SERRAMENTO

Enciclopedia Italiana (1936)

SERRAMENTO

Pier Luigi Maruffi

. Si chiamano serramenti quelle strutture mobili che servono a chiudere le aperture lasciate nei fabbricati per uso d'ingresso o per dar passaggio ad aria e luce. Secondo i vani cui sono destinati si distinguono in serramenti esterni e serramenti interni.

Serramenti esterni. - Proteggono l'interno del fabbricato dalle intemperie e dagli agenti atmosferici e da possibili manomissioni, quindi debbono presentare maggiore robustezza dei serramenti interni: comprendono portoni, cancelli, e infissi per finestre.

I vani d'ingresso ai fabbricati assumono spesso, per facilitare il transito delle vetture o di materiale ingombrante, grandi dimensioni: i serramenti relativi prendono, allora, il nome di portoni o di cancelli. Sono detti portoni quei serramenti esterni nei quali le superficie delle parti di chiusura sono piene e continue, si dicono cancelli invece quei serramenti le cui parti risultano formate di tanti elementi sottili, molto spesso in metallo, distaccati e distanziati uno dall'altro (v. cancello).

I portoni completamente di metallo se da una parte hanno il grande pregio della robustezza e della durata pressoché illimitata, dall'altra hanno il grave inconveniente del forte costo e della poca maneggevolezza a causa del loro peso rilevante: nelle costruzioni moderne talvolta si eseguono, o apribili ad ante cernierate come i comuni infissi (portoni della nuova Università Gregoriana di Roma) o a coulisse (portone di comunicazione della linea ferroviaria delle Ferrovie dello Stato con la Città del Vaticano).

I portoni di legno sono la grande maggioranza e possono essere a una o più ante (dette anche partite).

Sono costruiti per solito in due parti separate dette fusto l'interna e guarnizione o fodera l'esterna, parti che vengono poi riunite mediante viti o chiodi. Il fusto è per solito fatto di legno meno costoso (abete, pinotto), può essere formato con tavole dello spessore di 3-4 cm. unite semplicemente a colla, piallate e spianate, oppure, ed è preferibile, con intelaiature di regoli connessi ad anima con traverse intermedie poste parimenti ad anima formanti riquadri e con specchi semplici di tavole unite a colla o a battente connessi a battente o a canale con l'intelaiatura. La guarnizione è la parte visibile e decorativa dell'infisso ed è fatta di legno più ricercato e robusto (castagno, pitch-pine, noce).

Quando la guarnizione è composta di tavole battentate con cordoncino o senza, poste verticalmente, orizzontalmente o in diagonale, si ha quella che si chiama la guarnizione alla mercantile molto usata per costruzioni rurali o comunque di scarsa esibizione. Nella parte bassa degl'infissi esterni esposti alle intemperie viene quasi sempre riportata una tavola di irrobustimento detta pedana o predella.

I portoni vengono fissati per solito mediante bandelle e gangheri che vengono infissi a grappa nel muro.

L'infisso invece che essere ferrato con gangheri e bandelle può venire fissato con cerniere a un telaio largo 15-30 cm. chiamato cassettone che a sua volta viene fissato al muro mediante ferri chiamati codette, lunghi 10-12 cm., con diametro 6-8 mm., foggiati da una parte a grappa, dall'altra a vite o a piastrino per avvitarli direttamente al cassettone oppure fissarveli con viti.

Le chiusure dei vani esterni, specialmente negozî, possono essere effettuate anche con porte metalliche: sono molto usate oggi le avvolgibili o saracinesche che, avvolgendosi intorno a un rullo posto nella parte superiore del vano, scorrono lungo due guide di ferro fissate ai lati del vano stesso. Per porre in opera questo genere di infissi occorre lasciare in costruzione tra l'alto della finestra e la piattabanda un vano che sia sufficiente a contenere il rullo; questo, di solito, viene poi occultato mediante un'altra piattabanda in foglio o a una testa di mattone.

Esistono in commercio parecchi tipi di avvolgibili: il tipo più conosciuto è quello formato di un sol pezzo di lamiera ondulata, la quale si avvolge intorno al rullo (fig. 1, a).

Va anche diffondendosi l'impiego delle avvolgibili metalliche formate di varî elementi distinti riuniti fra loro, ad es.: l'"Infrangibile" (b), l'"Invulnerabile" (c), la "Corazzata" (d, e) e anche quelle a maglia e le chiusure a cancello rientrante a fisarmonica nelle spalle del vano.

Da qualche tempo si tenta anche di generalizzare il tipo di saracinesca metallica a elementi tubolari: tipo che presenta il vantaggio di maggiore momento d'inerzia e quindi di una maggiore resistenza ai tentativi di effrazione.

Lo spessore della lamiera va per solito da 12/10 a 18/10 di mm.

Lo spazio occorrente per il rullo va da cm. 25 a cm. 45 per saracinesche alte da m. 2 a m. 5.

Per chiusure di ambienti industriali e in specie di autorimesse sono stati escogitati apparecchi speciali. Tra questi è molto diffusa la "porta Principe" (fig. 2), nella quale il serramento si sposta in alto disponendosi parallelamente al soffitto, adatta specialmente per chiusure di autorimesse o per aprire completamente intere pareti divisorie di magazzini, officine, stabilimenti e simili. Questo tipo di infisso, costruito in base a un brevetto italiano, è costituito da un robusto telaio di ferro che racchiude l'infisso, ne costituisce l'armatura e forma con questo un sistema unico e rigido: la porta ha guide laterali di scorrimento lungo le spalle del vano e altre guide al soffitto e ruota su cuscinetti a sfera opportunamente disposti che consentono la facile manovra della porta e il suo arresto in qualsiasi punto della corsa, reso possibile da contrappesi collocati dietro le spalle: tale tipo di serramento, disponendosi nella parte superiore del vano, lascia completamente libero il vano stesso.

Altri tipi di serramenti per autorimesse o per magazzini mantengono lo stesso principio dello spostamento in alto del serramento che viene però inoltre ripiegato in due parti cernierate ribaltabili una sull'altra, e non è mantenuto tutto d'un pezzo come nella porta "Principe".

Sono anche interessanti le porte tagliafuoco in uso in alcuni magazzini: sono, queste, grandi porte metalliche appese a carrucole che scorrono su una guida posta in alto con una leggiera inclinazione: quando i locali sono in comunicazione l'uno con l'altro e la porta è aperta questa si trova lateralmente al vano parallela alla parete ed è trattenuta da un tirante di materiale infiammabilissimo; allo svilupparsi dell'incendio in un reparto questo tirante, per il solo aumento di temperatura, si decompone e perde la sua efficienza e la porta, non più trattenuta, scorre per il proprio peso con le carrucole sulla guida, chiudendo ermeticamente il vano di comunicazione con altri reparti (fig. 3).

Per hangar sono molto usati serramenti multipli scorrevoli a libretto (v. Hangar). Le varie parti sono unite tra loro a cerniera e sospese mediante carrucole che scorrono su guide metalliche. Gli elementi possono avere le carrucole nel centro della traversata superiore, oppure possono essere sospesi eccentricamente nel qual caso è necessaria anche una guida inferiore sul pavimento.

I serramenti per finestre comprendono un telaio fisso (semplice o a cassettone) che incornicia il vano e al quale sono applicati gli sportelli a vetri, i controsportelli e le persiane, se esistono, o, in sostituzione di queste, le serrande avvolgibili (v. infissi). Le persiane sono ingombranti e incomode a manovrarsi e spesso antiestetiche, ma quando sono semiaperte dànno nell'interno dell'ambiente una mezza luce confortevole e simpatica, mentre le avvolgibili tenute a mezz'aria dànno una luce radente che disturba.

Le persiane avvolgibili vengono eseguite finora con listelli di legno sagomati larghi 35-50 mm. dello spessore 13-15 mm. collegati fra loro con nastri di canapa rinforzati con fili di ottone o con ganci di lamina d'acciaio inossidabile: si è anche tentato recentemente di sostituire i listelli di legno con stecche metalliche vuote, ma un infisso così costituito viene a mancare a una delle sue precipue funzioni, quella dell'isolamento termico, sicché scarse ne sono state le applicazioni; migliori risultati hanno dato le avvolgibili costituite da stecche di leghe d'alluminio, che oltre a essere leggiere hanno un elevato potere riflettente del calore. Le persiane e le avvolgibili, quando non occorre la sicurezza contro le effrazioni, possono venire sostituite da tende in stoffa impermeabilizzata e funzionanti con un rullo manovrato anche dall'interno; mediante guide speciali si forma automaticamente un apparecchio a sporgere come per le avvolgibili; le avvolgibili e le tende sono manovrate dall'interno per lo più a mano con avvolgitoi speciali a molla e qualche volta, quando hanno grandi dimensioni, mediante motorini elettrici; il loro uso cominciò a diffondersi nel 1928.

Per grandi finestre cominciano a essere molto usati i serramenti a ghigliottina composti di due partite che si muovono verticalmente mediante opportuni contrappesi e guide.

Per alcuni casi è molto conveniente l'apertura a studio o a vasistas in cui i serramenti ruotano intorno a un asse orizzontale: con questo sistema i serramenti possono essere cernierati in basso o in alto e richiedono contrappesi che presentano spesso, tuttavia, varie difficoltà di manovra e di ferratura: la ferratura in basso è infatti soggetta fra l'altro a deteriorarsi per la pioggia che vi penetra. Si eliminano questi inconvenienti cernierando lo sportello lateralmente nel centro dei due montanti giacché in tal caso la chiusura è perfettamente equilibrata e le cerniere rimangono sempre al coperto (fig. 4).

I serramenti con apertura a studio possono essere anche multipli e sovrapposti e apribili tutti contemporaneamente con un solo apparecchio: sono indicati per aperture molto alte come quelle di scale, di laboratorî o di aule scolastiche.

Serramenti interni. - Le porte interne prendono il nome di bussole. Nelle comuni costruzioni sono di legname ordinario, generalmente abete, spesso anche di castagno.

Possono essere a due partite, e la luce in tal caso va per solito da un minimo di m. 0,65 ad un massimo di m. 0,90: non sono consigliabili partite di grande luce perché troppo ingombranti nell'interno dell'ambiente quando vengono fatte aprire o chiudere.

Le bussole sono costituite da intelaiature di regoli (montanti e traverse) calettati ad anima, dello spessore di 45-50 mm. e della larghezza di 12-14 cm., battentati, racchiudenti specchi di tavola dello spessore di due cm. o specchi di legno compensato, fissati a canale.

Se invece degli specchi di legno le bussole hanno i vetri, prendono il nome di vetrine: tanto le bussole quanto le vetrine vengono affidate al telaio mediante cerniere a bietta alte da 8 a 16 cm. Il telaio può essere semplice, a cassettone o scanalato.

Il telaio semplice viene usato per le bussole su muri maestri: è composto per solito con regoli di lati di 0,050 ÷ 0,075.

Il telaio a cassettone di circa cm. 15 × 5 è usato per le bussole su tramezzi a una testa.

Il telaio scanalato è usato per le bussole su tramezzi in foglio: è composto con regoli di 8 × 8 (murali) o 10 × 10 (muraloni) o anche 13 × 13 scanalati da una parte per potervi far entrare il laterizio (zoccolo, zoccoletto, tavellina o foratone) costituente il tramezzo.

I telai vengono fissati al muro con le codette come quelli delle finestre.

Le mostre o mostrine stanno a coprire il distacco del legno dal muro e quelle che si trovano anche dalla parte interna si chiamano contromostre: esse possono assumere una certa importanza sia come sezione sia come larghezza e sporgenza, e quando sono molto larghe, vengono fissate con viti su tappi o tasselli di legno murati fortemente a gesso.

La chiusura e apertura delle bussole si ottiene con serrature in grossezza o, meno bene, con serrature a cassetta.

Le manopole sono generalmente di materiali inossidabili e assumono alle volte importanza artistica.

La cosiddetta chiusura a vento fa sì che la porta rimanga sempre chiusa. Si ottiene con cerniera doppia a molla che riporta l'infisso sempre nella posizione di chiusura facendolo muovere indifferentemente da una parte o dall'altra: naturalmente va abolito il battente nell'infisso e nel telaio.

Gl'infissi interni e gli sportelli a vetri delle finestre quando sono aperti vengono fermati con ganci di ferro detti braccioletti, fissati a grappa nel muro o a vite su tasselli di legno fissati nel muro: i braccioletti possono essere sostituiti da apposite catenelle.

Per i serramenti di finestra e le bussole di metallo v. infissi.

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