Scozzese, scuola

Dizionario di filosofia (2009)

scozzese, scuola


Nome con il quale, per la regione dove nacquero e insegnarono il suo iniziatore e i suoi principali seguaci, è designata la scuola filosofica fondata da Reid (➔) e fiorita nella seconda metà del 18° sec. e nei primi decenni del 19° sec. Reid, polemizzando contro lo scetticismo di Hume, si propone di rivendicare la possibilità di una scienza dello spirito e dei suoi valori, diretta all’accertamento di verità evidenti per sé, che ogni uomo constata mediante la semplice riflessione su sé medesimo, e che perciò possono chiamarsi «principi del senso comune». Questo ideale di una verità del senso comune resta il motivo dominante di tutta l’attività della scuola s., i cui principali seguaci sono stati: James Beattie, James Oswald, Alexander Gerard, Dugald Stewart, Thomas Brown, James Mackintosh. Continuatori della tradizione della scuola nel 19° sec. sono stati: William Hamilton, Henry L. Mansel, John D. Morell, Henry Calderwood, John Veitch.

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