SIEROSA

Enciclopedia Italiana (1936)

SIEROSA

Giuseppe LEVI
Piero BENEDETTI
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Si dicono tonache o membrane sierose le membrane che delimitano nel torace e nell'addome cavità chiuse, le quali prendono rapporto con varî organi degli apparati digerente, respiratorio, urogenitale, ecc.; queste cavità sierose provengono durante lo sviluppo embrionale dalla divisione in segmenti della cavità generale del corpo primitivamente unica; cavità che è situata al lato ventrale dell'asse dello scheletro (cavità celomatica, v. digerente, apparato). Queste membrane vengono denominate sierose perché nella cavità che esse delimitano si raccolgono piccole quantità di un liquido simile al siero del sangue (v. appresso), sono queste le due pleure, il pericardio e il peritoneo; è una dipendenza di quest'ultima, il sacco vaginale del testicolo. Le pareti di ciscuna di queste cavità e gli organi che sporgono nell'interno di esse sono rivestiti di una membrana continua, sottile, elastica, di colorito grigio-roseo con ricca vascolarizzazione sanguigna e linfatica; sono costituite da connettivo ricco di fibre elastiche; alla superficie rivolta verso la cavità tutte le sierose sono rivestite da un epitelio pavimentoso semplice. Il connettivo proprio della sierosa è connesso alle parti sottostanti mediante uno strato di connettivo molto lasso, il quale permette lo scorrimento della membrana. Le sierose rivestono la superficie interna delle pareti delle varie cavità pleurica, pericardica, peritoneale (sierosa parietale) e ricoprono in modo più o meno completo gli organi contenuti nelle cavità stesse con modalità variabili (sierosa viscerale). Quando un organo aderisce alla parete per un'estesa superficie, la sierosa lo ricopre soltanto in parte (si veda il rapporto della sierosa peritoneale con il colon ascendente); oppure se un organo sporge entro la cavità sierosa, rimane fasciato dalla membrana sierosa in maniera più o meno completa a seconda del grado della sua sporgenza; altri organi non sono soltanto involti nella sierosa, ma sono collegati alla parete mediante pieghe da essa formate e costituite da due lamine aderenti nell'interno nelle quali decorrono i vasi e i nervi destinati all'organo stesso (es., intestino mesenterico, v. digerente, apparato).

I versamenti sierosi pleurici, pericardici e peritoneali hanno colorito giallo-citrino, aspetto limpido o lievemente torbido, una composizione qualitativa analoga a quella del siero di sangue del quale possiedono talune proprietà biologiche e immunitarie. In base al meccanismo di loro formazione, queste raccolte patologiche si distinguono in trasudative ed essudative. Le prime (versamenti meccanici) s'istituiscono per effetto del rallentamento circolatorio del sangue, conseguente a un ostacolo alla circolazione venosa, circoscritto a un solo distretto vasale oppure generale. Nel primo caso si avranno trasudazioni di liquido in una sola cavità come avviene per l'ascite (v.), nella sindrome da stasi nel territorio della vena porta; nel secondo caso la stasi circolatoria in tutto il sistema venoso del corpo è causa di versamenti in tutte le grandi cavità (ascite, idrotorace, idropericardio) insieme con edemi del tessuto sottocutaneo (v. anasarca). Le raccolte essudative conseguono invece a un processo infiammatorio delle membrane sierose che limitano la cavità in cui il liquido si raccoglie (pleurite, peritonite, pericardite essudative sierose). Alcune note differenziali fra essudati e trasudati si ricavano dall'esame fisico, chimico e microscopico dei liquidi estratti mediante puntura esplorativa, oppure a scopo curativo per allontanare le conseguenze dannose che derivano alla funzionalità degli organi dalla presenza di copiose raccolte patologiche in loro vicinanza. Gli essudati hanno una composizione quantitativa che li avvicina al siero di sangue assai più che non i trasudati. I primi contengono maggior quantità di elementi cellulari e di sostanze proteiche e hanno un peso specifico più elevato. L'esame microscopico qualitativo degli elementi morfologici contenuti in questi liquidi offre importanti criterî per stabilire la natura del processo che ha colpito la sierosa. In un grandissimo numero di casi i processi essudativi sierosi della pleura, del pericardio e del peritoneo sono di origine tubercolare. Una distinzione analoga fra versamenti meccanici e versamenti infiammatorî va fatta per quanto riguarda le raccolte anomale di liquido nelle cavità encefaliche (v. idrocefalo).

Membrana sierosa o serolemma è anche il nome di una membrana che si forma negli embrioni dei Vertebrati Amnioti, come conseguenza della saldatura delle pieghe amniotiche (v. amnio). Nei Rettili e negli Uccelli la membrana sierosa è trasparente, sottile e fragile (consta di due soli strati cellulari) strettamente aderente alla membrana vitellina, e rimane come struttura distinta durante tutta la vita embrionale. Nei Mammiferi invece la sierosa si addossa al procorio, il quale poi si riduce, e viene così a formare la parete esterna del sacco contenente l'embrione. Nei Mammiferi Placentati la sierosa si trasforma in corio, o membrana villosa, che stabilisce intimi rapporti con la mucosa uterina, e quindi con il corpo materno, e diviene quindi organo importantissimo per la nutrizione fetale (v. placenta). Il nome deriva dal fatto che la membrana sierosa circonda uno spazio pieno di un liquido sieroso.

Per estensione si dà lo stesso nome alla membrana esterna degli embrioni d'Insetti.

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