Sfòrza, Sforza. - Condottiero (n. 1520 - m. Castel Arquato 1575), figlio di Bosio II conte di Santa Fiora. Servì l'Impero nelle guerre di Lombardia, nell'impresa di Algeri, e più tardi in Germania, contro la lega di Smalcalda (1546). Alla morte di Pier Luigi Farnese, contribuì ad assicurare Parma alla Chiesa, e fu creato dal papa capitano generale della cavalleria pontificia; ebbe poi parte, durante la guerra di Siena (1552-55), nella sconfitta di Piero Strozzi. Stette quindi con gli Spagnoli nella guerra contro Paolo IV e i Francesi (1557), sì che ebbe da Filippo II l'ordine del Toson d'oro. Messo da Pio V a capo delle milizie papali inviate in Francia contro gli Ugonotti, si distinse nella battaglia di Montcontour (1569). Ammalato, tornò in Italia (1570) senza poter difendere per il papa Avignone e il contado Venassino. Fu poi generale delle fanterie spagnole nella guerra contro i Turchi, ed era al fianco di don Giovanni d'Austria nella battaglia di Lepanto (1571).
sforzare1 v. tr. [der. di forzare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io sfòrzo, ecc.). – 1. a. Aprire o cercare di aprire con la forza (in questo sign. è forma intensiva, più espressiva e pop., di forzare): sforzare1 una porta, un cassetto, un lucchetto. b....
sforzare2 v. tr. [der. di forza, col pref. s- (nel sign. 4)] (io sfòrzo, ecc.), ant. e raro. – Togliere le forze, debilitare: Però ch’Amor mi sforza E di saver mi spoglia (Petrarca).