SCOMBRIDI

Enciclopedia Italiana (1936)

SCOMBRIDI

Umberto D'Ancona

. Gruppo di Teleostei dell'ordine Percomorphi, che un tempo venivano compresi in un'unica famiglia: Scombridae.

Sono complessivamente caratterizzati dall'avere i sottorbitali non articolati col preopercolo, i faringei inferiori non uniti, l'opercolo non spinoso, dentatura debole o nulla, una o due dorsali con i primi raggi spinosi, primi raggi dell'anale ugualmente spinosi, talvolta pinnule dietro le dorsali e la anale, ventrali toraciche separate, raramente mancanti. Gli Scombridi sono pesci marini, in gran parte pelagici, talvolta migranti; hanno uova e larve pelagiche.

Ricorderemo soltanto le specie più importanti per i mari italiani.

Fam. Scombridae. Appartengono a questa famiglia due specie comuni nel Mediterraneo e nell'Atlantico settentrionale, che d'estate migrano verso le coste e sono oggetto d'intensa pesca. Scomber scomber L., detto sgombro, scombro o lacerto (fr. maquereau; sp. estornino; ted. Makrele; ingl. mackerel), con 2 dorsali distanziate, seguite come l'anale da pinnule, senza carene laterali sul peduncolo codale, con lo spazio interorbitale non trasparente, di colore azzurro striato al dorso, argenteo al ventre; raggiunge 30-40 cm. di lunghezza. Scomber colias Gm., detto lacerto o lanzardo (sp. caballa; ingl. Spanish mackerel), molto simile al precedente, ma con lo spazio interorbitale biancastro, trasparente.

Fam. Thunnidae. Comprende varie specie migranti, che possono raggiungere notevoli grandezze, fra queste: il tonno (Thunnus thynnus L., sin.: Orcynus thynnus), l'alalonga (Germo alalonga Gm.), l'alletterato o tonnina (Euthynnus alitteratus Raf.), i palamiti o palamide (Ksatsuwonus pelamys [L. l e Sarda sarda Bl., sin.: Pelamys sarda), l'Orcynopsis unicolor Geoffr. (sin.: Pelamys unicolor), il biso o tombarello (Auxis thazard Lacép., sin.: Auxis bisus Raf.) (v. alalonga; auxis; tonno).

Fam. Gempylidae. Thyrsites pretiosus (Cocco) (sin.: Ruvettus pretiosus) con 2 dorsali e 2 pinnule dorsali e 2 anali riunite da una membrana, senza carena sul peduncolo codale, il corpo coperto di scudi spinosi, di colore bruno-verdastro. Raggiunge talvolta un metro e mezzo e anche più. È specie piuttosto rara.

Fam. Trichiuridae (sin. Lepidopidae). Lepidopus caudatus White (sin.: L. argenteus Bonnat.) detto pesce bandiera, pesce sciabola, spada argentina, ecc. (fr.: argentin; sp. pez sable; ingl. scabbard-fish), dal corpo allungato, compresso, con 1 sola dorsale lunga a raggi simili, ventrali atrofiche, codale biforcata, di colore bianco-argenteo; raggiunge 1,50-2 m. È più o meno frequente nel Mediterraneo. Trichiurus lepturus L., simile al precedente, con codale e ventrali assenti; raggiunge 1 metro di lunghezza. È stato raramente segnalato nel Mediterraneo.

Fam. Istiophoridae. Istiophorus belone (Raf.) (sin.: Tetrapturus belone) con la mascella superiore prolungata in un becco sottile, ventrali presenti; raggiunge fino 2,40 m. È specie rara; nell'Italia meridionale è detto aguglia imperiale.

Fam. Xiphiidae, con la mascella superiore prolungata in un lungo rostro, ventrali assenti. Vi appartiene il pesce spada (Xiphias gladius L.) (v. pesce spada).

Fam. Luvaridae. Luvarus imperialis Raf., detto luvaro imperiale, pesce raro che supera i m. di lunghezza, con una sola dorsale sulla metà posteriore del corpo, ventrali molto piccole, carene laterali sul peduncolo codale, di colore azzurro-argenteo, con le pinne rossastre. Ne sono forme giovanili l'Astrodermus elegans Bp. e il Proctostegus prototypus Nardo.

Fam. Coryphaenidae. Coryphaena hippurus L., detta lampuca, ombria o cataluzzo (ted. Goldmakrele; inglese dolphin) (v. corifena).

Famiglia Bramidae. Brama Raji Bl. Schn., detto rondino o anche pesce luna (fr. castagnole; sp. castañola; ted. Bracksenmakrele; ingl. black seabream), pesce di forma ovale compressa, col muso corto, più file di denti, una sola dorsale che s'inizia sopra l'inserzione delle pettorali, di colore grigio-argenteo; raggiunge anche 70 cm. di lunghezza; raro.

Fam. Stromateidae. Stromateus fiatola L., detto lampuga (sp. pámpano), dal corpo ovale compresso, con una sola dorsale che s'inizia sopra l'inserzione delle pettorali, ventrali molto piccole o nulle, carene ai lati del peduncolo codale, codale ampia biforcata, squame piccole, colore azzurro al dorso, argenteo al ventre; raggiunge 30 cm. È abbastanza frequente. La forma giovanile è stata considerata specie distinta (S. microchirus Bonelli).

Fam. Centrolophidae. Centrolophus pompilus (L.), con le ventrali abbastanza grandi sotto le pettorali, di colore azzurro argenteo, raggiunge 60 cm. È detto fanfano (fr. merle; sp. pampol). Nel Mediterraneo si trovano altre specie più rare di questo genere. Schedophilus medusophagus Cocco, così detto perché mangia i tentacoli filiformi delle meduse, ha le ventrali inserite avanti alle pettorali, è di colore olivastro, raggiunge 22 cm. È molto raro, conosciuto soltanto dal Mediterraneo occidentale.

Fam. Nomeidae (sin. Psenidae). Cubiceps gracilis (Lowe), con 2 dorsali contigue, una anale, senza pinnule, codale biforcata. È specie rara, nota dalle coste della Provenza e da Messina.

Fam. Tetragonuridae. Tetragonurus Cuvieri Risso, con due dorsali accostate, la prima bassa, la seconda più alta, ventrali sotto le pettorali, peduncolo codale con carene laterali; raggiunge 35 cm. È specie rara.

Attualmente, secondo la classificazione di D. S. Jordan, le specie viventi della serie Scombriformes vengono ripartite in 19 famiglie. Oltre alle citate, si conoscono: Steinegeriidae, Pteraclidae, Elephenoridae, Pampidae, Icosteidae, Acrotidae.

Un tempo venivano compresi tra gli Scombridi anche le forme che ora vengono ascritte alle famiglie Echeneidae, Zeidae (v. pesce s. pietro), Carangidae, notevolmente distinte da questo gruppo.

Bibl.: E. Ehrenbaum, Scombriformes, in Rept. Dan. Ocean. Exped., 1908-1910, ii, A 15 (1924); E. Mohr, Scombriformes, in Grimpe e Wagler, Tierwelt der Nord- und Ostsee, Lipsia 1929.