Nervoso periferico, sistema

Dizionario di Medicina (2010)

nervoso periferico, sistema


Parte del sistema nervoso costituita dall’insieme dei nervi spinali e dei nervi cranici. I nervi spinali provvedono all’innervazione sensitiva e motoria del tronco e degli arti. I nervi cranici, o encefalici (➔ cranico, nervo), provvedono all’innervazione motoria e sensitiva del territorio della testa e del collo e a essi sono collegati organi di senso specifico, come l’occhio, l’orecchio, la lingua e la mucosa olfattiva. I nervi spinali, pari e simmetrici, originano dal midollo spinale e hanno disposizione metamerica o segmentale. Nell’uomo sono in numero di 31, e cioè 8 cervicali, 12 toracici, 5 lombari, 5 sacrali e 1 coccigeo. A livello cervicale, i primi 7 nervi prendono il nome dalla vertebra che segue, mentre l’ottavo emerge dal foro intervertebrale tra settima vertebra cervicale e prima vertebra toracica; negli altri tratti essi vengono denominati secondo la numerazione della vertebra precedente. Ciascun nervo spinale nasce dall’unione delle due radici, anteriore o ventrale e posteriore o dorsale, che emergono dal midollo spinale. Il tronco comune si divide quindi, subito dopo l’uscita dal foro intervertebrale, in due rami, anteriore e posteriore. I rami posteriori, più piccoli e scarsamente anastomizzati, sono destinati a innervare la cute e i muscoli della regione dorsale. I rami anteriori, più voluminosi, hanno disposizione metamerica a livello toracico (nervi intercostali), mentre nelle altre regioni del corpo formano plessi (cervicale, brachiale e lombosacrale) fornendo l’innervazione per la cute e i muscoli del tronco, degli arti e di parte del collo. Tutti i nervi spinali sono misti, in quanto contengono fibre effettrici e recettrici sia somatiche sia viscerali. A causa dell’ineguale sviluppo in lunghezza del midollo spinale e della colonna vertebrale in cui questo è contenuto, le radici dei nervi spinali hanno orientamento variabile nei diversi tratti del rachide: procedendo in direzione caudale esse assumono un andamento sempre più obliquo verso il basso e l’esterno e divengono sempre più lunghe; le radici lombari, sacrali e coccigee si arrestano a livello delle due ultime vertebre toraciche e della prima lombare e le loro fibre vanno a occupare, con direzione quasi verticale, il canale midollare come cauda equina.

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