BITUMINOSI, SCISTI

Enciclopedia Italiana (1930)

BITUMINOSI, SCISTI

Federico Millosevich

Altrimenti detti piroscisti, naftoscisti (ted. Brandschiefer): formano banchi di roccia nera facilmente sfaldabile in lastre secondo il piano di scistosità, con polvere bruna, peso specifico intorno a 2 e odore caratteristico. Bruciano facilmente e con la distillazione forniscono un olio minerale di costituzione analoga al petrolio grezzo (olio di scisto). Sono costituiti di sostanza minerale, in prevalenza argillosa, impregnata d'idrocarburi diversi, i quali, a differenza di ciò che accade nei giacimenti di asfalto e di bitume, occupano nella sedimentazione il luogo del loro deposito originario. I residui organici e specialmente vegetali visibili ad occhio nudo vi abbondano e con l'acido fluoridrico diluito se ne separano in quantità. L'impregnazione di sostanze idrocarburate non è costante, né per qualità, né per quantità: sotto questo punto di vista si distinguono scisti poveri quasi sterili e inutilizzabili, e altri ricchissimi come il cosiddetto boghead dal nome di una località della Scozia, il quale contiene più del 50% di olio e che rappresenta qualcosa d'intermedio fra il carbone bituminoso, cannelcoal, ricchissimo di materie volatili, e un vero scisto bituminoso. Ma in genere gli scisti bituminosi hanno un contenuto in olio assai minore. Per esempio gli scisti scozzesi rendono in media l'11% in peso di olio grezzo, quelli di Autun in Francia non più del 7%.

Geologicamente si conoscono scisti bituminosi di tutti i periodi, da quelli ordoviciani del Canada e dell'Estonia, dinantiani della Scozia, permiani della Francia, fino a quelli eocenici di varie località: geneticamente si ritengono formati dall'accumulo in lagune di frammenti di organismi vegetali e di resti di animali ricoperti e trattenuti al fondo da depositi alluvionali e così sottratti all'azione ossidante superficiale. Si spiega così l'intercalazione fra gli strati di scisti bituminosi, di altri di scisti sterili o di arenarie.

L'industria degli scisti bituminosi ha avuto inizio in Scozia intorno alla metà del secolo scorso: nel Carbonico di questa regione un'area vasta delle contee di Mid-Lothians, West-Lothians, Lanark e Sutherland è occupata da strati di scisto alternanti con altri di arenaria e di calcare argilloso. Con la distillazione dànno in media l'11% di olio di scisto grezzo, 3 a 6% di acque ammoniacali e 3 a 5% di gas.

L'olio di scisto contiene sempre una certa quantità di zolfo. La produzione di olio di scisto nel Regno Unito oggi non supera le 200.000 tonn. annue, ma le riserve di materiale utile sono grandi e la produzione trova per ora un limite nel costo relativamente basso del petrolio, del quale l'olio di scisto sarà il naturale surrogato, quando gli attuali bacini petroliferi saranno prossimi all'esaurimento.

Notissimo per i suoi giacimenti di scisti bituminosi è il bacino permiano di Autun in Francia, dove esiste un'industria di distillazione che produce in media circa 5000 tonn. annue di olio grezzo. Riserve enormi di scisti bituminosi ha anche l'Estonia: appartengono all'Ordoviciano e i loro banchi, potenti in media circa 2 metri, si alternano con strati di calcare: la zona scistosa si estende per 130 miglia in lunghezza e 15 miglia in larghezza lungo la costa del Baltico.

Anche gli Stati Uniti possiedono enormi quantità di scisti bituminosi: specialmente importanti sono i giacimenti di età eocenica in una zona che comprende parte dello stato di Utah e parte di quello del Colorado, con centri di produzione a Watson nel primo stato e nei distretti di Grand Valley e di De Beque nel secondo. Sembra che gli Stati Uniti, che oggi vantano la massima produzione di petrolio nel mondo, possano fare affidamento anche sulle più vaste riserve del più importante sostitutivo fra i prodotti naturali.

In Italia abbiamo giacimenti di scisti bituminosi in varie località delle Marche, della Basilicata e della Sicilia: in quest'isola, a Grotticelli (Caltanissetta), si è eseguito già un tentativo, dal punto di vista tecnico abbastanza riuscito, di utilizzazione industriale. Abbiamo inoltre in Italia giacimenti di scisti speciali a Resiutta nel Friuli, a Mollaro nel Trentino e a Giffoni in provincia di Avellino, dai quali si ricava l'ittiolo, molto usato in medicina.

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