VEIL, Simone

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)

VEIL, Simone


Personalità politica francese, nata a Nizza il 13 luglio 1927. Deportata in Germania durante la seconda guerra mondiale come ebrea, conobbe gli orrori dei campi di sterminio di Auschwitz (ove morirono il padre, l'architetto André Jacobs, la madre e le sorelle) e di Bergen-Belsen. Studente di giurisprudenza a Parigi, si sposò col compagno di scuola Antoine Veil (1947), e si laureò l'anno successivo. Addetto al ministero della Giustizia (1957-59), fu poi consigliere tecnico per i problemi giuridici del primo ministro Pleven (1969), indi segretario generale del Consiglio superiore della magistratura (1970-74). Non aderì ad alcun partito politico, ma sostenne come indipendente la politica di Giscard d'Estaing, il quale la nominò ministro della Sanità (1974-79), nella quale carica svolse un ruolo primario per l'approvazione della legge sull'aborto. Capolista dei giscardiani nelle elezioni del primo Parlamento europeo (giugno 1979), ne è divenuta presidente il 17 luglio 1979.

Nel 1969 ha pubblicato Les données psycho-sociologiques de l'adoption, insieme con Launay e Soule.

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