Sfintere

Universo del Corpo (2000)

Sfintere

Daniela Caporossi

Il termine sfintere (dal greco σϕιγκτήρ, derivato di σϕίγγω, "stringere") indica genericamente un muscolo breve di forma anulare (risultante dall'unione sulla linea mediana di due muscoli semiorbicolari) che, disposto intorno a un orifizio, ha la funzione, contraendosi, di restringerlo o di chiuderlo: ne sono esempi gli sfinteri dell'ano e della vescica, lo sfintere del coledoco (o di Oddi, dal nome del fisiologo R. Oddi che lo scoprì nel 1887), situato allo sbocco del coledoco nella parete duodenale (ampolla di Vater), gli sfinteri esofagei. Con riferimento agli sfinteri dell'ano e della vescica, si parla di continenza o di incontinenza degli sfinteri per designare le condizioni rispettivamente di normale efficienza o di insufficienza funzionale di chiusura da essi operata. Gli sfinteri sono costituiti da diverse componenti muscolari e possono essere sottoposti a controllo volontario o no. In generale, gli sfinteri che controllano orifizi comunicanti con l'esterno contengono una duplice componente muscolare liscia e striata, e la loro apertura, stimolata da tensocettori (o recettori di tensione) interni, è anche sottoposta al controllo volontario. Gli sfinteri che invece collegano tra loro diversi condotti interni contengono solo una componente muscolare liscia, e il loro rilasciamento, completamente involontario, dipende da stimoli chimici od ormonali interni. Lo sfintere anale esterno e lo sfintere esterno della vescica contengono, per es., fibre muscolari striate e sono sottoposti al controllo volontario, contrariamente agli sfinteri anale e vescicale interni, costituiti da fibre muscolari lisce, le quali sono rilasciate in seguito a stimoli pressori esercitati sulla parete dell'ampolla rettale o della vescica. Indipendentemente dal controllo volontario agiscono anche gli sfinteri esofagei, i quali permettono il passaggio del bolo alimentare proveniente dalla faringe e diretto allo stomaco, e anche lo sfintere di Oddi, il quale controlla l'ingresso dei secreti epatici e pancreatici nella cavità duodenale. L'espulsione attraverso l'ano delle feci accumulate nell'ampolla rettale può avvenire solamente dopo il rilasciamento dello sfintere interno, sotto il controllo di recettori di tensione presenti sulla parete rettale, e la contemporanea apertura dello sfintere esterno, che è sottoposto al controllo volontario. Se lo sfintere esterno non viene rilasciato, i recettori di tensione subiscono un adattamento, con arresto temporaneo della peristalsi intestinale. Organizzazione e funzionamento analoghi sono riscontrabili nella vescica, dove l'uretra, nel punto di passaggio attraverso il diaframma urogenitale, viene circondata da una sottile striscia di muscolatura striata, lo sfintere esterno, sotto il controllo volontario. Il processo della minzione viene coordinato dal riflesso minzionale, per il quale i tensocettori sulla parete della vescica, stimolati dalla presenza di urina, inviano, tramite il midollo spinale, gli impulsi sensitivi alla corteccia cerebrale. Tale stimolo compare solitamente quando la quantità di urina supera i 200 ml, e l'ulteriore aumento del volume vescicale provoca la ripresa del ciclo, di norma entro un'ora. L'espulsione dell'urina avviene solo in seguito al rilasciamento dello sfintere esterno, che determina anche quello dello sfintere interno, con completo rilasciamento della muscolatura liscia della vescica. Quando il volume dell'urina supera i 500 ml, il riflesso minzionale può provocare una pressione tale da aprire lo sfintere interno, con un rilasciamento riflesso anche dello sfintere esterno. Con l'invecchiamento, la muscolatura degli sfinteri tende a perdere tono e si può manifestare una scarsa risposta alla ritenzione volontaria dell'urina, accompagnata da alterazioni del riflesso minzionale. Lo sfintere di Oddi, denominato anche sfintere duodenale, rappresenta un muscolo circolare ispessito che è localizzato nella parete del tratto discendente del duodeno, all'altezza dell'ampolla duodenale (ampolla di Vater), dove si aprono il dotto coledoco, proveniente dal fegato, e il dotto pancreatico. Il rilasciamento dello sfintere di Oddi permette l'ingresso dei secreti epatici (bile) e dei succhi pancreatici solo quando questi sono necessari, in particolare in presenza di lipidi e proteine provenienti, nel periodo postprandiale, dalla digestione gastrica. La presenza di lipidi e proteine nel duodeno, infatti, determina il rilascio di un ormone, la colecistochinina, il quale stimola l'attività della muscolatura della colecisti, il rilasciamento dello sfintere di Oddi, e il conseguente svuotamento del contenuto biliare nel duodeno. Il lume della cavità esofagea è mantenuto chiuso dal normale tono muscolare, mentre, con la deglutizione, i movimenti peristaltici della tunica muscolare determinano l'apertura tanto dello sfintere esofageo superiore, con conseguente movimento verso il basso del bolo alimentare grazie a un'onda peristaltica primaria, quanto, in successione, l'apertura dello sfintere esofageo inferiore, o sfintere cardiale, costituito da abbondanti fibre muscolari lisce, concentrate nel punto di connessione dell'esofago con la parte alta dello stomaco, o cardias. L'apertura dello sfintere cardiale determina l'ingresso del bolo alimentare nello stomaco. Come tutti gli elementi muscolari e i diversi strati presenti nella parete del canale digerente, il cui sviluppo inizia durante la 4ª settimana di vita intrauterina, anche il tessuto muscolare che darà origine agli sfinteri deriva del mesenchima della splancnopleura che circonda la parete entodermica dell'intestino primitivo.

bibliografia

b.i. balinsky, An introduction to embryology, Philadelphia, Saunders, 1960 (trad. it. Bologna, Zanichelli, 1969).

e. giavini, Embriologia comparata dei Vertebrati, Napoli, SES, 1989.

Gray's anatomy, ed. P.L. Williams et al., Edinburgh, Churchill Livingstone, 1989 (trad. it. Bologna, Zanichelli, 19933).

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