sinagoga Nel giudaismo postesilico, luogo di riunione per la preghiera e la lettura sacra. Con riferimento a epoche più recenti, adunanza religiosa di appartenenti alla religione ebraica e il tempio stesso in cui si tengono le adunanze e si celebrano i riti della religione ebraica (più propriamente in ebraico bēt kĕneset «casa dell’assemblea»).
È probabile che l’istituto della s. risalga al periodo dell’esilio babilonese (586-38 a.C.) e che si sia mantenuto anche dopo il ritorno a
Numerose s. sorsero anche fuori dall’area specificamente giudaica, ove esistevano cospicue comunità ebraiche (ad Alessandria d’Egitto, a
Nel 19° sec., le mutate condizioni politiche degli Ebrei producono l’intensificarsi della costruzione delle s.; tuttavia la s. non raggiunge un proprio tipo architettonico ed è coinvolta nel generale eclettismo, con preferenza per il moresco. La tendenza odierna è di simboleggiare la funzione spirituale della s. facendone il centro di complessi nuclei costruttivi, comprendenti biblioteca, scuole, uffici per opere assistenziali e riunioni sociali ecc.