Sistema elettrico nazionale

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

sistema elettrico nazionale

Ivana Paniccia

Insieme delle fasi di produzione, trasmissione (e dispacciamento), distribuzione e vendita di energia elettrica che soddisfano una parte della domanda di energia del Paese.

Aspetti tecnico-funzionali

Il s., o fase, di generazione comprende l’insieme degli impianti (centrali elettriche) che trasformano in elettricità l’energia ricavata da fonti primarie. Nel s. di generazione sono incluse anche le importazioni ed esportazioni (poco rilevanti in Italia), che a loro volta possono essere distinte a seconda della forma di energia utilizzata. Il s., o fase, di trasmissione, cioè l’insieme delle linee ad altissima e alta tensione, connette il s. di generazione a monte e il s. di distribuzione all’utente finale a valle. Il s., o fase, di distribuzione, ossia l’intera rete delle linee a media e bassa tensione, ha invece il compito di portare in modo capillare l’energia elettrica agli utenti finali (famiglie, piccole e medie industrie, terziario ecc.). Il s., o fase, di vendita, costituito da tutte le strutture tecniche e commerciali che vengono in contatto con l’utente finale, stipula i contratti, gestisce le bollette e i pagamenti.

Aspetti economico-giuridici

L’assetto del s. e. precedente la liberalizzazione era verticalmente integrato: in pratica una sola azienda, l’ENEL (➔), era proprietaria e gestiva quasi per intero il s. nazionale di produzione, importazione, trasmissione, distribuzione e vendita dell’energia (monopolio integrato). Con il d. legisl. 79/1999 (con il quale è stata recepita la direttiva europea 1996/92/CE), le varie fasi in cui si articola il s. e. n. sono state separate e assoggettate a distinti regimi giuridici di accesso, con diverso grado di regolamentazione dei prezzi e della qualità. Più in particolare, le attività di generazione e importazione sono entrate in regime di libero mercato: chiunque può produrre e importare energia. Per favorire un mercato pluralistico, quindi, è stata in primo luogo fortemente ridimensionata la posizione di monopolio dell’ENEL, attraverso l’obbligo di vendita di alcuni impianti di produzione, mentre l’evoluzione del mercato ha consentito lo sviluppo di numerosi altri operatori pubblici (a controllo municipale) e privati. In secondo luogo, le attività di trasmissione e dispacciamento, avendo carattere di monopolio naturale, sono state regolamentate: il gestore della rete di trasmissione nazionale è unico e deve garantire, in maniera equa e senza discriminazioni, l’accesso alla rete a tutti gli operatori che ne facciano richiesta, a fronte del pagamento di una tariffa di trasporto dell’energia, definito dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (➔). Il gestore ha anche l’obbligo di manutenzione e, dove necessario, di ampliamento attraverso nuovi investimenti. Al 2012 la rete, originariamente posseduta dall’ENEL, è di proprietà della Terna S.p.a. (➔ Terna), cui è affidato il ruolo di gestore unico. In terzo luogo, le attività di distribuzione sono state regolamentate; avendo anch’esse carattere di monopolio naturale a livello locale, necessitano di una concessione rilasciata dallo Stato per una durata trentennale. Secondo le norme vigenti, le aziende distributrici di grandi dimensioni non possono vendere energia. Infine, le attività di vendita sono state liberalizzate, sicché qualunque operatore non grande distributore ha il diritto di produrre, importare e vendere l’energia nel mercato nazionale.