli gli oppositori (1201) ma muore per un’infezione a Bergen nel marzo del 1202.

La Svezia

Olof Skötkonung, figlio di Eric il Conquistatore, battezzato a Skara, è il primo sovrano cristiano a favorire l’insediamento di lavoratori anglosassoni. Combatte con sant’Olaf di Norvegia conquistando territori poi perduti. Gli succede Anund II Jacob, ma ciascun territorio elegge il suo re.

La divisione interna consente a Canuto il Grande, re di Danimarca, di sottomettere la Svezia, che nel 1025 ha aiutato la Norvegia a respingere l’offensiva danese. Con la conquista della Norvegia (1028) Canuto unifica i Paesi scandinavi. Alla sua morte nel 1035 si riaccendono le lotte tra le varie dinastie ed esplodono anche conflitti religiosi tra goti cristiani e svedesi (svear), le due grandi etnie scandinave ostili tra loro.

Prevale la dinastia degli Upsala, che è sconfitta dalla dinastia degli Stenkil con Inge Stenkilsson, che vuole imporre il cristianesimo: è deposto, ma riesce a riconquistare il trono. Fa distruggere il tempio dei pagani a Uppsala nella valle del Mälaren e fa costruire una chiesa cristiana. Il trionfo del cristianesimo crea le condizioni per il superamento della società tribale e l’accentramento del potere. È pagato un tributo annuale al papa.

L’alleanza tra Goti e Svedesi è cementata dall’alternanza di sovrani appartenenti alle due etnie. Con la salita al trono della dinastia degli Sverker nel 1130 si può parlare di regno di Svezia. Erik IX il Santo o il Legislatore, re di Svezia e Danimarca, nipote di Erik VIII per parte di madre, intraprende nel 1157 la conquista della Finlandia, che sarà completata circa un secolo più tardi da re Valdemaro, primo sovrano della casa dei Folkungar, che regneranno fino al 1363. Erik IX organizza una crociata contro i finni: fatto prigioniero dal principe Magno Henriksson, è decapitato a Uppsala nel 1160. È venerato dagli svedesi come santo.

Carlo VII, figlio di Sverker, che regna dal 1155 nella regione del Götaland, la culla della Svezia, è eletto re di tutto il Paese. Ottiene dal pontefice Alessandro III la bolla istitutiva dell’arcidiocesi di Uppsala (1164), che emancipa la Chiesa svedese da quella di Brema. L’amministrazione civile è controllata da signori locali fino alla fine del Duecento, come risulta dai codici regionali. Carlo VII è ucciso da Canuto I Eriksson, figlio di Erik IX il Santo. Le famiglie più influenti in lotta tra loro costituiscono una forte aristocrazia. I contadini proprietari sono rappresentati nell’assemblea popolare (ting). L’economia, basata sugli scambi commerciali e sulla pirateria, è integrata da una sempre più accentuata attività agricola nelle grandi pianure del centro. Conquistatori e mercanti hanno fondato centri politici e commerciali lungo le coste del Dnepr, che rimangono fino alla fine dell’XI secolo in rapporto con la madrepatria. Intrattengono relazioni commerciali con Bisanzio e con i Paesi musulmani del mar Caspio, almeno fino all’invasione dei Peceneghi e dei Cumani nel Sud della Russia nell’XI secolo, come risulta dal rinvenimento di 20 mila monete arabe in Svezia e una gran quantità in Russia. I mercanti di Götaland costituiscono infine una Gildhalle (un’associazione di mercanti) a Novgorod nel XII secolo.

La Danimarca

Sweyn Tjugeskaeg (Barbaforcuta) come il padre Aroldo Dente Azzurro, mira a stabilire la supremazia danese sui territori costieri del Mare del Nord. Alla guida dei vichinghi occupa l’Inghilterra e impone al re Etelredo il pagamento di un tributo (Danegeld). È suo figlio Canuto [Knútr] il Grande, nato dalla principessa polacca Swietoslawa, a consolidare il progetto espansionistico con l’occupazione dei Paesi slavi del basso Oder e della bassa Vistola e con l’egemonia sulla Norvegia, sulle isole Shetland, sulle Orcadi, sulle Ebridi, sull’Inghilterra. Sconfigge Edmund, figlio di Etelredo, sposa Emma di Normandia, vedova del defunto sovrano e si converte al cristianesimo. Suo padre si era convertito nel 960. È eletto re dall’assemblea del popolo (witenagemont) anglosassone. Riconcilia danesi e anglosassoni affermandone l’uguaglianza. Anche i regni di Svezia, di Scozia e d’Irlanda lo accettano come sovrano.

Canuto affida a missionari inglesi l’evangelizzazione dei Paesi scandinavi, pur nel rispetto delle tradizioni locali per mantenere il controllo dei territori. Non modifica le istituzioni dei regni sottomessi. Pellegrino a Roma quando Corrado II è incoronato (marzo 1027), Canuto si allea con l’imperatore, cui si lega con lo scambio matrimoniale della figlia Gunhild con il futuro Enrico III, e con il pontefice Giovanni XIX, che gli lasciano mano libera in Norvegia. Conquista Svezia e Norvegia. Ottiene da Corrado II parte dello Schleswig per l’aiuto fornitogli contro il re di Polonia. Stabilitosi in Inghilterra, ha lasciato il governo della Danimarca e della Norvegia ai suoi figli, che alla sua morte se ne proclamano sovrani, mentre Aroldo sale al trono d’Inghilterra.

Ad Aroldo succede Ardicanuto (Hardicanute), che è anche re di Danimarca ed è l’ultimo re danese a regnare in Inghilterra. Anche se l’unità di popoli tanto diversi per cultura è temporanea, la costruzione politica realizzata da Canuto ha consentito la penetrazione del cristianesimo e l’introduzione della lingua e della cultura latino-cristiana. In attivo rimangono le relazioni commerciali.

Sweyn II Estridsson, nipote di Canuto, è scelto come re di Danimarca. Rafforza il suo potere con l’appoggio della Chiesa e riorganizza il territorio in otto vescovadi: Slesvig, Ribe, Arhus, Viborg, Vendsyssel, Odense, Roskilde, Lund. Alla morte di Svend si alternano sul trono cinque figli, Arold III Hén, Canuto IV il Santo, Oluf Hunger, Erik Ejegod, Niels.

Canuto II affronta la ribellione popolare e, dopo l’insurrezione del vescovado del Vendsyssel, quella ecclesiastica, cerca scampo nell’Odense, ma viene ucciso nella chiesa di Sant’Alban. Erik Ejegod, durante il pellegrinaggio in Terrasanta, incontra a Bari il pontefice Urbano II, che gli concede la promozione di Lund ad arcivescovado e la separazione dalla diocesi di Brema. Suo figlio Canuto Lavard è nominato dal re Niels, suo zio, duca dello Jutland del Sud con il compito di difendere il confine meridionale. Le operazioni militari condotte con successo contro i Vendi danno grande consenso a Canuto, che si aliena le simpatie del re. È ucciso nel 1131 dal cugino Magnus il Forte, figlio di Niels. Scoppia la guerra civile. Erik EmuneII, fratello del defunto Canuto Lavard, appoggiato dall’arcivescovo Asker, prende le armi contro Magno. Niels tenta di occupare lo Slesvig ma viene ucciso. Magno, pretendente al trono di Danimarca, presta l’omaggio feudale all’imperatore Lotario II nel 1134, per essere sostenuto nelle sue aspirazioni, ma è sconfitto da Erik Emune, che diventa re. Dopo tre anni muore lasciando figli minori. Il potere passa a Erik III Lam, discendente in linea femminile, che ha l’appoggio dell’arcivescovo di Lund, Eskil, da lui nominato. Ma deve affrontare la rivolta della Danimarca orientale, che ha sostenuto Erik I ed Erik II e che ora sostiene la candidatura di Oluf. Erik III Lam soffoca la rivolta, ma abdica nel 1146 per farsi monaco.

Sven III Grathe, re di Selandia e di Scania, e Canuto V, figlio di Magnus, re dello Jutland, combattono per la successione. Canuto nel 1154 si associa al trono il cognato Valdemaro, dal 1150 duca dello Schleswig per concessione del cugino Svend Grade. Quest’ultimo, dopo essere stato detronizzato, cerca aiuti. Nel 1157 i tre pretendenti si accordano per spartirsi il regno. Ma Svend vuole essere l’unico re e fa assassinare Canuto. Valdemaro fugge nello Jutland dove raccoglie armati con i quali sconfigge Svend. È Valdemaro I il Grande, figlio di Canuto Lavard e della principessa russa Ingeborg, a essere riconosciuto unico re nel 1157.

Consigliato da Assalone (1128-1201), vescovo di Roeskilde e nel 1177 arcivescovo di Lund, combatte contro i Vendi e conquista nel 1169 l’isola di Ruyen, affermando l’egemonia danese sul Baltico. Costringe Erling, re di Norvegia, a una pace onorevole. Aiuta l’imperatore a riconquistare la ribelle Lubecca. Per legiferare fa copiare “la legge di Scania” e “la legge di Seeland”. Favorisce il commercio e lo sviluppo del porto di Copenaghen. I mercanti danesi ottengono privilegi di residenza a Londra. Per contenere l’espansione tedesca lungo le coste baltiche si allea con Enrico III il Leone e cementa l’alleanza con la promessa di matrimonio tra suo figlio Canuto VI e la figlia di Enrico. Si sottomette all’imperatore Federico I Barbarossa. Alla sua morte, durante la minorità di Canuto, la reggenza è assunta da Assalone, che attacca la Pomerania e conquista parte del Mecklemburg (1184), l’Holstein e quasi tutta la costa baltica. Canuto rifiuta di prestare giuramento a Federico Barbarossa. Estende il suo potere alla Pomerania, a Lubecca e ad Amburgo e grazie all’eredità di suo fratello Valdemaro II, conte dello Jutland del Sud, annette al regno la contea di Holstein.

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