SENECIO (nome usato già da Plinio, deriva probabilmente da senex "vecchio" alludendo alla rassomiglianza dei capolini sfioriti con una calvizie senile). - Genere di piante Dicotiledoni della famiglia Composte, uno dei più vasti delle Angiosperme con più di 1300 specie finora note. È caratterizzato da capolini omogami o eterogami, con o senza fiori raggianti, rossi, ranciati, gialli, viola o porporini, antere con base sagittata o ottusa, stimmi troncati muniti di spazzole, ricettacolo privo di pagliette e pappo sessile sempre presente formato da peli semplici. Il genere si suddivide in 4 sottogeneri, dei quali Emilia (tropicale-gerontogea); Kleinia (sudafricana-socotrana) e Notonia (indo-africana) comprendono assieme poco più di 50 specie. Tutte le altre fanno parte del sottogenere Eusenecio largamente diffuso anche in Europa con circa 6 sezioni. Più di 500 specie vivono in Africa ed Eurasia, altrettante in America. I caratteri vegetativi dei Senecio presentano la massima multiformità che va dall'erba annua all'albero, con i più svariati adattamenti ecologici essendovi rappresentate le igrofite, mesofite, xerofite, alofite, succolenti, rampicanti, ecc. Particolarmente interessanti sono lihci e ciuffi di foglie apicali che dà loro l'aspetto della Yucca e altre simili Liliacee (S. Kilimanjari, Johnstoni, Aberdaricus e altri). A scopo ornamentale si coltivano varie razze del S. cruentus DC. (v. cineraria), il S. cineraria L. indigeno anche in Italia lungo il litorale, e altri. Alcune specie contengono principî velenosi o altrimenti attivi usati in farmacia e nell'industria (S. anteuphorbium, concolor, canicida, ecc.).