Plàcito Papiriènse, Sesto (lat. Sextus Placĭtus Papyriensis). - Scrittore latino (sec. 4º d. C. circa), autore di un libro in 34 capitoli sui rimedî per le malattie che si possono trarre dal regno animale (Liber medicinae ex animalibus). Concorda spesso con Marcello Empirico anche per l'uso di fonti comuni, fra le quali soprattutto i libri 28-30 della Naturalis Historia di Plinio il Vecchio.
Nel Medioevo, il termine designava l’udienza in cui un sovrano, un principe o un signore assistito da giudici e notabili amministrava la giustizia, e il diritto che gli era dovuto per questa funzione. Per estensione indica anche la sentenza emessa da un’autorità giudiziaria e il documento che ne conserva ...
È l'adunanza con funzione precipuamente giurisdizionale, propria dei popoli germanici, da questi introdotta con le invasioni dei secoli V e VI nei territorî dell'Impero romano d'occidente, ordinata specialmente nella legislazione della monarchia franca, dove il termine di placitum è altresì spesso usato ...
plàcito s. m. [dal lat. placĭtum, der. di placere «piacere»]. – 1. a. Opinione espressa da persona autorevole, soprattutto nel campo filosofico: i placito degli antichi filosofi. b. Nel medioevo, sentenza data da un’autorità giudiziaria; per estens.,...
sèsto2 sesto2 m. [sostantivazione di sesto1; cfr. sesta2]. – 1. ant. Compasso: Colui che volse il sesto A lo stremo del mondo (Dante). 2. In architettura, linea curva d’intradosso dell’arco, che può assumere varie forme (circolare, ellittica, policentrica,...