sclerosi Profonda alterazione della struttura di un tessuto o di un organo, caratterizzata da addensamento delle formazioni connettivali di sostegno, da corrispondente atrofia delle cellule parenchimali e da ridotta vascolarizzazione. Il connettivo ipertrofico è compatto, povero di cellule e di vasi, ricco invece di fibre collagene, e tende frequentemente a retrarsi provocando una diminuzione del volume e talora un vero raggrinzimento dell’organo: in tal caso di parla frequentemente di cirrosi.
La s. può essere provocata da cause diverse: da processi flogistici (s. postinfiammatoria), da turbe vascolari (s. ischemica), da involuzione senile, da intossicazioni esogene o endogene. A volte le cause possono rimanere sconosciute. Conseguenze della s. sono la diminuzione della funzionalità dell’organo colpito e talora la comparsa di disturbi circolatori dovuti alla compressione di tronchi venosi (come, per es., nella cirrosi epatica). Una forma particolare di s. è quella che interessa le pareti arteriose (arteriosclerosi), che anche dal punto di vista istologico presenta alterazioni caratteristiche.
Nella patologia del