SCORDISCI

Enciclopedia Italiana (1936)

SCORDISCI (Σκορδίσκοι e Σκορϕίσται; Scordisci)

Pietro Romanelli

Popolo del bacino del Danubio, di stirpe celtica, ma fortemente commisto con elementi traci e soprattutto illirici. Al tempo di Strabone erano divisi in grandi e piccoli Scordisci, i primi abitanti presso la destra del Danubio fra la Sava e la Morava, i secondi al di là di questa. Ma nei tempi più antichi essi dovevano avere occupato un territorio molto più esteso e avere avuto una grande influenza nella regione: le lotte con i vicini Triballi e poi contro Roma li avevano diminuiti di numero e di potenza. I Romani erano venuti in guerra con loro, fin dalla metà del sec. II a. C., in seguito alle loro ripetute incursioni nella Macedonia e nella Grecia, dove una volta giunsero fino a saccheggiare il tempio di Delfi. Le prime campagne risalgono al 156 e al 136 a. C.; due altre non fortunate per i Romani sono ricordate nel 119 e nel 114: nella prima cadde il governatore della Macedonia Sesto Pompeo, nella seconda fu sconfitto il console C. Catone. M. Livio Druso sconfisse invece gli Scordisci nel 112, ma senza risultati definitivi se negli anni seguenti si fa ancora menzione di altre guerre contro di loro; fra il 110 e il 108 una vittoria contro di loro riportò M. Minucio Rufo, e un'altra ancora, circa il 100, M. Didio; la definitiva loro soggezione Appiano (Illyr., 5) l'attribuisce a un pretore L. Cornelio Scipione, che è probabilmente il L. Cornelio Scipione Asiageno, che fu poi console nell'83 a. C. Da allora essi si ridussero nelle sedi ricordate da Strabone, sedi che per essere comprese fra il corso di varî fiumi possono forse identificarsi con le isole menzionate da Appiano.

Più tardi, e cioè dopo la sconfitta subita nel 15 a. C., in seguito a una nuova loro incursione nella Macedonia, glì Scordisci scomparvero interamente dalla Mesia, e, i pochi rimasti, si ridussero nell'estremo sud-orientale della Pannonia.

Bibl.: Fluss, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II A, col. 831 segg.; H. Last, in Cambridge Ancient Hist., IX, Cambridge 1932, p. 108 segg.; G. Zippel, Die röm. Herrschaft in Illyrien bis auf Augustus, Lipsia 1877, p. 177 segg.

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